AGI – Una serie di malesseri apparentemente inspiegabili, con febbre alta e tosse, ha colpito un centinaio tra ragazzi e adulti bresciani che la settimana scorsa avevano preso in gestione una struttura alberghiera a Bormio, in provincia di Sondrio.
Il gruppo aveva preso in gestione la struttura a circa 2 mila metri di altitudine, quindi si cucinava e pensava al tutto il resto.
Giovani e adulti hanno fatto solo una gita in un rifugio a 3 mila metri. Poi, a qualche giorno dall’arrivo, più della metà dei componenti del gruppo ha iniziato a stare male e alla fine della settimana si erano ammalati praticamente tutti. Tosse e febbre: questi i sintomi.
Quando sono tornati a Brescia, qualcuno si è presentato al pronto soccorso degli Spedali Civili ma non c’è stato nessun ricovero.
Sia l’Ats della Montagna che quella di Brescia, a quanto appreso dall’AGI, tendono a escludere che si tratti di legionella, di un’intossicazione alimentare o di un’epidemia di covid.
D’altronde solo un componente del gruppo è risultato positivo al coronavirus. Inoltre la settimana prima c’era stato un altro gruppo nella struttura e non si è ammalato nessuno (se fosse stata legionella dovuta all’acqua o ai condizionatori sarebbero dovuti emergere dei casi anche la settimana prima). Forse i dubbi verranno fugati dalle analisi sulle tubature della zona e su altri campioni prescritti dalla Ats Montagna, i cui risultati dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.