AGI – Le crisi politica apertasi in Italia con le dimissioni di Mario Draghi trova ampia eco sulla stampa internazionale: sono molti i giornali che hanno la notizia in prima pagina, con titoli che concordemente sottolineano il brusco ritorno del nostro Paese nell’instabilità.
Tra gli altri temi in evidenza, il viaggio di Biden in Arabia Saudita dove l’attende un imbarazzante incontro con Mohammed bin Salman, e la crisi del gas provocata in Europa dalla chiusura del gasdotto Nord Stream 1.
Washington Post
Donald Trump potrebbe annunciare ufficialmente in settembre la sua candidatura alle presidenziali del 2024.
E’ il titolo di apertura del Washington Post, secondo cui l’ex presidente è sempre più intenzionato a lanciare prestissimo la sua campagna per tentare il ritorno alla Casa Bianca, malgrado molte persone a lui vicine gli abbiano consigliato di non farlo prima delle elezioni di midterm perché ciò potrebbe nuocere al partito repubblicano e perché, in caso di un cattivo esito nelle urne, i suoi avversari interni avrebbero gioco facile ad attribuirgliene la responsabilità.
Ma, visti i segnali di un’erosione dei consensi di cui gode nel Gop, gli stessi consiglieri ora assecondano l’idea di Trump di scendere in pista il più presto possibile, e uno di questi dice al Posto che le possibilità di un annuncio già a settembre sono del 70%.
In evidenza anche la visita di Biden in Medio Oriente, con il presidente in imbarazzo per la tappa in Arabia Saudita e l’incontro con il principe ereditario Mohammed bin Salman, che in campagna elettorale aveva promesso di ridurre a un paria internazionale accusandolo di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.
Ieri davanti ai giornalisti in Israele Biden è apparso sulla difensiva: ha evitato di rispondere alla domanda se con bin Salman parlerà del caso Khashoggi, e si è limitato a dire che va Riad perché vede l’opportunità di “riaffermare l’influenza americana” nella regione.
Un titolo segnala la denuncia del capo degli ispettori del Dipartimento della Sicurezza interna, Joseph Cuffari, secondo cui il Servizio segreto, addetto alla protezione del presidente, avrebbe cancellato i messaggi telefonici del 5 e 6 gennaio 2021, per evitare che fossero acquisiti nell’ambito dell’inchiesta parlamentare sull’assalto dei trumpiani contro il Campidoglio.
Un approfondimento analizza il peso crescente che sta acquistando a Mosca profilo il segretario del Consiglio di sicurezza, Nikolai Petrushev, uno dei consiglieri più ascoltati da Putin e che si sta ritagliando un profilo più visibile con ripetute interviste sui media russi e che, secondo il Post, ambirebbe a prendere il potere: il giornale ha interpellato varie fonti russe, a cominciare dal portavoce di Putin, Peskov, e ne ha raccolto unanimi smentite.
Il giornale mette in rilievo, infine, il tema del cambiamento climatico, con un focus sull’indebolimento degli alberi secolari americani causato dal surriscaldamento globale, che favorisce la proliferazione di parassiti della corteccia e altri insetti.
New York Times
“A prescindere dall’esito del viaggio, l’immagine di che incontra il principe Mohammed sul proprio territorio fornirà una conferma della posizione del giovane reale al timone di uno dei Paesi più importanti del Medio Oriente”.
Lo scrive il New York Times, che dedica un’analisi alla missione in Arabia Saudita del presidente americano, che in campagna elettorale aveva accusato esplicitamente il principe ereditario Mohammed bin Salman di aver orchestrato l’omicidio del giornalista e oppositore Jamal Khashoggi.
Ma “con l’invasione russa dell’Ucraina che colpisce i prezzi del petrolio e con l’Iran che si ritiene stia espandendo le sue capacità nucleari, Biden ha improvvisamente bisogno dell’aiuto dell’Arabia Saudita e deve affrontare la realtà che l’unico modo per ottenerlo è attraverso il principe Mohammed”, per quanto possa essere politicamente imbarazzante, osserva il Nyt.
In evidenza anche il caso della bambina di 10 anni incinta dopo uno stupro in Ohio, dove le leggi statali non le permettono di abortire: il quotidiano newyorkese sottolinea che pur in assenza di una verifica della notizia la vicenda è stata strumentalizzata da giornali e politici nel dibattito sull’aborto, surriscaldato dalla svolta restrittiva della Corte suprema.
