AGI – Il ghiaccio si è sciolto e altre due vittime del crollo di una parte della Marmolada sono venute al sole. Sono escursionisti che erano in cordata, la cui identità non è ancora nota.
Le persone morte accertate salgono a nove, i dispersi scendono a tre e i feriti sono sette, di cui quattro ricoverati in ospedali di Trento e tre in Veneto.
“La prova che la nostra strategia è giusta”
Per i soccorritori, accusati da alcuni parenti di persone rimaste sotto la massa di ghiaccio, terra e sassi di non avere effettuato ricerche efficaci, i ritrovamenti sono “la prova che avevamo scelto la strategia giusta e che stiamo facendo tutto il posssibile per recuperare le persone”.
Il metodo usato mercoledi è stato identico a quello degli ultimi giorni: droni ed elicotteri che hanno volteggiato nel cielo cristallino, increspando la serenità dei turisti impegnati nelle passeggiate. “Lo scenario però è competamente cambiato – spiegano il maresciallo della guardia di finanza Riccardo Manfredi e il presidente del Soccorso Alpino, Maurizio Dellantoni – perché lo scioglimento del ghiaccio ha spazzato via anche il terriccio”. Dagli abissi è saltata fuori anche una scarpa di donna che potrebbe appartenere a una persona già individuata tra le vittime oppure essere di una delle disperse.
Nell’inchiesta anche il cambiamento climatico
Al momento con certezza si sa che lì sotto c’erano Liliana Bertoldi, Tommaso Carollo, Filippo Bari e Paolo Dani. I Ris di Parma, incaricati dalla Procura di Trento, hanno trascorso la giornata allo stadio del ghiaccio per analizzare i reperti recuperati sul ghiacciaio e confrontarli col dna delle persone che mancano all’appello. Il procuratore Sandro Raimondi ha di nuovo sottolineato l’imponderabilità di quanto accaduto assicurando che non si è alla ricerca di “agnelli sacrificali da dare in pasto all’opinione pubblica”.
Un modo per lasciare intendere che l’inchiesta per disastro colposo, che pure sarà portata avanti con diverse consulenze tecniche e ascolto di testimoni, è un atto dovuto che difficilmente porterà a un processo ma va comunque fatta. “Il tema del cambiamento climatico potrebbe entrare nell’indagine attraverso l’ascolto di esperti” dice Raimondi. Il glaciologo Jacopo Gabrielli ha spiegato in un’intervista all’AGI che sul banco ‘morale’ degli imputati dovrebbero andare i cittadini e la politica che non hanno saputo evitare l’innalzamento delle temperature che ha provocato il disastro.“I morti sulla Marmolada possono cambiare la storia, sono lo schiaffo in faccia che può portare a un cambiamento” ha detto lon scienziato del Cnr.
Pronti a salvare chi soccorre se il ghiacciaio cede
Giovedì si torna sulla ‘Regina’ delle Dolomiti, questa volta via terra dopo che sono state studiate le cautele per evitare di mettere a rischio i soccorritori. Un elicottero sarà pronto a intervenire e a evacuarli se dovessero esserci avvisaglie che la parte ancora sospesa del ghiacciaio possa crollare. “Agiremo nella parte di sotto dove sono stati trovati gli ultimi due corpi e garantiremo tutta la sicurezza possibile con l’ausilio della tecnologia e un continuo monitoraggio e comunicazione. Se dovesse essserci qualche movimento si aiuteranno subito gli operatori. E se dovessero esssere impegnati in laboriosi recuperi di corpi sotto al ghiaccio, interverrà un elicottero con un gancio pronto a sotttrarli a pericoli”.
Per adesso, il ghiacciaio ‘tiene’, i radar installati dai tecnici testimonia che è trnquillo, dopo la furia.