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Malagrotta, chiusi gli asili e limitazioni alle attività all’aperto: pericolo diossina.

Giu 16, 2022

Articolo in aggiornamento

 

 

Flavio Pezzoli, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Roma e Provincia (Odaf Roma e provincia) ha comunicato in una nota la sua preoccupazione riguardo le conseguenze del rogo di Malagrotta. “Se le diossine che si sono generate dall’incendio si depositeranno sul territorio circostante potrebbero mettere in ginocchio un’economia agricola in piena produzione in particolare nelle zone di Maccarese, Ostia e Fiumicino” ha detto Pezzoli, secondo quanto riportato da Nova. “Occorre agire subito. Ci rendiamo disponibili ed operativi per coordinare azioni di monitoraggio di colture e foraggio. C’è un patrimonio zootecnico da preservare e daremo indicazioni a breve anche per le orticole. Proprio in questi giorni inizierà la trebbiatura del grano. Non c’è un minuto da perdere.” ha concluso Pezzoli. 

 

 

Il sindaco Gualtieri chieda immediatamente al Governo di proclamare lo stato di calamità e l’attivazione di un’unità di crisi che coinvolga tutti gli enti affinchè si affronti con celerità sia la questione dell’inquinamento ambientale sia il problema dei rifiuti della Capitale” ha dichiarato in una nota Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia. Secondo quanto riportato dall’agenzia Nova, Rocca ha commentato che l’incendio finirà per complicare la situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che a Roma è già in una fase emergenziale, “per questo credo che Roma Capitale da sola non sia nella condizione di far fronte a questo disastro”.

 

 

Secondo quanto ripartito dall’Agi oggi sarà trasmessa in Procura una prima informativa sul vasto incendio che ha colpito alcuni capannoni della discarica di Malagrotta. Alla luce del fascicolo che i carabinieri invieranno a piazzale Clodio, verrà formalmente aperta un’indagine per verificare di che natura si tratta l’evento, se di origine dolosa o colposa. 

 

 

E’ uscita in mattinata l’ordinanza del comune riguardo all’incendio divampato ieri nello stabilimento di Malagrotta: chiusi asili nido e centri estivi, pubblici e privati, entro il raggio di 6 km. Divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell’area individuata, divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali raccolti nell’area individuata. Inoltre viene raccomandato anche di limitare le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti. Il tutto per un “per un periodo non superiore a 48 ore, in virtù del principio di precauzione” si legge nel testo dell’ordinanza. Nel frattempo è stato fissato un vertice d’urgenza in Campidoglio alle 8.30 per fare la conta dei danni e per analizzare le ricadute sull’organizzazione del sistema dei rifiuti e sulla salute dei cittadini romani: il rischio è che la nube, causata anche dal rogo di scarti di plastica, sia carica di diossina.

Al momento il rogo è domato: una sessantina di vigili ha lavorato tutta notte nell’impianto di trattamento rifiuti ma per spegnere effettivamente l’incendio ci vorranno giorni. L’incendio ha aggredito il Tmb2 che tratta 900 tonnellate al giorno di rifiuti: per questo motivo ora si cerca di riorganizzarsi sullo smaltimento. “L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate” ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi.” Anche se la discarica di Malagrotta non serve più Roma (fu chiusa dall’allora sindaco Ignazio Marino), gli impianti presenti, di proprietà della società E. Giovi, servono la capitale trattando fino a oltre 1200 tonnellate di rifiuti al giorno, 8.100 alla settimana. Sembra piovere sul bagnato per la città, il cui tallone d’Achille è proprio lo smaltimento dei rifiuti che si punta a risolvere con l’idea del termovalorizzatore proposto dal sindaco Gualtieri

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