Dal 15 giugno 2017 inizierà l’era del zero roaming europeo e anche quello delle grandi sorprese sulle fatture dei clienti.Già, perché a Bruxelles pur di accontentare tutti si sono inventati un sistema che sulla carta dovrebbe prevenire eventuali abusi, ma nella realtà complica la vita ai consumatori.
Per le telefonate e gli SMS effettivamente sarà una rivoluzione perché davvero non si sborserà un euro in più rispetto a casa, ma per accedere a Internet – e quindi consumare traffico dati – la situazione si complicherà. Fermo restando il fatto che il cosiddetto “roaming like home” varrà esclusivamente per coloro che confermeranno la residenza o il legame stabile con uno stato comunitario.
Ieri Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione hanno stabilito i prezzi all’ingrosso che gli operatori si applicheranno vicendevolmente ogni qual volta i loro clienti varcheranno i confini. L’unico da tenere a mente è proprio quello applicato al traffico dati: 7,7 euro al GB (dal 15 giugno 2017). Irrilevante per ora il fatto che ogni anno progressivamente sarà abbassato fino ad arrivare ai 2,5 euro a GB del 2022.
Perché è importante la tariffa all’ingrosso?
Semplicemente perché è il fulcro di tutto il meccanismo che consentirà agli operatori mobili di stabilire se potranno o meno applicare sovrapprezzi al traffico dati generato in roaming. L’obiettivo è scongiurare abusi. Gli aggravi scatteranno anche se si genererà maggior traffico all’estero invece che a “casa” oppure se si impiegherà una SIM straniera in Italia per tentare di risparmiare.
I regolatori europei hanno previsto due scenari ipotetici: uno basato su SIM pre-pagata e l’altro su SIM con pacchetto tutto incluso con traffico dati illimitato. Purtroppo, più fonti autorevoli che preferiscono rimanere anonime perché direttamente coinvolte, hanno confermato a Tom’s Hardware che le distinzioni di Bruxelles sono poco chiare. Le carte, ad un’attenta analisi di esperti di policy, rivelerebbero uno scenario che andrebbe a colpire il 90% della clientela italiana – a prescindere dalla tipologia di contratto.
Il motivo si deve al fatto che la vera discriminante è quella famosa tariffa all’ingrosso di 7,7 euro a GB. Insomma, per conoscere qual è il proprio monte dati limite per non rischiare di pagare aggravi bisognerà dotarsi di calcolatrice.
La formula per calcolare la soglia massima dati in roaming
Ipotizzando un’offerta italiana da 15 euro al mese, comprensiva di minuti, SMS e 4 GB di traffico, bisognerà scorporare l’IVA del 22% in modo da ottenere la cifra netta di 12,2 euro. Dopodiché dividendola per 7,7 euro si otterrà 1,59 GB. La Commissione ha consentito di moltiplicare questo risultato per due, quindi alla fine il monte dati massimo impiegabile senza incorrere in sovrapprezzi sarà di 3,18 GB. E se dovessimo sforare, quanto andremo a pagare? Bruxelles dice al massimo 7,7 euro a GB, appunto la tariffa all’ingrosso.
Più l’offerta sarà concorrenziale – basso prezzo e molti GB, rispetto alla tariffa all’ingrosso, più bassa sarà la soglia di traffico roaming.
Tariffa | Prezzo | Traffico dati | Soglia massima |
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TIM Special | 12,2 € + IVA | 4 B | 3,18 GB |
Vodafone Red Maxi | 31,96 € + IVA | 8 GB + 2 GB con smartphone | 8,3 GB |
3 All-in San Valentino | 8,19 € + IVA | 8 GB | 2,12 GB |
Fastweb Mobile 250 | 4,91 € + IVA | 6 GB | 1,2 GB |
In sintesi i famosi 7,7 euro che hanno una distanza lunare rispetto ai reali prezzi applicati sui mercati nazionali produrranno una distorsione che consentirà agli operatori una tutela massima. E nel caso di traffico extra-soglia di guadagnare più di quanto avviene oggi. E in passato. Per questo sarà doverosa – da parte dell’autorità di controllo AgCom – una costante attività di vigilanza anti furbetti.