• 5 Novembre 2024 6:30

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Quindicenne con problemi psichici uccide il nonno con un aspirapolvere 

Lug 9, 2022

AGI – È morto nella notte all’ospedale di Pescara il 78enne che era stato aggredito dal nipote 15enne, colpito con un aspirapolvere e con ripetuti calci alla testa e al torace. Il ragazzo, con problemi psichici, è stato arrestato. Ha aggredito entrambi i nonni, con i quali vive, ma ad avere la peggio è il nonno, un pensionato di 78 anni, che era stato ricoverato in coma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara.

Il fatto si è verificato in una casa di due piani alle porte di Bucchianico, ieri pomeriggio. Dove si sono vissuti momenti drammatici dall’epilogo imprevedibile. In quello che è apparso uno stato di alterazione il ragazzo, in corridoio, ha colpito ripetutamente il nonno alla testa con un aspirapolvere, calci e, una volta a terra, gli è saltato addosso con i piedi.

Soccorso dal 118, l’uomo è apparso subito in gravi condizioni ed è stato portato all’ospedale di Pescara dove gli sono state riscontrate lesioni alla testa e fratture costali. Il ragazzo subito dopo l’aggressione si è chiuso nella sua stanza, come per barricarsi. Scattato l’allarme, dopo una breve interlocuzione con i carabinieri, il ragazzo ha aperto la porta consegnandosi ai militari. È stato quindi portato da un’ambulanza del 118 all’ospedale di Chieti dove è stato piantonato dai Carabinieri nell’attesa di essere sottoposto a una consulenza: secondo quanto si è appreso è in stato di arresto per tentato omicidio su ordine del Giudice dei Minori.

Il minore frequenta le scuole superiori a Guardiagrele (Chieti) dopo aver frequentato prima le elementari e poi le medie a Bucchianico (Chieti). Descritto come un tipo chiuso, è soprattutto durante il triennio delle medie che il quindicenne, grazie al lavoro dei professori e soprattutto dell’insegnante di sostegno, si era aperto ed aveva raggiunto un buon livello di socializzazione con gli altri compagni di scuola.

Ma ha sempre ricevuto moltissimo affetto e cure soprattutto dai nonni materni ai quali era stato affidato per via della complicata situazione della sua famiglia. Resta da capire quale meccanismo si scattato nella sua mente per portarlo a compiere l’aggressione mortale. 

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