“L’energia nucleare è sicura, pulita e ci rende indipendenti. Credo che entro gli anni 30 di questo secolo avremo una centrale nucleare in Italia”, dice al Foglio il fisico esperto di nucleare Luca Romano, che ha scelto di dedicarsi alla divulgazione scientifica dell’energia blu diventando popolarissimo sui social come “L’Avvocato dell’Atomo”. Romano ha recentemente rinunciato a un ruolo in una scuola pubblica per dedicarsi a tempo pieno alla difesa dell’energia nucleare, grazie a donazioni, conferenze e pubblicazioni. La settimana scorsa era sul red carpet del 79esimo Festival del cinema di Venezia, invitato dal regista tre volte premio Oscar Oliver Stone che ha presentato un documentario per non avere paura del nucleare (“Questo tipo di energia è l’unica soluzione realistica alla crisi che stiamo vivendo. Basta con la confusione: rappresenta il futuro”, ha detto al Foglio).
Il fisico ha anche pubblicato un libro (“L’Avvocato dell’Atomo“, Fazi, 2022) che, come abbiamo ricordato su queste pagine, scardina molti pregiudizi sulla tecnologia. Lo scorso fine settimana ha collaborato con lo youtuber “Cartoni morti” (300 milioni di visualizzazioni totali) per la pubblicazione del video “Il nucleare: i dubbi più grossi“:
Il video diventato virale smonta gli stereotipi e le bufale sul nucleare, citando puntualmente fonti dell’Onu. Il fisico e lo youtuber, oltre a evidenziare la differenza tra energia nucleare e bomba nucleare, spiegano ad esempio come le tanto temute scorie nucleari col tempo perdano pericolosità e possano essere riciclate, a differenza dei rifiuti chimici. All’accusa secondo la quale l’Italia sarebbe impreparata a gestire una centrale, il filmato risponde ricordando che il padre dell’energia nucleare è stato il premio nobel Italiano Enrico Fermi e che per 25 anni fino al 1987 l’energia nucleare è stata utilizzata in Italia a livelli di eccellenza. Inoltre, la sicurezza è affidata agli osservatori internazionali dell’Agenzia per l’energia atomica della Nazioni Unite, che in tutto il mondo effettuano controlli rigorosi e continui.
Rapportando le morti provocate da ogni fonte energetica con la quantità di energia creata, emerge che il nucleare occupa il penultimo posto con lo 0,03 (seguito solo dall’energia solare con lo 0,02) e contro il carbone al 24,6. Il video dimostra anche come non si possano usare solo fonti rinnovabili perchè intermittenti. Analizzando le emissioni di anidride carbonica in rapporto all’energia creata, il nucleare fa meglio di tutti: solamente 3 tonnellate, contro le 870 del carbone, le 34 dell’idroelettrico e le 4 dell’eolico. Inoltre, sul consumo di suolo il nucleare batte pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Infine, viene sottolineato come “ci spaventi l’eventualità statisticamente bassa di una fuoriuscita di radiazioni, mentre non ci interessa la certezza matematica di emissione quotidiana di gas inquinanti, invisibili e morali che causano non solo malattie ma provocano anche il riscaldamento climatico”.
Insomma, Luca Romano, quanto è difficile fare divulgazione scientifica sul nucleare?
“Non è per niente facile, ci sono molti pregiudizi radicati e il tema è troppo politicizzato. Incontro molto odio online, ricevo insulti e minacce e spesso ho valutato di denunciare ma alla fine sono solo dei leoni da tastiera. I detrattori mi diffamano da anni ripetendo che ricevo soldi da società nucleari, diffondendo ogni possibile fake news sul mio conto, ma non entrando mai nel merito. La verità è che nessuna azienda del settore mi ha mai pagato. Il carico di merda più grande mi arriva su twitter, il social più tossico di tutti. Non so chi me lo fa fare, a volte penso che potrei mollare tutto e trovare un lavoro all’estero, per poi dirvi ‘ve l’avevo detto’. Ma questo lavoro mi regala anche tante soddisfazioni, è impressionante il sostegno dei nostri 200 mila utenti. In molti ci vedono come una fonte autorevole e io e la mia squadra di 18 esperti siamo orgogliosi: ci sentiamo in dovere di andare avanti”.
In Italia ci sono più difficoltà a parlarne rispetto ad altri paesi?
“Faccio un esempio: siamo tra i paesi con la peggiore cultura scientifica, ma anche tra quelli dove si gioca più d’azzardo e i due fatti sono correlati: non comprendiamo le basi della statistica. C’è un’avversione per i numeri e tra le cause ci sono sicuramente la carenza del sistema scolastico e la bassa qualità dell’informazione televisiva. Siamo una popolazione che ragiona di pancia invece che con la testa. Gli Italiani si dividono sul nucleare anche perchè c’è una parte politica che ne ha fatto una bandiera e la porta avanti con ideologia, alimentando forti pregiudizi”.
L’energia blu può farci raggiungere l’indipendenza energetica?
“Il nucleare è indubbiamente parte della soluzione che può garantirci sicurezza energetica. Nel breve termine bisogna diversificare gli approvvigionamenti con nuovi fornitori di gas, ma nel lungo termine dobbiamo ritornare al nucleare anche a rischio di una frattura sociale. E’ necessario risvegliare le coscienze e fare ingoiare qualche rospo. Gli Italiani andranno convinti con pazienza e calma, mostrando fatti, numeri, dati e grafici. Prima o poi le menzogne vengono fuori“.
Nel frattempo, secondo un recente sondaggio di YouTrend, il 45 per cento degli Italiani crede che sia giusto investire sull’energia nucleare, contro il 37 per cento di contrari. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani continua a ribadire l’utilità del “nucleare di nuova generazione”, spiegando che altrimenti “blocchiamo il futuro dei nostri figli con le ideologie di oggi e questo non va bene”.
In questa campagna elettorale, la maggior parte dei principali partiti (bipartisan) è favorevole al nucleare: Fratelli d’Italia, Azione/Italia viva, + Europa, Lega, Forza Italia e Noi moderati (i contrari sono Partito democratico, Verdi/Sinistra e Movimento 5 stelle).
Che voto dare alla politica per come parla di nucleare?
“Un tre – risponde il fisico Romano – gravemente insufficiente. Il tema è ancora trattato con troppa ideologia e mistificazione, quando invece basterebbe guardare i fatti…”.