AGI – Soldi, ricatti, invidia, stregoni e malocchi. C’è di tutto un po’ nella faida del ‘clan’ Pogba, che dopo aver calamitato le attenzioni della polizia e della Federcalcio francese ora è finita anche nel mirino della procura di Torino, che indaga per estorsione aggravata dopo una denuncia presentata da Paul, il neocentrocampista bianconero atteso dal Mondiale in Qatar.
Per anni la famiglia dell’ex Manchester United, campione del mondo con la Francia nel 2018, è stata indicata come esempio di unità nel segno del talento di tre figli cresciuti nella banlieu parigina con il calcio nel sangue: Florentin, Mathias e Paul, pronti a seguire le orme dello zio materno Riva Tourè, ex giocatore della prima divisione guineana, il primo a intuire le potenzialità del nipote più piccolo.
Florentin non va oltre il Saint Etienne, Mathias gira tanti campionati (anche la serie B italiana) prima di appendere le scarpette al chiodo, Paul – il più piccolo, oggi 29enne – sfonda a Torino e con la casacca dei blues prima di tornare a Manchester alla corte di Mourinho.
Sembra una favola a lieto fine, benedetta dai media e dagli sponsor, ma a lungo andare Mathias si stanca di vivere nell’ombra del fratello minore e comincia ad accusarlo – a colpi di video postati sui social – di pensare solo a se stesso e ai suoi affari, di averlo abbandonato, persino di essere un cattivo musulmano. Che poi, alla fine, potrebbe anche non essere un plot così sorprendente, o imprevedibile, se non fosse che in marzo Paul sarebbe stato vittima di un sequestro: tre vecchi ‘amici’ (si fa per dire), armati di fucili, gli avrebbero chiesto 13 milioni, uno per ogni anno di carriera tra i pro, a titolo di “protezione”.
Dietro c’è Mathias? Paul la pensa così, il fratello nega, Paul nel frattempo versa una prima tranche da 100 mila euro – almeno secondo i media francesi -senza placare i suoi estorsori che qualche tempo dopo si presentano anche alla Continassa, il centro sportivo della Juve, non riuscendo peraltro a incontrarlo. Sin qui, l’intreccio è già abbastanza complicato di suo ma a intorbidire le acque arriva la controaccusa dello scatenato Mathias, secondo cui Paul avrebbe ingaggiato un marabout per lanciare un incantesimo ai danni di Kylian Mbappè, stella del PSG e della Francia di Deschamps.
“Ho le prove”, delira Mathias mentre Oltralpe attendono la nuova puntata del feuilleton con il fiato sospeso: se davvero esistesse un video del presunto tentativo di sortilegio, Paul, già alle prese con un infortunio al ginocchio, potrebbe vedere irrimediabilmente compromessi i rapporti con i colleghi di nazionale. Un nuovo scandalo dopo il famoso sex-tape che nel 2015 costò il posto ad un altro big, l’attuale centravanti del Real Madrid (e Pallone d’Oro in pectore), Karim Benzema? Quasi una maledizione.
AGI – Soldi, ricatti, invidia, stregoni e malocchi. C’è di tutto un po’ nella faida del ‘clan’ Pogba, che dopo aver calamitato le attenzioni della polizia e della Federcalcio francese ora è finita anche nel mirino della procura di Torino, che indaga per estorsione aggravata dopo una denuncia presentata da Paul, il neocentrocampista bianconero atteso dal Mondiale in Qatar.
Per anni la famiglia dell’ex Manchester United, campione del mondo con la Francia nel 2018, è stata indicata come esempio di unità nel segno del talento di tre figli cresciuti nella banlieu parigina con il calcio nel sangue: Florentin, Mathias e Paul, pronti a seguire le orme dello zio materno Riva Tourè, ex giocatore della prima divisione guineana, il primo a intuire le potenzialità del nipote più piccolo.
Florentin non va oltre il Saint Etienne, Mathias gira tanti campionati (anche la serie B italiana) prima di appendere le scarpette al chiodo, Paul – il più piccolo, oggi 29enne – sfonda a Torino e con la casacca dei blues prima di tornare a Manchester alla corte di Mourinho.
Sembra una favola a lieto fine, benedetta dai media e dagli sponsor, ma a lungo andare Mathias si stanca di vivere nell’ombra del fratello minore e comincia ad accusarlo – a colpi di video postati sui social – di pensare solo a se stesso e ai suoi affari, di averlo abbandonato, persino di essere un cattivo musulmano. Che poi, alla fine, potrebbe anche non essere un plot così sorprendente, o imprevedibile, se non fosse che in marzo Paul sarebbe stato vittima di un sequestro: tre vecchi ‘amici’ (si fa per dire), armati di fucili, gli avrebbero chiesto 13 milioni, uno per ogni anno di carriera tra i pro, a titolo di “protezione”.
Dietro c’è Mathias? Paul la pensa così, il fratello nega, Paul nel frattempo versa una prima tranche da 100 mila euro – almeno secondo i media francesi -senza placare i suoi estorsori che qualche tempo dopo si presentano anche alla Continassa, il centro sportivo della Juve, non riuscendo peraltro a incontrarlo. Sin qui, l’intreccio è già abbastanza complicato di suo ma a intorbidire le acque arriva la controaccusa dello scatenato Mathias, secondo cui Paul avrebbe ingaggiato un marabout per lanciare un incantesimo ai danni di Kylian Mbappè, stella del PSG e della Francia di Deschamps.
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“Ho le prove”, delira Mathias mentre Oltralpe attendono la nuova puntata del feuilleton con il fiato sospeso: se davvero esistesse un video del presunto tentativo di sortilegio, Paul, già alle prese con un infortunio al ginocchio, potrebbe vedere irrimediabilmente compromessi i rapporti con i colleghi di nazionale. Un nuovo scandalo dopo il famoso sex-tape che nel 2015 costò il posto ad un altro big, l’attuale centravanti del Real Madrid (e Pallone d’Oro in pectore), Karim Benzema? Quasi una maledizione.