• 27 Novembre 2024 7:37

Corriere NET

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Le operazioni della Bank of England scuotono i mercati 

Set 29, 2022

AGI – I mercati restano instabili e contrastati, dopo l’intervento della Banca d’Inghilterra a sostegno dei titoli di Stato britannici, mentre gli investitori sono preoccupati per il superdollaro e per i timori di nuovi, consistenti rialzi dei tassi Fed a novembre. In Asia i listini sono in rialzo, cosi’ come i future in Europa, mentre quelli di Wall Street restano deboli, dopo una chiusura nettamente positiva.

Gli investitori sono preoccupati che la Fed possa esagerare nello spingere l’economia Usa in recessione, con i suoi aggressivi rialzi dei tassi” commenta Art Hogan, chief strategist di Rieley Financial, mentre Brian G. Belski di Bmo scrive in una nota che “c’è ancora un sacco di incertezza sul mercato, ma c’è anche un sacco di valore sotto la superficie”.

Il rendimento dei Treasury a 10 anni scende al 3,7% dopo essere balzato sopra il 4%, mentre lo yuan recupera sul dollaro e si risolleva dai minimi degli ultimi 14 anni, a quota 7,1815, dopo che la Pboc ha messo in guardia gli speculatori assicurando che “la stabilità monetaria è una priorità” e che “il mercato dei cambi è di grande importanza”. Migliorano anche le quotazioni offshore del renminbi, tornate sotto quota 7,2, fuori dalla secche dei minimi storici.

Questa mattina, la Banca centrale cinese ha fissato la parità col biglietto verde a 7,1102, rafforzando il renminbi di 5 punti base. Inoltre il ministero delle Finanze di Pechino ha in programma di emettere 2.500 miliardi di yuan (347 miliardi di dollar) di titoli del Tesoro nel quarto trimestre per dare una spinta all’economia. Anche l’euro e la sterlina tornano a indebolirsi sul superdollaro, che sta diventando sempre più un bene rifugio di fronte allo spettro della recessione.

A pesare sugli investitori c’è il timore di nuove strette da parte delle Banche centrali, con i governatori della Fed – martedì è stata la volta di Bullard ed Evans – ad anticipare ulteriori rialzi dei tassi, mentre ieri è toccato al presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic sostenere la necessità di un altro aumento dei tassi di interesse di 75 punti base a novembre. Secondo gli analisti di Wells Fargo ora la Federal Reserve dovrebbe portare il suo intervallo di riferimento sui Fed funds tra il 4,75% e il 5% entro il primo trimestre del 2023.

Oggi comunque i listini asiatici e i future europei partono positivi, con Tokyo che guadagna quasi l’1%, Shanghai in rialzo e Hong Kong avanti di oltre un punto pecentuale. Rallentano invece i future a Wall Street, mentre salgono quelli sull’EuroStoxx 50, rincuorati dalle mosse di ieri della Boe la quale ha lanciato interventi temporanei di emergenza a sostegno dei titoli di Stato Gb, colpiti da una storica ondata di vendite dopo i nuovi annunci di tagli alle tasse in deficit del governo Truss.

La banca centrale britannica ha annunciato che acquisterà fino a 5 miliardi di sterline al giorno in titoli di Stato britannici, per un totale di circa 65 miliardi di sterline e ha fatto slittare l’asta di fine ottobre. “La Banca effettuerà acquisti di titoli di Stato a lunga scadenza”, ha detto la Boe in un comunicato, precisando che “l’operazione sarà interamente finanziata dal Tesoro“. Sempre ieri anche il Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, l’architetto del contestato mini budget, si è mosso, incontrando i banchieri e assicurando che il governo sta lavorando a stretto contatto con la Banca d’Inghilterra, anche se non ha fatto alcuna menzione all’intervento annunciato dalla Boe per riportare la calma sui mercati finanziari.

Chancellor @KwasiKwarteng met with members of the financial services sector.

He reiterated the government’s commitment to fiscal sustainability & how the Medium-Term Fiscal plan, to be published 23 Nov, will set out a fully costed plan to get debt falling in the medium-term. pic.twitter.com/qCL4YShf1t

— HM Treasury (@hmtreasury)
September 28, 2022

Il governo Truss resta dunque in fibrillazione, come dimostra l’intervento del consigliere economico della stessa premier, Gerard Lyons, che prende le distanze dalle ultime mosse del ministro delle Finanze, affermando di avergli suggerito di evitare di fare annunci “che possano esacerbare ulteriormente la situazione”. 

L’iniziativa della Boe ieri ha molto contribuito a raddrizzare l’obbligazionario e a ridare forza a Wall Street, che ha chiuso in forte rialzo dopo 6 sessioni consecutive in perdita. Anche il silenzio del presidente della Fed Jerome Powell è servito a rinvigorire Wall Street. Il numero uno della Fed si è astenuto dallo spaventare gli investitori parlando di rialzo dei tassi di interesse e alla Community Banking Research Conference si è limitato a notare i progressi del settore bancario. Risultato: il Dow Jones ha guadagnato l’1,88%, il Nasdaq è salito del 2,05% e lo S&P 500 è avanzato dell’1,97%, nonostante la flessione dell’1,27% di Apple, la quale ha ridotto le perdite nel finale di seduta, dopo aver annunciato l’abbandono dei piani per aumentare la produzione degli iPhones 14 quest’anno a causa del calo della domanda. 

In Europa sono state invece la guerra in Ucraina, le tensioni sul gas e le difficoltà del nuovo governo Truss a mettere sotto pressione i mercati, risollevati nel finale solo dalla Bank of England. Al termine Londra ha virato al rialzo dello 0,26%, Francoforte dello 0,36% e Parigi dello 0,19%, mentre Milano ha chiuso in calo dello 0,6% e ha sofferto anche lo spread, arrivato a un soffio dai 260 punti base e poi tornato in extremis a quota 240.

Oggi c’è attesa per l’intervento del capo economista della Bce Philip Lane e domani per quello della tedesca, Isabel Schnabel, membro dell’esecutivo Bce. Sul fronte macro, i dati di maggiore rilievo saranno quelli di domani dell’area euro sull’inflazione preliminare di settembre, attesa in rialzo, non lontana dal 10%, mentre oggi sono in arrivo i dati Usa sui sussidi settimanali di disoccupazione Usa e le indicazioni della banca centrale messicana. Domani toccherà a quella indiana, i cui tassi sono attesi in rialzo. Infine, da monitorare l’attesa riunione dei ministri dell’energia Ue per le possibili implicazioni sulla crisi energetica in atto.

Intanto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha menzionato il risultato delle elezioni italiane durante una raccolta fondi organizzata dai governatori democratici, invitandoli a “non essere ottimisti” in vista delle elezioni di medio termine del prossimo 8 novembre, che potrebbero vedere i Repubblicani conquistare la maggioranza in entrambi i rami del Congresso. “Avete appena visto cosa è accaduto in Italia in quella elezione”, ha detto Biden, aggiungendo che “la ragione per cui mi preoccupo di dire questo è che non potete essere ottimisti nemmeno su quello che sta accadendo qui”. 

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