AGI – La Lazio perde nuovamente con l’AZ Alkmaar ed è costretta a dire addio anche alla Conference League. Altra sconfitta in rimonta per 2-1 subita dai biancocelesti dopo quella della scorsa settimana all’Olimpico: gli olandesi passano con le reti di Karlsson e Pavlidis, che ribaltano l’iniziale vantaggio di Felipe Anderson, colpendo anche due legni con Odgaard e Rejinders. Brutta prestazione da parte della squadra di Sarri che, dopo la vittoria in campionato con il Napoli del 3 marzo, sembra aver perso certezze ed ora è chiamata a una reazione a partire dal derby con la Roma in programma domenica.
Succede poco o nulla nei primi venti minuti di gioco, poi proprio al 21′ i biancocelesti passano avanti al primo vero vero affondo: Zaccagni scappa a sinistra sul lancio di Romagnoli, offre al centro per Felipe Anderson che controlla e piazza sul primo palo il destro dell’1-0 ospite. Vantaggio laziale che dura però appena sette minuti, perché al 28′ ci pensa Karlsson a pareggiare i conti, e riportare avanti gli olandesi nel doppio confronto, grazie ad uno splendido destro da fuori che sorprende Provedel. Il portiere biancoceleste si supera invece proprio a pochi istanti dall’intervallo, neutralizzando un altro gran tiro di Karlsson ed evitando che il numero 11 locale realizzi la sua doppietta personale.
Nei primi minuti della ripresa la Lazio prova ad alzare il proprio baricentro, spaventando l’AZ con un mancino dalla distanza di Pellegrini parato dal portiere, ma al 62′ sono proprio i padroni di casa a passare avanti complicando terribilmente il discorso qualificazione per la squadra di Sarri. Il 2-1 è firmato da Pavlidis, che dal limite dell’area pesca l’angolino mettendo alle spalle di Provedel. I capitolini accusano il colpo e rischiano di capitolare poco più tardi: Odgaard colpisce un incrocio, Reijnders un palo, ma in generale gli olandesi creano altre diverse palle gol per provare a chiudere definitivamente il discorso. D’altro canto, la Lazio dà la sensazione di gettare la spugna e non crederci più, tant’è che al triplice fischio il risultato non cambia più.
AGI – La Lazio perde nuovamente con l’AZ Alkmaar ed è costretta a dire addio anche alla Conference League. Altra sconfitta in rimonta per 2-1 subita dai biancocelesti dopo quella della scorsa settimana all’Olimpico: gli olandesi passano con le reti di Karlsson e Pavlidis, che ribaltano l’iniziale vantaggio di Felipe Anderson, colpendo anche due legni con Odgaard e Rejinders. Brutta prestazione da parte della squadra di Sarri che, dopo la vittoria in campionato con il Napoli del 3 marzo, sembra aver perso certezze ed ora è chiamata a una reazione a partire dal derby con la Roma in programma domenica.
Succede poco o nulla nei primi venti minuti di gioco, poi proprio al 21′ i biancocelesti passano avanti al primo vero vero affondo: Zaccagni scappa a sinistra sul lancio di Romagnoli, offre al centro per Felipe Anderson che controlla e piazza sul primo palo il destro dell’1-0 ospite. Vantaggio laziale che dura però appena sette minuti, perché al 28′ ci pensa Karlsson a pareggiare i conti, e riportare avanti gli olandesi nel doppio confronto, grazie ad uno splendido destro da fuori che sorprende Provedel. Il portiere biancoceleste si supera invece proprio a pochi istanti dall’intervallo, neutralizzando un altro gran tiro di Karlsson ed evitando che il numero 11 locale realizzi la sua doppietta personale.
Nei primi minuti della ripresa la Lazio prova ad alzare il proprio baricentro, spaventando l’AZ con un mancino dalla distanza di Pellegrini parato dal portiere, ma al 62′ sono proprio i padroni di casa a passare avanti complicando terribilmente il discorso qualificazione per la squadra di Sarri. Il 2-1 è firmato da Pavlidis, che dal limite dell’area pesca l’angolino mettendo alle spalle di Provedel. I capitolini accusano il colpo e rischiano di capitolare poco più tardi: Odgaard colpisce un incrocio, Reijnders un palo, ma in generale gli olandesi creano altre diverse palle gol per provare a chiudere definitivamente il discorso. D’altro canto, la Lazio dà la sensazione di gettare la spugna e non crederci più, tant’è che al triplice fischio il risultato non cambia più.