AGI – Le valute asiatiche perdono ancora terreno sul biglietto verde a causa dei crescenti timori di recessione globale, mentre il dollaro prosegue la sua corsa grazie alla domanda di beni rifugio e in previsione di ulteriori strette monetarie da parte della Fed. Lo yen giapponese è sceso dello 0,3% al nuovo minimo da 24 anni di 146,24 dollari poiché il crescente divario tra i tassi d’interesse locali e quelli Usa ha continuato a gravare sulla valuta.
Il sentiment nei confronti del Giappone ha subito un nuovo colpo dopo che i dati macro hanno mostrato che gli ordini di macchinari nel settore industriale sono calati più del previsto ad agosto. I trader sono in attesa di un più deciso intervento sui mercati valutari da parte del governo giapponese, che lotta per sostenere lo yen.
Lo yuan cinese è sceso da parte sua dello 0,2% sul dollaro, anche se i dati hanno mostrato che gli sforzi del governo per aumentare la liquidità stanno dando i loro frutti. I nuovi prestiti bancari in Cina sono quasi raddoppiati a settembre rispetto al mese precedente, a causa dell’aumento delle misure di stimolo da parte della banca centrale. Ma la recrudescenza di casi di Covid ha in gran parte indebolito la domanda degli asset cinesi, poiché gli investitori temono ulteriori lockdown.
L’ attenzione di questa settimana è sui segnali economici provenienti dall’inflazione e dai dati commerciali e su qualsiasi cambiamento politico importante segnalato nel ventesimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese.