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Tortu: “Mennea è lontano ma voglio correre sotto i 20 secondi”

Mag 3, 2022

AGI – “Il record di Mennea (19”72, ndr) è lontano ma voglio correre i 200 metri al più presto sotto i 20 secondi. Amo sempre i 100 ma il mio futuro saranno i 200 perché credo sia la distanza dove potrò rendere di più. Ai Mondiali punto alla finale, agli Europei ad una medaglia per un lavoro in funzione delle Olimpiadi di Parigi 2024”.

Lo ha detto all’AGI, Filippo Tortu, campione olimpico in carica della staffetta 4×100 e primo italiano a scendere sotto i 10 secondi (9”99) sui 100 metri, a pochi giorni dall’esordio stagionale.  Sabato allo stadio ‘Kasarani’ di Nairobi, Tortu, 23 anni, brianzolo, sarà sui blocchi di partenza dei 100 del ‘Kip Keino Classic’, tappa del Gold Continental Tour, il secondo circuito per importanza dopo la prestigiosa Diamond League.

La partenza per la capitale keniana è prevista giovedì assieme al padre-allenatore Salvino. “Papà sempre e per sempre”, ha detto ‘Pippo’ sottolineando la conferma della sua guida tecnica. A Nairobi il finanziere lombardo avrà come avversario anche il connazionale Marcell Jacobs, primatista italiano con 9”80.

Annunciato anche lo statunitense Fred Kerley, argento olimpico in Giappone con 9”84, e l’idolo di casa Ferdinand Omanyala primatista africano con 9”77. “Mi sento meglio sui 100, lo scorso anno ho gareggiato solo due volte sui 200 – ha affermato Tortu in merito alle sensazioni che prova sulla doppia distanza –. Sicuramente prediligo la parte rettilinea, diciamo dall’uscita di curva. La parte più bella della gara restano i 50 finali”.

Nel settembre scorso, Tortu proprio ai 1800 metri di Nairobi aveva corso i 200 in 20”11 stabilendo il suo nuovo limite. Rispondendo alla domanda se la decisione di passare dai 100 ai 200 è stata dettata anche dall’arrivo del ‘ciclone Jacobs’, lo sprinter azzurro ha precisato, “io guardo al mio, quando nel 2016 avevo iniziato il percorso rivolto alle Olimpiadi l’intenzione era di preparare i 100 come gara principale e poi proiettarmi sui 200, non guardo cosa fanno gli altri tipo Marcell o Desalu”.

Parlando di ciò che resta delle Olimpiadi di Tokyo 2020, Tortu ha affermato, “cinque medaglie d’oro e tanti finalisti sicuramente hanno portato ad un cambiamento, le Olimpiadi sono una vetrina mediatica nettamente superiore rispetto alle altre gare. Sicuramente mi fa piacere se mi riconoscono quando vado al ristorante, mi chiedono una foto assieme, ma sono sempre me stesso, non penso alla popolarità, penso a gareggiare”.

Dal Kenya, Tortu si trasferirà in Qatar dove sabato 13 farà l’esordio sui 200 metri a Doha in occasione della prima tappa della Diamond League. Il 28 a Trieste in occasione del ‘Triveneto Meeting Internazionale-Memorial Jack Benvenuti’, Filippo ritornerà agli amati 100 metri in attesa di una conferma dal ‘Golden Gala’ di Roma del 9 giugno dove sono in programma sia i 100 che i 200 metri.

AGI – “Il record di Mennea (19”72, ndr) è lontano ma voglio correre i 200 metri al più presto sotto i 20 secondi. Amo sempre i 100 ma il mio futuro saranno i 200 perché credo sia la distanza dove potrò rendere di più. Ai Mondiali punto alla finale, agli Europei ad una medaglia per un lavoro in funzione delle Olimpiadi di Parigi 2024”.
Lo ha detto all’AGI, Filippo Tortu, campione olimpico in carica della staffetta 4×100 e primo italiano a scendere sotto i 10 secondi (9”99) sui 100 metri, a pochi giorni dall’esordio stagionale.  Sabato allo stadio ‘Kasarani’ di Nairobi, Tortu, 23 anni, brianzolo, sarà sui blocchi di partenza dei 100 del ‘Kip Keino Classic’, tappa del Gold Continental Tour, il secondo circuito per importanza dopo la prestigiosa Diamond League.
La partenza per la capitale keniana è prevista giovedì assieme al padre-allenatore Salvino. “Papà sempre e per sempre”, ha detto ‘Pippo’ sottolineando la conferma della sua guida tecnica. A Nairobi il finanziere lombardo avrà come avversario anche il connazionale Marcell Jacobs, primatista italiano con 9”80.
Annunciato anche lo statunitense Fred Kerley, argento olimpico in Giappone con 9”84, e l’idolo di casa Ferdinand Omanyala primatista africano con 9”77. “Mi sento meglio sui 100, lo scorso anno ho gareggiato solo due volte sui 200 – ha affermato Tortu in merito alle sensazioni che prova sulla doppia distanza –. Sicuramente prediligo la parte rettilinea, diciamo dall’uscita di curva. La parte più bella della gara restano i 50 finali”.
Nel settembre scorso, Tortu proprio ai 1800 metri di Nairobi aveva corso i 200 in 20”11 stabilendo il suo nuovo limite. Rispondendo alla domanda se la decisione di passare dai 100 ai 200 è stata dettata anche dall’arrivo del ‘ciclone Jacobs’, lo sprinter azzurro ha precisato, “io guardo al mio, quando nel 2016 avevo iniziato il percorso rivolto alle Olimpiadi l’intenzione era di preparare i 100 come gara principale e poi proiettarmi sui 200, non guardo cosa fanno gli altri tipo Marcell o Desalu”.
Parlando di ciò che resta delle Olimpiadi di Tokyo 2020, Tortu ha affermato, “cinque medaglie d’oro e tanti finalisti sicuramente hanno portato ad un cambiamento, le Olimpiadi sono una vetrina mediatica nettamente superiore rispetto alle altre gare. Sicuramente mi fa piacere se mi riconoscono quando vado al ristorante, mi chiedono una foto assieme, ma sono sempre me stesso, non penso alla popolarità, penso a gareggiare”.
Dal Kenya, Tortu si trasferirà in Qatar dove sabato 13 farà l’esordio sui 200 metri a Doha in occasione della prima tappa della Diamond League. Il 28 a Trieste in occasione del ‘Triveneto Meeting Internazionale-Memorial Jack Benvenuti’, Filippo ritornerà agli amati 100 metri in attesa di una conferma dal ‘Golden Gala’ di Roma del 9 giugno dove sono in programma sia i 100 che i 200 metri.

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