AGI – L’integrazione tra i bambini italiani e quelli ucraini fuggiti dalla guerra procede a gonfie vele nell’istituto delle suore francescane di Civita Castellana, nel Viterbese, dove cinque bambini sono giunti dopo un viaggio estenuante. In tre frequentano la scuola dell’infanzia, una bambina fa la seconda elementare e altri due – invece – la quarta e la quinta. Se ne attendono altri nel comprensorio civitonico.
Nonostante le difficoltà di lingua (sono stati affissi appositi cartelli in ucraino) a colpire il cuore degli insegnanti è stato il tema di un bambino. “Cari bambini dell’Ucraina – ha scritto il piccolo – sono felice che siete venuti qui a Civita Castellana e anche se voi siete di un’altra regione l’importante è essere felici nella vita”. “Il diritto dei bambini alla felicità”, ha commentato il loro maestro Danilo.
Il primo giorno di scuola in Italia è arrivato anche Victorya (nome di fantasia), che dopo essere fuggita dal suo Paese di origine – l’Ucraina – invaso dalle forze armate russe ha trovato rifugio nel Viterbese. Attualmente abita con la nonna, in Italia da diversi anni, e frequenta l’istituto comprensivo XXV Aprile di via Gramsci, in particolare la scuola dell’infanzia per gli alunni dai 3 ai 6 anni. Per lei, dopo la fuga dalla guerra, finalmente un po’ di normalità in un posto – la scuola – che dovrebbe essere la casa di ogni bambino. “Il problema maggiore riguarda la lingua, Victorya infatti non parla italiano – spiega all’AGI Simona Cicognola, dirigente scolastica dell’istituto – ma abbiamo messo a punto dei progetti ad hoc e anche le maestre stanno facendo di tutto per un’eccellente integrazione”.
La bambina sta ritrovando serenità, tra puzzle e canzoni: “sono andata a trovarla anche stamattina – proseguire la dirigente – e stava giocando assieme agli altri bambini”. E il materiale scolastico? Pensa a tutto la scuola: “le abbiamo fornito il grembiulino e poi, per quello che riguarda i colori e i giocattoli, troverà tutto in classe”.
Da casa, Victorya, porterà soltanto lo zainetto e la merenda preparata dalla nonna. Altri aiuti, da quanto si apprende, sono arrivati dal Comune e dalle istituzioni locali. “I bambini – conclude Cicognola – sono abituati ad avere amichetti nuovi e stiamo facendo di tutto per farla sentire a proprio agio”. Nei prossimi giorni, nel Viterbese, sono previsti ulteriori arrivi.