A quattordici anni di distanza dal sisma che ha scosso L’Aquila e parte dell’aquilano e che ha ucciso 309 persone, il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al sindaco della città, Pierluigi Biondi. “Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 uno dei terremoti più devastanti della nostra storia recente ha propagato morti e distruzioni a L’Aquila e nei paesi vicini. L’Italia intera si strinse attorno a chi fu gettato nel dolore, nella paura, nel bisogno. L’immediato sentimento di solidarietà, che appartiene al nostro essere italiani, ha aiutato aquilani e abruzzesi nella fatica annosa di riconquistare spazi di vita, legami di comunità, percorsi verso il futuro”.
Il messaggio del presidente arriva il giorno seguente la visita della premier Giorgia Meloni, nonché durante le celebrazioni ancora in corso per commemorare i morti e non spegnere la memoria, cercando di tenere accesa l’attenzione su quello che è ancora un territorio tutto da ricostruire. “Questo giorno di memoria è, per la Repubblica, un rinnovato giorno di impegno. L’impegno di completare la ricostruzione, di sostenere una rinascita piena della vita civile, sociale, economica, culturale della città“, ha proseguito Mattarella nella sua nota, “Il doloroso ricordo degli studenti che morirono a causa del terremoto deve spingere proprio al rilancio dell’università e dell’impegno nelle attività scolastiche, per una nuova stagione di progresso”.
Ma la ricostruzione della città è ancora lontana. Quella delle opere pubbliche si è fermata al 69 per cento in quattordici anni e su 2 miliardi di finanziamenti ne è stato speso un miliardo e mezzo. Il progetto della premier è quello di semplificare il processo, anche se il solo Pnrr stanzia per i comuni 40 miliardi in soli cinque anni.
Comunque quello dei terremoti rimane un problema strutturale per la penisola. Infatti, il messaggio del presidente termina ricordandolo, con un monito che riguarda l’importanza della prevenzione: “Parti significative del territorio nazionale sono purtroppo vulnerabili agli eventi sismici, come confermato dai terremoti che hanno fatto seguito a quello de L’Aquila. Occorre impegno nella prevenzione, rigore nella ricostruzione e nel risanamento degli edifici. È un dovere che non ricade su pochi ma chiama alla collaborazione le forze economiche e sociali accanto alle istituzioni, nazionali e territoriali”.
Dall’archivio del Foglio: