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Bufale web, un bollino di qualità per i siti che si occupano di salute: la proposta della Fondazione Veronesi

Gen 18, 2017

Un bollino antibufale. Per certificare la correttezza delle informazioni scientifiche e mediche pubblicate sul web, spesso imprecise o scorrette, come dimostrano le campagne contro i vaccini. È la proposta lanciata a Milano dalla Fondazione Umberto Veronesi, attraverso la presidente del suo comitato scientifico, la professoressa Chiara Tonelli, prorettore alla Ricerca della Statale. “In Rete ormai si trova di tutto e di più e un cittadino senza basi scientifiche solide non può riuscire a orientarsi fra siti validi e ‘venditori’ di bufale. Per questo lancio una proposta: certificare i siti web con una sorta di bollino antibufale. Non so chi possa farlo, bisognerebbe pensare a un ente certificatore. Ma occorre riaffermare l’importanza del metodo scientifico”, ha spiegato la scienziata durante la presentazione delle iniziative che la Fondazione, che porta il nome dell’oncologo morto lo scorso novembre a 91 anni, avvierà nel corso del 2017.

L’idea di Tonelli rispecchia infatti quella che, nell’arco dei prossimi 12 mesi, sarà la mission della Fondazione. Ovvero, abbinare la ricerca sul cancro – che l’ente supporta sin dalla sua nascita nel 2003: finora, sono state erogate mille borse di studio ad altrettanti ricercatori – alla corretta divulgazione scientifica. “Vogliamo far uscire la scienza dai laboratori – conferma Paolo Veronesi, figlio di Umberto e presidente della Fondazione e direttore della Divisione di senologia chirurgica all’Ieo di Milano – Oggi, per fortuna o purtroppo, tutti hanno accesso a una quantità enorme di informazioni in Rete, ma non tutte sono corrette. Il web è pieno di bufale, e ci sono esempi di persone che hanno perso la vita perché hanno seguito terapie sbagliate e non provate scientificamente. È dunque importante che il mondo della scienza comunichi, per esempio contro campagne di disinformazione come quella sui vaccini che mettono in pericolo la sanità pubblica”.

Di qui, il potenziamento del portale della Fondazione, che già nel corso del 2016 ha registrato oltre quattro milioni di utenti e sul quale sono disponibili informazioni corrette e verificate, dal punto di vista scientifico, da esperti e ricercatori. Questo anche perchè, sottolineano dalla Fondazione, “in Italia una ricerca su 20, di quelle fatte online, riguarda la salute. E l’85 per cento degli italiani va sul web per trovare informazioni collegate a scienza e medicina”.

Ma non solo. Perchè nella ‘lotta antibufale’ che la Fondazione ha deciso di intraprendere rientrerà anche la pubblicazione di manuali mono-tematici (per esempio dedicati al fumo e ai tumori al seno) per spiegare, attraverso la formula delle 100 domande e 100 risposte, argomenti medici in modo semplice e divulgativo. In più, ai 185 ricercatori il cui lavoro nel corso del 2017 sarà finanziato dalla Fondazione (il numero è in crescita: nel 2016 le borse assegnate erano state

165, venti in meno di quest’anno) verrà richiesta anche la partecipazione ad incontri di divulgazione scientifica nelle scuole.

“Chiederemo loro l’impegno per almeno due o tre interventi – dice Tonelli – I ricercatori devono abituarsi fin da giovani a portare i risultati della ricerca alla società. Si chiama ‘Terza missione’, una definizione che include oltre al trasferimento tecnologico la divulgazione, il dialogo con la società”.

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