• 26 Novembre 2024 22:41

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Albertini sul derby della Madonnina: “È difficile prevedere chi vincerà”

Set 2, 2022

AGI – Per Demetrio Albertini il derby della Madonnina di sabato alle 18 arriva troppo presto per consentire alle due squadre di esprimersi al meglio ma anche per indirizzare la stagione ed è più che mai una partita senza pronostico.

“Non si sacrificherà la competitività ma, se si fosse giocata più avanti, a dare spettacolo sarebbero state due squadre già avanti dal punto di vista fisico”, spiega il 51enne ex centrocampista e bandiera del Milan e oggi presidente del settore tecnico della Figc, in un’intervista all’AGI.

Nella passata stagione è stato il Milan ad avere la meglio sulle due gare di Serie A, con un pareggio all’andata e la vittoria al ritorno con la doppietta di Giroud: “Anche questa volta sarà una partita speciale ma è difficile prevedere chi vincerà e definire già la lotta per il tricolore”, spiega l’ex calciatore brianzolo che di scudetti se ne intende, avendone conquistati ben cinque con la maglia rossonera.

L’unica certezza è San Siro: “Sarà meravigliosa la cornice del pubblico, il tutto esaurito. Anche per i nuovi arrivati sarà una grande emozione perché tutti sentiranno il calore dei tifosi presenti”.

Il risultato “sarà sicuramente importante per chi dovesse vincere, perché avrà il vantaggio di cominciare la stagione con l’umore molto positivo”, sottolinea Albertini, ma “ai fini della classifica, questa partita vale comunque tre punti e le due sfidanti sono prestigiose, parliamo della prima e della seconda in classifica” dello scorso anno.

Giocheranno in casa i neo campioni l’Italia, reduci dallo 0-0 al Mapei Stadium, a 100 giorni dal trionfo del tricolore nello stesso stadio: “Il pareggio del Milan a Reggio Emilia fa parte di un percorso fisiologico di inizio stagione dove tutte le squadre hanno un rendimento altalenante”, osserva Albertini. “Il calcio è un gioco di squadra, quindi tutte devono mettersi in pari sulla preparazione. È successo anche all’Inter o alla Juve nelle partite precedenti, perché questo momento è una messa a punto della macchina”. 

L’ex centrocampista della Nazionale dà merito anche al Sassuolo che “ha messo in difficoltà il Milan, in momento di non brillantezza ci può stare in questa fase della stagione”. 

I cugini nerazzurri invece arrivano al derby sull’onda dei tre gol rifilati alla Cremonese, in un 3-1 che ha però evidenziato ancora qualche smagliatura difensiva: “L’Inter è una squadra consolidata”, sottolinea Albertini, “anche senza Lukaku, se giocherà Lautaro in coppia con Correa, darà del filo da torcere”.

Anche la Roma si presenta alla giornata numero 5 con l’euforia della capolista dopo la larga vittoria all’Olimpico sul Monza e si gode l’entusiasmo della prima doppietta di Dybala: “La Roma è una delle soprese di questa stagione, ha fatto un mercato importante e ora ci si aspetta tanto. Ha vinto la Conference League e ha fatto dei buoni acquisti”, analizza Albertini.

E sui brianzoli invece a suo avviso “la qualità della rosa non è da valutare in queste prime partite”. “Le new entry di Stroppa sono un po’ in difficoltà, il Monza non è ancora quello che abbiamo visto finora, ha cambiato tanto e non sempre quando si cambia tanto i risultati arrivano subito”, osserva.

E, a proposito di cambiamenti, qual è la squadra che in questo calciomercato estivo si è rinforzata di più? Il fondatore della City Padel Milano crede che “in diverse hanno operato bene, ognuno ha agito per quelle che sono le proprie caratteristiche”.

“Il Milan investe sempre sui giovani talenti che possano inserirsi in questo contesto in sintonia con l’allenatore”, sottolinea Albertini, “la Juve ha scelto diversi campioni, già formati e che hanno già dato tanto. Anche Roma con Dybala darà entusiasmo alla squadra. Tutto dipende da come si inseriranno. Il mercato è una delle componenti per essere vincenti, ma non l’unica. E poi comporta delle rinunce, come l’Inter che ha ritrovato Lukaku con cui ha vinto uno scudetto, però ha perso Perisic”.

L’ad della Demetrio Albertini srl, la sua agenzia milanese di sport, marketing ed eventi, vede bene anche la Lazio che “ha cambiato tantissimo e arricchito molto la rosa”.

I biancocelesti hanno realizzato una campagna acquisti che per ora ha portato ben otto nuovi giocatori nella rosa tra cui la nuova coppia di portieri dopo l’addio di Strakosha e Reina, e i nuovi centrali difensivi, Vecino, Marcos Antonio e Romagnoli.

Lazio che sabato sarà protagonista del big match contro il Napoli: “Un’altra bellissima partita. Si comincia a vedere la mano di Sarri. Dall’altra parte Spalletti, un grande allenatore con grande esperienza. Oggettivamente la Lazio e si è rinforzata e sarà entusiasta, però il Napoli sono 7-8 anni che è sempre li, in alto alla classifica…”. spiega l’ex centrocampista che nella Lazio militò per una stagione vincendo la Coppa Italia 2003-2004.

Secondo il nuovo modello statistico elaborato dall’Osservatorio sul calcio del Cies sulla base di parametri riferiti alle ultime due stagioni e di uno speciale algoritmo, lo scudetto andrà all’Inter. Ma, secondo Albertini, “vincere è una costruzione di impegno, di lavoro, di società, un cocktail importante di squadra”. afferma. “Io non credo all’algoritmo, io credo nel lavoro del gruppo”, aggiunge.