Solo ieri, rileva il Nyt, un quotidiano dell’Ohio ha riferito che un uomo è stato incriminato per lo stupro, prima conferma fattuale del caso. Il giornale omaggia con una grande foto l’ultimo militare americano decorato con medaglia d’onore per il suo eroismo nella seconda guerra mondiale, Hershell Williams, deceduto ieri a 98 anni.
Wall Street Journal
Le dimissioni di Mario Draghi sono in prima pagina sul Wall Street Journal, che le collega esplicitamente a contrasti nella maggioranza sulla guerra in Ucraina, tralasciando il casus belli del decreto Aiuti su cui i 5 stelle non hanno votato la fiducia.
Secondo il quotidiano, “la coalizione è crollata a causa delle divergenze su come rispondere alle ricadute della guerra in Ucraina, lasciando la terza economia dell’eurozona in crisi politica”.
Draghi, scrive il Wsj, “è stato una delle voci più forti tra i leader europei a favore delle sanzioni economiche contro Mosca e delle spedizioni di armi in Ucraina. Draghi si è anche espresso a favore della candidatura dell’Ucraina all’adesione all’Unione Europea, una posizione a cui hanno ora aderito anche Francia e Germania, precedentemente scettiche.
Ma ha dovuto fare i conti con i dissidenti nella sua grande coalizione che include tutti i principali partiti politici del Paese tranne uno. Primo tra coloro che hanno espresso dubbi è stato il Movimento 5 stelle, che ha innescato la crisi non appoggiando Draghi nella votazione parlamentare di giovedì”.
Il giornale di Wall Street allarga il ragionamento ad altri Paesi europei, e osserva che la crisi italiana “mostra come la combinazione della guerra russa contro l’Ucraina e il balzo dei prezzi dell’energia e del costo della vita stiano indebolendo la coesione politica in alcune parti d’Europa, rendendo sempre più difficile la formazione di maggioranze di governo stabili”.
Ne sono esempi il presidente francese Emmanuel Macron che “ha recentemente perso la maggioranza parlamentare in un’elezione dominata dalle preoccupazioni inflazionistiche degli elettori”, e il premier britannico Boris Johnson che si è dimesso sulla scia di una serie di scandali che secondo i Tory avrebbero “aggravato le sfide che il governo deve affrontare per rispondere all’elevata inflazione”.
Tornando all’Italia, “l’ampia maggioranza” su cui ha contato il governo, secondo il giornale, dà al premier “un margine di manovra se decidesse di provare a mettere insieme una nuova colazione”.
Ma se restasse fermo sulle dimissioni, l’Italia dovrebbe andare a elezioni anticipate in autunno “cosa mai avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, perché è quello il momento in cui si devono approvare le decisive leggi di bilancio”.
Tra le altre notizie in prima pagina, la deludente trimestrale di JPMorgan, con un calo degli utili del 28% che “riflette l’incertezza economica” di questa fase, e le strategie commerciali di Amazon, che pensa di ridurre, se non eliminare del tutto, i prodotti a proprio marchio in vendita on line.
Financial Times
Il tonfo dei prezzi del petrolio, che hanno ceduto ieri il 5%, è in risalto sulla prima pagina del Financial Times: il greggio è sceso sotto i 95 dollari, ossia ai livelli precedenti l’invasione russa dell’Ucraina, bruciando così d’un colpo e per intero i guadagni degli ultimi quattro mesi.
Il titolo forte è però per i cattivi risultati trimestrali di JPMorgan e Morgan Stanley, con una diminuzione degli utili superiore alle attese e che “segna la fine del boom dei profitti del settore bancario durante la pandemia”.
E per JP Morgan, maggior erogatore di credito negli Usa, osserva Ft, si è trattato della prima caduta negli utili dal 2020. I dati delle due banche danno “un’intonazione cupa” a Wall Street in vista delle trimestrali di altre grandi banche, a cominciare a Citigroup e Goldman Sachs, in uscita nei prossimi giorni.
In basso, il caos dei voli, con la compagnia Emirates che contesta la decisione dell’aeroporto londinese di Heathrow di limitare il traffico a soli 100.000 passeggeri al giorno: è un “airmageddon”, afferma Emirates, con un gioco di parole che coniuga in inglese i termini aereo e apocalisse e che in italiano si potrebbe forse tradurre con “aerpocalisse”.
