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Jean-Christophe Lambert, l’ideatore dei “taxi volanti” del vicino futuro

Ago 23, 2022

AGI – A 36 anni, Jean-Christophe Lambert sta per lanciare un Ufo, ovvero un aereo a decollo e atterraggio verticale e propulsione ibrida in grado di trasportare diverse persone. Mezzo aereo, mezzo elicottero, interamente progettato dalla società da lui co-fondata nel 2018, Ascendance Flight Technologies (Aft). La sua ambizione: farla volare per le Olimpiadi del 2024 a Parigi. A scriverlo è il francese Le Nouvelle Observateur.

In pratica si tratta di un “taxi volante” a cinque posti di nome Atea e annunciato ne dicembre 2021 dopo tre anni di ricerca e sviluppo, dopo due anni di Covid che hanno di fatto messo in crisi migliaia di aerei per via della sicurezza sanitaria nei voli ma che al tempo stesso anche favorito e stimolato l’interesse per una mobilità sostenibile.

Sede a Tolosa, roccaforte francese dell’aeronautica, la Ascendance Flight Technologies fondata da Lambert, che da ragazzino non sognava particolarmente aeroplani futuristici o dischi volanti, è in sé una start up.

“Prima della pandemia, stavo spiegando perché l’aviazione doveva essere rivoluzionata; oggi vi spiego quando e come lo faremo”, si è espresso Lambert.

Secondo Patrick Ky, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), “l’uso commerciale dei taxi volanti potrebbe iniziare nel 2024 o nel 2025″ in Europa e infatti Jean-Christophe Lambert intende attenersi a questo calendario, che è tuttavia segnato da un obiettivo centrale per AFT per l’anno 2024: la società è stata infatti selezionata tra 150 candidati, insieme ad altri tre produttori di aeromobili, nell’ambito del bando Aéroports de Paris-Ratp Group, per una esibizione e dimostrazione pubblica dell’efficacia dei suoi aerotaxi durante i Giochi Olimpici di Parigi.

Scrive le Nouvelle Observateur: “L’Atea dovrà quindi essere pronta per i suoi primi voli pubblici nell’estate del 2024, prima della commercializzazione annunciata per il 2025, tant’è che prevede di raddoppiare la propria forza lavoro entro due anni. Nel frattempo, i team stanno lavorando alacremente sul suo nuovo sito di prova a Muret (Alta Garonna), con l’obiettivo di produrre il prototipo in scala reale (dimensioni reali) nel 2023”.

Grazie alla propulsione ibrida, non al 100% elettrica. Il suo futuro velivolo avrà infatti otto rotori elettrici integrati nelle sue due ali fisse di 14 metri di ampiezza per erogare rapidamente potenza durante le fasi di decollo e atterraggio. E la densità della batteria non consentirà di creare una soluzione praticabile per il trasporto di almeno quattro persone per oltre 100-150 km in qualunque momento presto.

Ibridazione, come progettare macchine meno inquinanti

Tra gli aerotaxi elettrici già presentati dai concorrenti principali dell’Aft sul mercato (Volocopter, Archer, EHang o anche Airbus) – si legge nel servizio giornalistico – nessuno di fatto “supera i 100 km di autonomia, e pochi sono quelli che possono trasportare più di una o due persone a bordo oltre al pilota”.

Tuttavia, per contribuire ad un cambiamento che possa portare verso un’aviazione sostenibile, all’Aft ritengono che non ci si dovrebbe limitarsi ai viaggi urbani. Puntano infatti alla mobilità regionale e interurbana, per vari usi: trasporto passeggeri, turismo, emergenze mediche, logistica, sorveglianza, ecc.

E ne sono fermamente convinti: “Solo l’ibridazione permette di prevedere nel breve e medio termine il volo di macchine meno inquinanti con un’autonomia di circa due ore e 400 km”.

Ad esempio, le emissioni di C02 dovrebbero essere ridotte dell’80% rispetto a un elicottero convenzionale. Lambert e i suoi soci intendono vendere copie future dei loro aerei agli operatori del trasporto aereo e vogliono anche commercializzare la loro tecnologia di propulsione ibrida da sola a tutti i produttori del settore. 

Denominata Sterna, è adattabile a qualsiasi dispositivo e la sua parte termica è progettata per evolvere verso una carburazione totalmente pulita, come una cella a combustibile, al fine di ottenere la completa decarbonizzazione.

L’obiettivo progettuale di Lambert ha consentito all’Aft di raccogliere fondi per 10 milioni di euro nel settembre 2021, anche se Jean-Christophe Lambert ammette: “Difficile ottenere cospicui finanziamenti in Francia per una start-up che produce hardware, mentre i nostri concorrenti americani e tedeschi ottengono buste di diverse centinaia di milioni di euro…”. Non abbastanza, però, per scuotere la fiducia del 30enne di Loir-et-Cher, che fa capire di aver “già ricevuto lettere di intenti per acquisizioni da Atea, e di essere in discussione molto avanzata sugli acquisti di tecnologia Sterna da parte dei produttori di aeromobili”.

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