Quella fra Snapchat e Instagram gi la sfida dell’anno. L’applicazione di propriet di Facebook, nonostante la maggiore esperienza e un numero pi consistente di utenti, si trovata fra il 2015 e il 2016 a dover inseguire la gialla rivale in odore di quotazione in Borsa. Per riconquistare l’affezione dei giovanissimi — che secondo Piper Jaffray si erano maggiormente fatti tentare dalla caducit degli aggiornamenti su Snapchat — e liberarli dall’ansia di pubblicare scatti perfetti Instagram ha piazzato un paio di (buone) mosse (qui l’interessante ricostruzione di Recode): su tutte l’introduzione delle Storie che si cancellano dopo 24 ore.
Copiate — senza remore ad ammetterlo — dall’iconcina di Evan Spiegel, vengono utilizzate da 150 milioni di persone al giorno. La stessa base di iscritti quotidianamente impegnata con Snapchat. Menlo Park si sta fregando le mani a tal punto da aver iniziato una sperimentazione del formato anche sull’app di Facebook in Irlanda. Il paradosso? Quanto inventato da Snapchat potrebbe salvare Facebook e Instagram dagli assalti delle nuove piattaforme e dalla fisiologica tendenza a condividere meno contenuti personali.
Tornando al duello, l’app di Kevin Systrom ha fatto un passo ulteriore con la possibilit, non pervenuta nella piattaforma di Spiegel, di trasmettere video in diretta (da marted disponibile anche in Italia).
Snapchat intanto si prepara all’Ipo corteggiando i colossi della pubblicit per portare a casa singoli contratti da 100-200 milioni di dollari all’anno. Si attivata anche contro le notizie false e il clickbaiting: gli editori presenti in Discover adesso devono garantire la pubblicazione di contenuti verificati.
Facebook nelle ultime ore, per rimanere in ambito fake news, ha ritoccato
la sezione Trending (non presente nella versione italiana) vincolandola
ai temi trattati da un numero significativo di editori credibili.