AGI – Per Demetrio Albertini il derby della Madonnina di sabato alle 18 arriva troppo presto per consentire alle due squadre di esprimersi al meglio ma anche per indirizzare la stagione ed è più che mai una partita senza pronostico.
“Non si sacrificherà la competitività ma, se si fosse giocata più avanti, a dare spettacolo sarebbero state due squadre già avanti dal punto di vista fisico”, spiega il 51enne ex centrocampista e bandiera del Milan e oggi presidente del settore tecnico della Figc, in un’intervista all’AGI.
Nella passata stagione è stato il Milan ad avere la meglio sulle due gare di Serie A, con un pareggio all’andata e la vittoria al ritorno con la doppietta di Giroud: “Anche questa volta sarà una partita speciale ma è difficile prevedere chi vincerà e definire già la lotta per il tricolore”, spiega l’ex calciatore brianzolo che di scudetti se ne intende, avendone conquistati ben cinque con la maglia rossonera.
L’unica certezza è San Siro: “Sarà meravigliosa la cornice del pubblico, il tutto esaurito. Anche per i nuovi arrivati sarà una grande emozione perché tutti sentiranno il calore dei tifosi presenti”.
Il risultato “sarà sicuramente importante per chi dovesse vincere, perché avrà il vantaggio di cominciare la stagione con l’umore molto positivo”, sottolinea Albertini, ma “ai fini della classifica, questa partita vale comunque tre punti e le due sfidanti sono prestigiose, parliamo della prima e della seconda in classifica” dello scorso anno.
Giocheranno in casa i neo campioni l’Italia, reduci dallo 0-0 al Mapei Stadium, a 100 giorni dal trionfo del tricolore nello stesso stadio: “Il pareggio del Milan a Reggio Emilia fa parte di un percorso fisiologico di inizio stagione dove tutte le squadre hanno un rendimento altalenante”, osserva Albertini. “Il calcio è un gioco di squadra, quindi tutte devono mettersi in pari sulla preparazione. È successo anche all’Inter o alla Juve nelle partite precedenti, perché questo momento è una messa a punto della macchina”. 
L’ex centrocampista della Nazionale dà merito anche al Sassuolo che “ha messo in difficoltà il Milan, in momento di non brillantezza ci può stare in questa fase della stagione”. 
I cugini nerazzurri invece arrivano al derby sull’onda dei tre gol rifilati alla Cremonese, in un 3-1 che ha però evidenziato ancora qualche smagliatura difensiva: “L’Inter è una squadra consolidata”, sottolinea Albertini, “anche senza Lukaku, se giocherà Lautaro in coppia con Correa, darà del filo da torcere”.
Anche la Roma si presenta alla giornata numero 5 con l’euforia della capolista dopo la larga vittoria all’Olimpico sul Monza e si gode l’entusiasmo della prima doppietta di Dybala: “La Roma è una delle soprese di questa stagione, ha fatto un mercato importante e ora ci si aspetta tanto. Ha vinto la Conference League e ha fatto dei buoni acquisti”, analizza Albertini.
E sui brianzoli invece a suo avviso “la qualità della rosa non è da valutare in queste prime partite”. “Le new entry di Stroppa sono un po’ in difficoltà, il Monza non è ancora quello che abbiamo visto finora, ha cambiato tanto e non sempre quando si cambia tanto i risultati arrivano subito”, osserva.
E, a proposito di cambiamenti, qual è la squadra che in questo calciomercato estivo si è rinforzata di più? Il fondatore della City Padel Milano crede che “in diverse hanno operato bene, ognuno ha agito per quelle che sono le proprie caratteristiche”.
“Il Milan investe sempre sui giovani talenti che possano inserirsi in questo contesto in sintonia con l’allenatore”, sottolinea Albertini, “la Juve ha scelto diversi campioni, già formati e che hanno già dato tanto. Anche Roma con Dybala darà entusiasmo alla squadra. Tutto dipende da come si inseriranno. Il mercato è una delle componenti per essere vincenti, ma non l’unica. E poi comporta delle rinunce, come l’Inter che ha ritrovato Lukaku con cui ha vinto uno scudetto, però ha perso Perisic”.
L’ad della Demetrio Albertini srl, la sua agenzia milanese di sport, marketing ed eventi, vede bene anche la Lazio che “ha cambiato tantissimo e arricchito molto la rosa”.
I biancocelesti hanno realizzato una campagna acquisti che per ora ha portato ben otto nuovi giocatori nella rosa tra cui la nuova coppia di portieri dopo l’addio di Strakosha e Reina, e i nuovi centrali difensivi, Vecino, Marcos Antonio e Romagnoli.
Lazio che sabato sarà protagonista del big match contro il Napoli: “Un’altra bellissima partita. Si comincia a vedere la mano di Sarri. Dall’altra parte Spalletti, un grande allenatore con grande esperienza. Oggettivamente la Lazio e si è rinforzata e sarà entusiasta, però il Napoli sono 7-8 anni che è sempre li, in alto alla classifica…”. spiega l’ex centrocampista che nella Lazio militò per una stagione vincendo la Coppa Italia 2003-2004.
Secondo il nuovo modello statistico elaborato dall’Osservatorio sul calcio del Cies sulla base di parametri riferiti alle ultime due stagioni e di uno speciale algoritmo, lo scudetto andrà all’Inter. Ma, secondo Albertini, “vincere è una costruzione di impegno, di lavoro, di società, un cocktail importante di squadra”. afferma. “Io non credo all’algoritmo, io credo nel lavoro del gruppo”, aggiunge.

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