Il mercato delle moto in Europa, come anche quelle delle auto – lo sappiamo bene purtroppo – sta vivendo un periodo di profonda crisi. Nonostante in alcuni Paesi i numeri di vendita siano nettamente più alti rispetto ad altri, la situazione generale è comunque pessima.
Parliamo in particolare di una nuova flessione dello 0,5% per il mercato delle due ruote a motore europeo; non sembra un dato significativo, è vero, lo diventa però se consideriamo che nei primi tre mesi del 2022 si era invece registrata una crescita del 14,6%. In seguito, il crollo. Un ruolo significativo in questa fase di calo lo hanno avuto differenti fattori, primi su tutti i prezzi dell’energia, la difficoltà di approvvigionamento e i ritardi nella logistica.
Primo semestre 2022 in calo: i dati di ACEM
Come accennato, all’inizio dell’anno sembrava che il mercato moto fosse in ripresa, i dati lo confermavano. Oggi però, guardando i numeri del secondo trimestre, notiamo invece un’ulteriore flessione, che “annienta” praticamente i buoni risultati che il settore aveva ottenuto fino a marzo.
Secondo l’ACEM, associazione europea dei costruttori, il primo semestre del 2022 ha chiuso complessivamente con 532.980 nuove immatricolazioni, che corrispondono – come già detto – a un calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Parliamo di dati che interessano tutta Europa, compresi Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Spagna, Paesi che da soli rappresentano circa l’80% degli acquisti. Non mancano i motociclisti e gli appassionati di viaggi su due ruote, quello no, il problema è che purtroppo – nonostante la voglia di montare in sella sia sempre alta – le possibilità per farlo scarseggiano, per differenti motivi già detti in apertura.
Motocicli e ciclomotori: che succede
Per quanto riguarda il segmento “motocicli”, quindi moto e scooter, solo Germania e Spagna hanno registrato risultati positivi nel primo semestre del 2022, pur non essendo sbalorditivi. I dati della Germania da gennaio a giugno mostrano infatti un +1,7% (117.800 immatricolazioni), quelli della Spagna invece un buon +10,7%, con 91.870 unità vendute. Pessima purtroppo la situazione in Francia (-6,4%), Regno Unito (-0,5%) e Italia (-2,8%).
Vanno meglio i ciclomotori, anche se la situazione anche qui non è del tutto positiva. L’Italia ha registrato però un buon +10,3%, la Germania un ottimo aumento del 40% e il Belgio del 14,8%. Male anche in questo caso per la Francia (-3,5%) e l’Olanda (-14,5%). La Spagna segna invece un -0,2%, situazione più o meno stazionaria quindi.
Moto elettriche: i dati
Non va male per i motorini elettrici, quelli da 50cc. In effetti in Europa hanno registrato dati ottimi, con 43.952 nuove immatricolazioni, con un buon aumento pari al 24,2%. L’Olanda è in vetta, al primo posto per immatricolazioni di scooter elettrici con 15.330 unità vendute. Secondo posto per la Francia e terzo gradino del podio invece per il Belgio con rispettivamente 13.360 e 9.140 immatricolazioni.
E l’Italia come se la cava? Vende 3.100 scooter elettrici (qui un modello “tutto italiano”), segnando un buon +36%. Molto bene nel Bel Paese anche i motocicli elettrici: 6.078 immatricolazioni e un aumento del 136% sullo scorso anno. Seguono Francia, Germania e Spagna.
La situazione del mercato delle due ruote a motore in Europa quindi è quella appena descritta, aspettiamo di vedere cosa succederà entro la fine di questo 2022, purtroppo colmo di difficoltà.