The Times
Liz Truss, ministra degli Esteri, in corsa per leadership Tory, è la protagonista della prima pagina del Times, che occupa pressocché in esclusiva se si eccettuano i box di richiami e un pezzo sul sistema sanitario britannico che si prepara a fronteggiare un aumento di ricoveri dovuto all’ondata di calore.
“Spinta per Truss nella lotta con Mordaunt”, titola il quotidiano, che valorizza così la notizia dell’appoggio per la ministra degli Esteri venuto da una figura autorevole del partito, Suella Braverman, procuratore generale per l’Inghilterra e il Galles.
Secondo il giornale, ciò potrebbe spostare sulla Truss abbastanza voti per avvicinarsi a Penny Mordaunt, ministra del Commercio, che la precede nelle votazioni finora tenute, ed è seconda dopo l’ex cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak.
Truss la rincorre, e deve superarla se vuole arrivare alla sfida decisiva, quando soli due candidati resteranno in lizza, e uno di loro sarà certamente Sunak, il cui vantaggio appare difficilmente intaccabile.
Per questo, scrive il Times, dalle file della destra tory, area cui appartiene la ministra degli Esteri, è iniziato un fuoco incrociato contro la Mordaunt.
Un deputato interpellato dal giornale ha detto, paragonandola all’impopolare ex leader laburista Jeremy Corbyn, che con la sua vittoria “una corbynoide si impossesserebbe del partito conservatore”.
Le Monde
Prima pagina fredda quella di Le Monde, che in occasione della festa nazionale francese ha fatto vacanza e ha realizzato un numero doppio datato 14 e 15 luglio.
Il tema centrale è quello dei rapporti tra Uber ed Emmanuel Macron, quando era ministro, emersi dall’inchiesta giornalistica sull’azienda di mobilità urbana condotta da varie testate internazionali.
Il presidente si difende e rivendica l’appoggio dato all’azienda: “Quel che ho fatto lo rifarei domani e dopodomani”, afferma, e si dice “fiero” di “aver fatto venire delle imprese e degli imprenditori”.
Ma la start di San Francisco, scrive il giornale, “ha condotto in tutto il mondo una straordinaria impresi di lobbying, appoggiata da sostenitori altolocati e dai giganti hi tech”. Torna in evidenza il tema del caos della sanità francese, che “è sull’orlo dell’asfissia” per carenza di personale e di fondi.
Le Figaro
Con le dimissioni di Draghi “l’Italia ripiomba nella crisi politica”, dice Le Figaro nel titolo di prima pagina dedicato allo “strappo del Movimento 5 stelle, membro della coalizione, che ha boicottato un voto di fiducia in Senato”.
Quello di M5s è “il tentativo disperato di un movimento, passato dal 34% dei voti espressi nel 2018 all’11% delle intenzioni di voto alle prossime elezioni legislative, di recuperare alcuni dei suoi elettori”.
Scrive il quotidiano francese: “Chi credeva che Mario Draghi fosse stato insediato fino alla primavera del 2023 come presidente del Consiglio italiano sono rimasti brutalmente delusi”, perché “l’Italia è sprofondata ancora una volta in una crisi politica il cui esito è ancora incerto”.
Il giornale sottolinea che la crisi si è aperta nel momento in cui il Paese deve gestire diverse emergenze, tra le quali quella energetica e l’inflazione “che sta impoverendo la popolazione”, e deve “realizzare un piano di investimenti da 200 miliardi di euro con i provvidenziali aiuti dell’Europa”.
Per questo, secondo Le Figaro, “Sergio Mattarella intende fare di tutto perché il governo di Mario Draghi, che ha ridato all’Italia il credito all’estero, resista fino alla fine della legislatura del prossimo maggio”.
L’apertura del giornale è però sulla politica francese, con Macron che “non perde l’ottimismo” e chiede alle opposizione di accettare “compromessi responsabili” sulla riforme.
El Pais
“Le dimissioni di Draghi fanno precipitare l’Italia nell’instabilità”, titola El Pais che dà in prima pagina grande rilievo alla crisi di governo italiana, apertasi a causa dello “scontro con il Movimento 5 stelle”.
