Toyota vorrebbe abbassare i prezzi delle batterie e quindi delle sue auto elettriche per il futuro, ma sottolinea il bisogno di una rete di infrastrutture più sviluppata, ancora oggi troppo carente.
I propulsori della Casa giapponese con ausilio a batteria ormai oggi arrivano alla loro quinta generazione, Toyota infatti è una tra le prime realtà del comparto a perseguire gli obiettivi di elettrificazione della mobilità. E visto che ormai in queste settimane non si parla d’altro se non dello stop alle vetture a diesel e benzina in Europa a partire dal 2035, il Gruppo vuole mettere le basi per il suo futuro.
I programmi futuri di Toyota
In una recente intervista all’ANSA Luigi Ksawery Lucà, AD di Toyota Motor Italia, ha dichiarato: “Da un lato abbiamo intenzione di proseguire con la nostra strategia sui motori elettrificati ed elettrici, e dall’altro ci proponiamo sul mercato con modelli sempre più attrattivi come la serie Cross. Vetture già esistenti – come Yaris e Corolla – ma in versione SUV”, auto che abbiamo imparato a conoscere infatti negli ultimi anni.
Il mercato dei B-SUV oggi è il preferito dal pubblico e quello che ha le migliori prospettive di ampliamento in futuro, per questo tutti i brand stanno man mano ampliando la gamma delle vetture a ruote alte, Toyota compresa, amate per il dominio della strada e la sensazione di sicurezza che sono in grado di garantire.
L’ibrido di Casa Toyota
Gli automobilisti conoscono sempre più la propulsione ibrida, per questo Toyota ha scelto di puntare su questo e ha deciso appunto di lanciare WeHybrid, programma specifico che spiega come si può sfruttare al meglio il motore full hybrid e che premia gli automobilisti che percorrono più chilometri con il solo elettrico.
Toyota e l’addio ai motori termici
Secondo l’AD Lucà le auto a benzina e diesel non verranno davvero più vendute in Europa a partire dal 2035, la data non cambierà, nonostante il clima di incertezza e rabbia delle ultime settimane. Secondo il manager “tutti i Paesi UE dovranno adeguarsi. Così come tutti i produttori di auto lo stanno facendo”. È vero che le auto elettriche costano molto più rispetto agli stessi modelli a combustione, ma Toyota sta cercando la soluzione per riuscire a contenere il prezzo delle batterie, che incide tantissimo sul listino finale.
C’è però ancora il problema degli incentivi e della scarsità di infrastrutture, che devono assolutamente cambiare per riuscire a elettrificare totalmente la mobilità. E infatti, lo stesso Lucà dichiara: “Per quanto riguarda un più facile accesso all’acquisto, quindi un prezzo più basso, Toyota punta alla riduzione del 50% del prezzo delle batterie entro il decennio. Sul fronte incentivi a nostro avviso devono essere dedicati alle infrastrutture. Senza dimenticare il superamento degli ‘imbuti normativi’ che al momento rendono davvero troppo complicata la realizzazione di impianti di ricarica domestici. Nei condomini, ad esempio. Oppure in alcune città. Attraverso l’UNRAE stiamo lavorando anche con le istituzioni per cercare di superare questi ostacoli”.
Toyota lavora anche ad altre alternative all’elettrico, per ridurre le emissioni, come l’idrogeno: lo sappiamo bene. Purtroppo però al momento in Italia ci sono solo due impianti di rifornimento, mentre ad esempio in Germania sono cento. Dobbiamo attrezzarci. La Casa studia anche l’uso di biocarburanti o carburanti sintetici, che il governo tedesco ha proposto come alternativa per salvare i motori termici nel 2035.