Non solo Western Digital, anche Seagate promette di dare un’ulteriore scossone al settore degli hard disk. Entro i prossimi 18 mesi l’azienda porterà sul mercato unità con capacità di 14 e 16 terabyte. L’obiettivo, che sembra alla portata, è arrivare a 20 terabyte entro il 2020.
A oggi i prodotti di Seagate raggiungono una capacità massima di 10 terabyte, ma a detta dell’amministratore delegato Stephen J. Luczo, i test su un modello da 12 TB basato su piattaforma all’elio sono stati positivi, quindi il semaforo è verde per puntare verso nuovi traguardi.
Gli hard disk con una capacità così elevata interessano in particolare i clienti enterprise e i grandi colossi con immensi datacenter (cloud), e in misura minore chi desidera crearsi NAS con una capacità molto elevata. Prima di arrivare ai 16 terabyte però Seagate amplierà la gamma di soluzioni da 10 terabyte e cercherà di portare la capacità minima degli hard disk a 1 terabyte.
Secondo Luzco, malgrado sia innegabile la perdita di quote di mercato degli hard disk a favore degli SSD, gli hard disk possono ancora giocarsi le loro carte grazie al miglior rapporto tra prezzo e capacità – specie in un momento in cui i prezzi degli SSD sono in crescita.
Per questo Seagate dice di continuare a vedere una forte domanda di hard disk nel mercato consumer, anche grazie a nuove applicazioni come la videosorveglianza, dove servono dischi capienti per registrare e archiviare i filmati.
In ogni caso, se il mercato virerà ancora di più verso degli SSD, Seagate risponderà di conseguenza. L’azienda ha già preso atto del cambiamento dello scenario di mercato varando a luglio dello scorso anno un taglio del 14% della sua forza lavoro, circa 6500 dipendenti. In quest’opera di ristrutturazione rientra anche la chiusura dell’impianto di Suzhou, in Cina. Da non dimenticare inoltre che Seagate può dire la sua anche dal punto di vista tecnologico: l’anno passato ha mostrato un SSD da 60 terabyte che potrebbe debuttare entro l’anno.
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