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La malattia di cui soffre Bruce Willis

Feb 17, 2023

AGI. – Colpisce principalmente la parte frontale e laterale del cervello e causa anormalità del comportamento, della personalità, del linguaggio e del movimento. Con un’insorgenza precoce rispetto a malattie dai sintomi simili. La demenza fronto-temporale, di cui soffre l’attore Bruce Willis, a differenza delle altre demenze, che affliggono generalmente persone di oltre 65 anni di età, tende a manifestarsi in persone più giovani. La maggior parte dei casi accertati (diagnosticati) riguarda persone tra i 45 ed i 65 anni di età, sebbene possa manifestarsi anche in persone più giovani o più anziane.

I sintomi

Come altri tipi di demenza, la demenza fronto-temporale tende a progredire e a diventare più grave con il passare del tempo. Secondo la scheda pubblicata sul portale dell’Iss i sintomi più diffusi sono: cambiamenti nella personalità e nel comportamento (comparsa di apatia, mancanza di iniziativa, comportamenti impulsivi o socialmente inappropriati, egoismo o incapacità di mostrare interesse per i sentimenti altrui, trascuratezza dell’igiene personale, comportamenti ossessivamente ripetitivi, eccessi nell’alimentazione).

E ancora: cambiamenti progressivi del linguaggio (parlare lentamente, far fatica a pronunciare correttamente una parola, mettere le parole in ordine sbagliato in una frase, usare una parola per un’altra, avere difficoltà nella comprensione delle frasi udite o lette); problemi con le abilità mentali (distrarsi facilmente, avere difficoltà nella pianificazione e nell’organizzazione delle attività); problemi di memoria, che tendono ad insorgere più tardi rispetto ad altre forme di demenza come, ad esempio, la malattia di Alzheimer; problemi muscolari (rigidità e lentezza nei movimenti, perdita di controllo della vescica o dell’intestino, debolezza muscolare o difficoltà nell’inghiottire), disturbi questi che tendono a presentarsi più tardivamente.

I sintomi possono non essere presenti tutti insieme e la loro gravità può essere variabile da persona a persona. Con il progredire della malattia, possono rendere la normale attività quotidiana sempre più difficile, fino ad arrivare alla perdita dell’autosufficienza. La demenza fronto-temporale, spiega l’Iss, è causata da un accumulo di proteine difettose all’interno delle cellule del cervello che le danneggia e ne impedisce il corretto funzionamento. Le aree interessate sono i lobi frontali e temporali (laterali) del cervello, importanti per il controllo del linguaggio, del comportamento e per le capacità di organizzazione e pianificazione.

Non si conoscono ancora le cause dell’accumulo di proteine ma è stato trovato spesso un legame con alterazioni nei geni. Circa una persona su tre colpita da demenza fronto-temporale ha altri casi di demenza nella propria famiglia.

I trattamenti

A oggi non ci sono cure. Sono, tuttavia, disponibili trattamenti che aiutano a controllare i disturbi (sintomi) anche per lunghi periodi. Includono: farmaci, utili per controllare alcuni problemi del comportamento; fisioterapia, terapia occupazionale, terapia del linguaggio, utilizzate per alleviare i problemi del movimento e attenuare gli effetti della malattia sulle attività quotidiane e sulla comunicazione; incontri con gruppi di supporto, utili per fornire indicazioni alle persone colpite dalla malattia, e ai loro familiari, sui modi di fronteggiare i disturbi della demenza.

La rapidità di aggravamento della demenza fronto-temporale varia da persona a persona ed è molto difficile da prevedere. Con il progredire della malattia alcune persone divengono socialmente isolate, rifiutano la compagnia degli altri, oppure si comportano in maniera scontrosa o offensiva. A questo stadio, di solito, si rende necessario un aiuto in casa o il ricovero in casa di cura. Il tempo di vita medio dopo l’inizio dei disturbi è intorno agli 8 anni ma può essere molto variabile e sono state descritte sopravvivenze molto più lunghe. 

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