AGI – Al Liceo scientifico De Giorgi di Lecce la linea a tratti salta. Va dritta come un treno, invece, Chiara Longo, diciotto anni compiuti a dicembre, alunna dell’ultimo anno, scelta insieme ad altri 29 ragazzi d’eccezionale normalità per ricevere dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Alfiere della Repubblica. I trenta ragazzi si sono distinti nel 2022 per aver perseguito solidarietà e pace.
Chiara Longo lo ha fatto online. Il suo blog, #PlugInTheWorld (collegare il mondo), le è valso un riconoscimento che è stato per lei “tra le più grandi emozioni della vita”. Lo racconta ad AGI dai corridoi della scuola, dove il 3 febbraio la ragazza di Cavallino è stata raggiunta da una telefonata del Ministero dell’Istruzione che le ha dato “un colpo al cuore”. Una soddisfazione ‘pazzesca’, dice lei, che vede così inverarsi il motto del sito: “Semplicemente spargere la voce dei giovani nel mondo”.
“Il blog è nato – racconta – come antidoto al lockdown, nel 2020. Scrivevo, in inglese, per informare i giovani su ciò che accadeva. Temi come parità di genere, cambiamenti climatici, guerra, mafia, politica, mi interessano da sempre: intervengo sempre quando ne parliamo in classe. In pandemia ho fatto sentire così la mia voce”.
Voce cui si sono aggiunte quelle di altre ventitré giovani, tutte ragazze, che scrivono da ogni parte del mondo. “Tramite il Malala Fund, fondato dal premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai, e l’iniziativa Onu GirlUp, sono entrata in contatto con ragazze afgane, irachene, nigeriane, che non hanno avuto paura di sfruttare questo mezzo per esprimersi. C’è chi racconta dell’istruzione negata, chi trova la forza di studiare per conto suo, chi interviene all’Assemblea Generale dell’Onu per testimoniare quanto sia drammatica la situazione in Afghanistan”.
Racconto e attivismo: il blog è intervenuto anche per raccogliere offerte per i rifugiati ucraini, partendo dal liceo De Giorgi. “Di cosa sono più fiera? Di queste ragazze che mi hanno ispirata, che mi hanno dato forza. Questa vittoria è loro, prima che mia”. Suona la campanella, l’Alfiere torna in classe. C’è italiano.