AGI – Nel 2021 sono stati rilasciati circa 242 mila nuovi permessi di soggiorno, un valore più che doppio rispetto all’anno precedente (+127%), quando l’effetto Covid-19 aveva ridotto i flussi. È quando rende noto Fondazione Ismu nel suo rapporto sulle migrazioni, presentato questa mattina all’Università Cattolica di Milano.
I nuovi permessi concessi per motivi di asilo rappresentano il 12,8% (31 mila) del totale nel corso dell’anno, quelli per motivi di lavoro, riconducibili all’emersione di persone già presenti irregolarmente, il 21% (51 mila). Raddoppiano sia i permessi per studio (18 mila, ma siamo sempre sotto il livello dell’epoca pre-covid), sia i permessi per motivi familiari (122 mila).
Il numero di cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia al 1 gennaio 2022 è pari a 3 milioni e 562 mila unità, circa 6 ogni 10 stranieri presenti (+5,6% rispetto all’anno precedente). L’età mediana per l’insieme dei presenti è di 36,3 anni e i maschi rappresentano il 51%. I cittadini non comunitari provengono per la maggior parte da Marocco (408 mila), Albania (397 mila), Cina (291 mila), Ucraina (230 mila).
Le acquisizioni di cittadinanza sono in lieve calo. Nel corso del 2021 gli stranieri, compresi i cittadini UE, che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati 121.457 (oltre 10 mila in meno rispetto all’anno precedente), il 90%(pari a quasi 110 mila) dei quali erano precedentemente cittadini non comunitari. Tale flessione potrebbe essere stata causata da rallentamenti burocratici dovuti alla pandemia. Il 41% delle acquisizioni tra i nuovi italiani provenienti da paesi terzi è avvenuta per residenza, l’11,9% per matrimonio, mentre tra le restanti “altre motivazioni” (47,1%) assume il consueto ruolo dominante la trasmissione dello status dai genitori ai figli minori ai sensi dell’art.14 dell’attuale legge.
I cittadini non comunitari divenuti italiani nel 2021 sono in prevalenza albanesi, marocchini, brasiliani. Dal punto di vista territoriale i nuovi italiani si concentrano soprattutto nelle seguenti regioni: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Toscana.