AGI – È legittimo il licenziamento per giusta causa nei confronti della dipendente che, durante un periodo di congedo straordinario per accudire la figlia disabile, va a lavorare altrove, in questo caso nel negozio del compagno. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, sezione civile lavoro, con un’ordinanza dell’8 luglio scorso.
Nell’agosto del 2016, l’azienda aveva licenziato la donna sostenendo che aiutava il fidanzato nel negozio di cui lui era titolare. Nel corso degli accertamenti, era emerso che anche l’uomo, pure dipendente di questa società, durante un periodo di malattia andava a lavorare nel negozio di sua proprietà.
A rivelarlo, è scritto nella sentenza letta dall’AGI, era stato un pedinamento della ditta che aveva raccolto prove fotografiche del ‘tradimento lavorativo’ consumato da parte di entrambi i dipendenti.
La Cassazione ha confermato le precedenti decisioni sul licenziamento da parte dei giudici di Bologna non ritenendo decisiva l’obiezione, da parte della lavoratrice, che è stata dichiarata l’archiviazione del procedimento penale a suo carico per truffa in relazione a questa vicenda. Questo fatto, per gli ermellini, “rappresenta un documento da valutare insieme agli altri elementi di prova e non ha carattere decisivo ai fini dell’esito della controversia”.