Stiamo vivendo un’epoca in cui la transizione energetica ha un ruolo fondamentale per il futuro della mobilità, e gli spostamenti in auto e con altri mezzi dovranno essere a zero emissioni. Proprio così, abbiamo visto infatti la recente decisione presa dall’Europa, per la quale le motorizzazioni classiche dovranno essere eliminate a partire dal 2035.
Nonostante i dubbi e il ruolo dell’Italia in questo scenario, al centro delle discussioni c’è proprio l’intenzione di eliminare o almeno ridurre drasticamente le emissioni inquinanti dei veicoli. E lo stesso sta succedendo anche nella Formula 1 e, in generale, nel motorsport. In base alle aspettative del responsabile tecnico Pat Symonds infatti anche le monoposto più famose al mondo saranno alimentate con un carburante completamente sostenibile a partire dal 2026. Una miscela che potrebbe essere usata anche dalle auto termiche in commercio, in seguito al passaggio “totale” all’elettrificazione.
L’impegno del settore del motorsport
La ragione per cui è in fase di progettazione e sviluppo questa nuova tipologia di carburante ecosostenibile per alimentare le monoposto di Formula 1 è che anche il settore del motorsport è in prima linea nell’impegno per ridurre le emissioni di CO2. Pat Symonds, responsabile tecnico della Formula 1, ritiene che questo nuovo carburante ecocompatibile potrà addirittura essere impiegato anche nelle vetture urbane, staremo a vedere. Intanto attendiamo l’utilizzo in pista.
C’è da dire comunque una cosa importante, che chiariamo per quei pochi (forse) che ancora non lo sanno: già oggi le auto di Formula 1 sono alimentate da una tipologia di carburante differente rispetto a quello che conosciamo e siamo soliti utilizzare. Si tratta di una miscela particolare, chiamata E10, che è composta al 10% da etanolo, per ridurre l’impatto ambientale durante le gare. Entro il 2026 però, secondo quanto recentemente dichiarato da parte del responsabile tecnico, la nuova miscela che verrà usata renderà le emissioni addirittura neutre.
Il grande obiettivo della Formula 1
Quello che il responsabile tecnico ha intenzione di fare è riuscire a pareggiare l’anidride carbonica risparmiata o riassorbita durante la produzione del carburante con quella che viene emessa nelle le gare di Formula 1. Un primo grandissimo passo che porta al raggiungimento dell’obiettivo massimo: zero emissioni entro il 2030.
Sicuramente un proposito molto ambizioso, su cui però gli esperti e i tecnici stanno lavorando sodo. Aramco sta collaborando ai test su 39 diverse miscele, analizzandone le componenti e cercando di comprenderne la sostenibilità e la capacità di alimentare i motori delle monoposto in maniera adeguata. Per tutte le verifiche infatti viene utilizzato un singolo cilindro della Formula 1, un processo che permette di velocizzare il lavoro, come lo stesso responsabile tecnico ha dichiarato.
Una volta che, terminata tutta la fase di prova, verrà finalmente scelta e messa a punto la miscela adatta per ridurre le emissioni inquinanti durante le gare di F1, c’è un altro aspetto molto interessante da valutare, anzi, forse il più rilevante: come abbiamo anticipato, questo particolare carburante “a zero emissioni” potrebbe essere anche usato per alimentare le nostre auto private.
Potrebbe quindi essere molto utile per le auto con motore endotermico, dal momento in cui si passerà ai veicoli completamente elettrici. Secondo il direttore generale Motorsport di Formula 1, Ross Brown, potrà aiutare a neutralizzare le emissioni delle auto a combustione che riusciranno a sopravvivere al processo di transizione energetica in atto.