Mia figlia l’altra sera non aveva alcuna voglia di aiutarmi a valutare una nuova app per bambini, la sua attenzione era del tutto catturata dalla TV. Si chiama “Per un soffio” e la presentazione degli autori mi aveva incuriosito, quindi ho deciso di iniziare a darci un’occhiata “da sola” per curiosità, con il volume bassissimo per non disturbare mia figlia. Prima ha dato un’occhiata distratta allo schermo dello smartphone per capire cosa guardavo, poi un’altra, un’altra ancora, e alla fine la TV è andata in secondo piano: mia figlia era più interessata a quello che avveniva sullo smartphone.
Fosse stato un gioco non ci sarebbe stato da stupirsi, invece era un’app fuori dai canoni abituali, e il mio interrogativo era proprio “chissà che effetto avrà su un bambino abituato ai supereroi”. Personalmente mi ha ricordato le vecchie fiabe, quelle che non avevano effetti speciali, fantasiosi personaggi immaginari o avventure dell’altro mondo. Semplicemente racconti ben fatti che trasmettono un messaggio, e suscitano emozioni senza bisogno di tante messe in scena.
Ad attirare l’attenzione di mia figlia è stata prima la voce narrante, poi la musica. Chi l’avrebbe detto: una voce pacata, delicata, che con il volume molto basso dello smartphone (rispetto alle Winx che strillavano magie a ruota libera!) si sentiva appena. Poi una figura molto, molto semplice: un prato. L’immagine “si muove” al ritmo della storia: molto lentamente, al contrario dei cartoni animati, della scuola, degli sport e degli impegni quotidiani che obbligano a correre. Alla fine questo scenario di calma assoluta ha conquistato il mio piccolo terremoto.
Il racconto dura pochi minuti, abbastanza per far arrivare l’attenzione al massimo proprio nel momento in cui si arriva alla morale (non faccio spoiler!). Il bello è che poi ci sono dei giochi. Puzzle e memory, legati alla storia che si è appena sentita, quindi viene naturale farli. I primi sono di una semplicità quasi banale, ora che ci si prende gusto si arriva a quelli più complessi, che richiedono tempo. Il primo giorno mia figlia è rimasta impegnata per un paio d’ore prima di cedere alla stanchezza e al sonno. Il giorno successivo ha voluto riprendere perché le scocciava troppo lasciare un puzzle in sospeso.
Un successo che mi fa riflettere su un paio di cose. Primo: è proprio vero che per intrattenere un bambino non servono per forza gli effetti speciali. Con qualcosa di semplice ma fatto molto bene si fa centro.
Secondo: quando si hanno le idee chiare e le competenze, unire “il nuovo” inteso come progresso tecnologico con il classico non è difficile e non si finisce per banalizzare nulla, anzi, si dà un valore aggiunto che i critici più severi (i bambini) colgono subito.
Morale: mia figlia sta passando più tempo con questa app da 2 euro che con giochi da diverse decine di euro arrivati a Natale.
“Per un soffio” – disponibile per iOS e Android – è una Swipe Story, cioè una narrazione digitale multimediale che si sviluppa su un nastro illustrato, animato e interattivo su più livelli e con un linguaggio semplice ed immediato basato su disegni, immagini, parole, giochi, suoni e filmati. Il racconto è di Daniela Rossi, illustrato da Alessandro Coppola per le Edizioni Di Marsico Libri. Swipe Story è una startup innovativa nata dalle esperienze e dal confronto di tecnologi ed esperti dei beni culturali.