La situazione dei prezzi della benzina in Italia sta preoccupando sempre più gli automobilisti del Bel Paese, che si trovano costretti a pagare delle cifre ‘stellari’ per fare il pieno alla propria auto. Siamo arrivati a livelli storici, mai visti negli ultimi anni: il pieno d’auto più caro in una settimana, che ha toccato aumenti di 1,22 euro per un serbatoio da 50 litri di benzina e 1,35 euro in più per il diesel.
È assurdo, basta fare un paragone con quello che spendevamo solo un anno fa. Fare il pieno all’inizio del 2021 ci costava circa 15 euro in meno (sia gasolio che benzina), il diesel vede quindi un aumento del 22,3% e la benzina del 20,5%, in un solo anno. Per i consumatori è una pesante ‘stangata’, di oltre 360 euro su base annuale.
I prezzi della benzina a gennaio 2022
Oggi la benzina in modalità self service arriva a costare 2,43 centesimi in più rispetto alla scorsa settimana, raggiungendo il prezzo massimo mai toccato negli ultimi quasi dieci anni, ovvero dal mese di settembre 2013. Un livello che ci spaventa molto. Non va meglio per il gasolio, che sale di 2,69 centesimi, resta stabile il Gpl ma aumenta anche il gasolio da riscaldamento (di 2,92 centesimi).
Le famiglie italiane sono davvero in crisi a causa di questi aumenti, il carburante è indispensabile per far muovere le proprie auto, per recarsi al lavoro e dove è necessario, ogni giorno. Senza dimenticare che i cittadini sono già schiacciati oggi da un altro grande peso, quello del caro bollette, che non è certamente da meno rispetto al caro benzina e ai suoi effetti.
Le conseguenze dell’aumento dei prezzi dell’energia
Secondo quanto dichiarano i consumatori, purtroppo questi aumenti portano anche un’impennata dei prezzi di molti prodotti al dettaglio, visto che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma. E dato che i costi di trasporto oggi sono molto più alti, anche i listini al dettaglio diventano sempre più cari, portando un ulteriore danno a famiglie e consumatori.
Ogni impresa soffre dell’aumento dei prezzi del carburante, la benzina raggiunge livelli record dal 2013, sembra incredibile. E Coldiretti commenta. “Aggrava il gap competitivo dell’Italia che deve affrontare i costi per il trasporto merci superiori dell’11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all’anno. Il tutto con un effetto valanga ancora più evidente sul carrello della spesa. Tutto il sistema agroalimentare subisce gli effetti, dove i costi della logistica arrivano a incidere fino al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura”.
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori: “Dall’inizio dell’anno, un litro di benzina è aumentato di quasi 6 cent (5,90), pari a 2,95 euro a pieno, il gasolio di oltre 6 cent (6,18), equivalenti a 3,9 euro per un rifornimento, pari a 74 euro su base annua”. In sole quattro settimane i prezzi dei carburanti hanno recuperato tutto quello che avevano perso in un mese e mezzo, con la discesa registrata da metà novembre alla fine dello scorso anno.
La stangata per le famiglie italiane
L’aumento vertiginoso dei prezzi della benzina oggi, record negli ultimi nove anni (dal 2013), corrisponde ad una pesantissima stangata di 363 euro all’anno per la benzina e 361 euro annui per il gasolio. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, sottolinea che siamo nel bel mezzo “di una vera e propria emergenza, con effetti negativi sull’intero sistema economico e ripercussioni sull’inflazione. È questo il motivo per cui enti e associazioni di settore chiedono a gran voce un intervento mirato da parte del Governo.