• 2 Novembre 2024 13:34

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Uno studio ha provato a stabilire i segreti per vincere in Formula 1

Lug 8, 2022

AGI – L’interazione tra pilota e team rappresenta il fattore più importante da considerare per trovare la chiave del successo in pista. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Applied Economics, condotto dagli scienziati dell’Università di Lethbridge, che hanno cercato di stabilire le strategie vincenti per le competizioni di Formula 1.

“Attualmente le stime si eseguono secondo la regola 80-20 – spiega Duane Rockerbie, dell’Università di Lethbridge – la prima cifra è il fattore legato alla vettura o al team, mentre il secondo rispecchia l’abilità del pilota. Questa convinzione di lunga data in realta’ e’ molto sbilanciata e abbiamo scoperto che non tiene conto di tutte le variabili”.

Il team, guidato da Rockerbie, ha esaminato le competizioni delle stagioni di Formula 1 in Gran Bretagna dal 2012 al 2019. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’input del conducente rappresenta circa il 15 per cento della percentuale di successo, mentre le funzionalità dell’auto costituiscono circa il 20 per cento del valore finale.

“Il fattore più importante – rivelano gli scienziati – è l’interazione tra il pilota e il team, che rappresenta il 30-40 per cento. Bisogna infine considerare incidenti e casualità che possono verificarsi durante la gara”. I ricercatori hanno inoltre valutato le spese necessarie a migliorare le prestazioni di una squadra.

Un team che raggiunge il decimo posto in classifica – riporta Rockerbie – dovrebbe spendere altri 164,6 milioni di dollari per scalare di una posizione. Questo budget comprende anche un aumento per il pilota e i membri della squadra. L’importo puo’ variare in base a una serie di parametri”. Nel complesso, questi risultati potrebbero essere utili per le squadre che competono in Formula 1, anche se evidenziano una serie di difficolta’ legate alla gestione del budget.

“Evidenze empiriche – conclude Rockerbie – dimostrano che i piloti che passano a squadre con auto a migliori prestazioni e con un supporto del team più elevato ottengono risultati migliori. D’altro canto, però, aumentare il budget destinato al compenso del pilota può ridurre la disponibilità per la squadra e viceversa. Per questo le squadre con esuberi di budget, che non hanno bisogno di ridestinare i fondi o tagliare i costi, tendono ad essere favorite per le vittorie più significative”.

AGI – L’interazione tra pilota e team rappresenta il fattore più importante da considerare per trovare la chiave del successo in pista. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Applied Economics, condotto dagli scienziati dell’Università di Lethbridge, che hanno cercato di stabilire le strategie vincenti per le competizioni di Formula 1.
“Attualmente le stime si eseguono secondo la regola 80-20 – spiega Duane Rockerbie, dell’Università di Lethbridge – la prima cifra è il fattore legato alla vettura o al team, mentre il secondo rispecchia l’abilità del pilota. Questa convinzione di lunga data in realta’ e’ molto sbilanciata e abbiamo scoperto che non tiene conto di tutte le variabili”.
Il team, guidato da Rockerbie, ha esaminato le competizioni delle stagioni di Formula 1 in Gran Bretagna dal 2012 al 2019. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’input del conducente rappresenta circa il 15 per cento della percentuale di successo, mentre le funzionalità dell’auto costituiscono circa il 20 per cento del valore finale.
“Il fattore più importante – rivelano gli scienziati – è l’interazione tra il pilota e il team, che rappresenta il 30-40 per cento. Bisogna infine considerare incidenti e casualità che possono verificarsi durante la gara”. I ricercatori hanno inoltre valutato le spese necessarie a migliorare le prestazioni di una squadra.
“Un team che raggiunge il decimo posto in classifica – riporta Rockerbie – dovrebbe spendere altri 164,6 milioni di dollari per scalare di una posizione. Questo budget comprende anche un aumento per il pilota e i membri della squadra. L’importo puo’ variare in base a una serie di parametri”. Nel complesso, questi risultati potrebbero essere utili per le squadre che competono in Formula 1, anche se evidenziano una serie di difficolta’ legate alla gestione del budget.
“Evidenze empiriche – conclude Rockerbie – dimostrano che i piloti che passano a squadre con auto a migliori prestazioni e con un supporto del team più elevato ottengono risultati migliori. D’altro canto, però, aumentare il budget destinato al compenso del pilota può ridurre la disponibilità per la squadra e viceversa. Per questo le squadre con esuberi di budget, che non hanno bisogno di ridestinare i fondi o tagliare i costi, tendono ad essere favorite per le vittorie più significative”.

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