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Cala ancora l’incidenza del Covid in Italia    

Feb 4, 2022

AGI – L’indice Rt in Italia è pari a 0,93 al di sotto della soglia epidemica ed in calo rispetto allo 0,97 della precedente rilevazione. Inoltre si consolida il trend di diminuzione dell’incidenza settimanale pari a 1362 ogni 100mila abitanti contro 1823 della settimana precedente. È quanto emerge dai dati in esame della cabina di regia ministero-Iss riunita per il monitoraggio settimanale.

“Nel periodo 12 gennaio 2022 – 25 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 – 0,98), in diminuzione – spiega l’Iss – rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilita’ basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,89 (0,88-0,9) al 25/01/2022 vs Rt=0,96 (0,94-0,99) al 18/01/2022”.

Si sottolinea però che “diverse Regioni/Province autonome hanno segnalato problemi nell’inserimento dei dati del flusso individuale ed in particolare nella segnalazione della presenza di sintomi in tutti i casi diagnosticati”. Inoltre, “si osserva una diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 1362 ogni 100.000 abitanti (28/01/2022 -03/02/2021) vs 1823 ogni 100.000 abitanti (21/01/2022 -27/01/2021), dati flusso ministero Salute”.

Cala la pressione sugli ospedali in Italia. Infatti, il tasso di occupazione sia nelle terapie intensive e sia nelle aree mediche è in diminuzione. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva – analizza l’Iss – è al 14,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio) vs il 16,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale e’ al 29,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio) vs il 30,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio).

Infine, sono tre le Regioni/Province autonome classificate a rischio alto a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati.  “Tre Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio moderato” di cui una “è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo. Le restanti 15 Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso”. A questo si aggiungono “10 Regioni/Province autonome” che riportano “almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione/Provincia autonoma riporta molteplici allerte di resilienza”.

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