Nella visione del quotidiano spagnolo, “l’ortodossia di Mario Draghi si è scontrata con la vulcanica politica italiana”, e “il raffinato ex presidente della Bce si è mostrato inflessibile di fronte alla complessità parlamentare dell’Italia”, sicché non è riuscito “a prevenire l’implosione del suo esecutivo di fronte alle rozze richieste del Movimento 5 stelle”.
Si è creato così “uno scenario di instabilità in un momento delicatissimo per l’Italia e per l’Europa”, sottolinea El Pais, secondo cui “le dimissioni restano congelate almeno fino a mercoledì e in questo termine il capo dello Stato tenterà di propiziare una qualche formula di governo alternativa, guidata dallo stesso Draghi, che eviti la convocazione di elezioni”.
Il quotidiano spagnolo dà spazio anche alle misure dell’Ue per fronteggiare la crisi del gas, anticipando i punti chiave del piano che Bruxelles presenterà mercoledì. Secondo la bozza ci cui El Pais ha preso visione, il piano, intitolato “Risparmiare gas per un inverno sicuro”, indicherà un tetto alle temperature programmate di aria condizionale e riscaldamenti, limitando le prime a 25 gradi e le seconde a 19 gradi.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Grande attenzione della Frankfurter Allgemeine Zeitung per la crisi politica italiana, che in prima pagina ha il titolo subito sotto l’apertura: Mattarella respinge le dimissioni di Draghi.
Il giornale tedesco scrive che benché il governo sia “sopravvissuto d’un soffio a un voto di fiducia”, la coalizione “si è rotta” perché “l’intero gruppo del Movimento 5 stelle populista di sinistra ha lasciato l’aula del Senato prima del voto” e che tale comportamento “è stato pari a un voto di sfiducia”.
Semplificando un po’ gli avvitamenti e gli arzigogoli della politica italiana, la Faz scrive che il presidente della Repubblica “ha invitato il capo del governo 74enne a cercare una nuova maggioranza di governo in Parlamento”.
Il quotidiano, che apre sull’anniversario dell’alluvione che il 15 luglio del 2021 causò 183 morti in Germania, resta concentrato sul tema della crisi del gas apertasi con la riduzione dei flussi sul Nord Stream 1, e attacca la presidente della Commissione Ue, la tedesca Ursula von der Leyen, che “ha esaurito l’immaginazione o il coraggio”, perché suggerisce risparmi sui consumi energetici “ma non risponde alla domanda cruciale”, ovvero trovare un’alternativa alle forniture che finora venivano garantite dalla Russia.
China Daily
La visita di Xi Jinping nello Xinjiang, regione abitata dalla minoranza etnica uiguri, è tra le notizie in primo piano sul China Daily. Il giornale non fa un minimo cenno alla questione dei diritti umani degli uiguri, che subiscono una pesante politica repressiva di Pechino, ma riferisce invece che nel capoluogo Urumqi, Xi si è intrattenuto con i kirghizi e con gli esponenti di “molte altre minoranze” che vivono nella regione, e ha visitato un’università, un centro di interscambio di trasporti, una comunità residenziale e un museo.
Il leader, scrive il quotidiano, “è stato informato sul lavoro per coltivare i talenti, coordinare la risposta al Covid-19 con lo sviluppo economico e sociale, promuovere l’unità etnica e il progresso e consolidare il senso di comunità per la nazione cinese”.
Da parte sua, Xi ha sottolineato che “grazie alla Belt and road initiative (la così detta nuova via della seta, ndr), lo Xinjiang non è più un angolo sperduto, ma un’area chiave e un hub” degli scambi.
Quotidiano Del Popolo
La Cina respinge l’accusa di strangolare i Paesi africani con il debito, e il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, dà rilievo alle dichiarazioni in tal senso del portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, che ha replicato a una ricerca dell’ong britannica Debt Justice.
Si tratta, ha detto, di “pura disinformazione e di una trappola narrativa creata da coloro che non sperano di vedere la cooperazione Cina-Africa prendere velocità”.
Wang ha citato i dati della Banca Mondiale affermando che, dei 696 miliardi di dollari di debito estero di 49 governi africani con dati, circa tre quarti sono dovuti a istituzioni multilaterali e creditori privati non cinesi”, e ha invitato “i Paesi sviluppati, i loro istituti di credito privati e le istituzioni finanziarie multilaterali a intraprendere azioni più solide per fornire sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo e alleviare il loro onere del debito, in modo che l’economia mondiale raggiunga uno sviluppo inclusivo e sostenibile”.