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L’Europa libera i ‘furbetti’ delle targhe straniere

Dic 20, 2021

Targhe estere, argomento sempre caldo nel settore automobilistico e dei trasporti. Ne abbiamo parlato tante volte infatti, la circolazione in Italia dei veicoli che sono stati immatricolati in un Paese straniero è stata vietata, ma oggi potrebbe cambiare tutto, la norma viene definita contraria al diritto europeo.

Spieghiamoci meglio. La norma del Codice della Strada italiano che vieta la circolazione di mezzi con targa estera nel Bel Paese è stata più volte contestata. E così, i ‘furbetti’ delle targhe straniere (così li abbiamo definiti) residenti in Italia da più di 60 giorni, secondo quanto stabilito in questi giorni, dovrebbero tornare liberi di circolare anche coi loro veicoli immatricolati all’estero. Dopo le perplessità che la legge aveva appunto suscitato e le difficoltà interpretative, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha deciso che è contraria al diritto europeo.

Secondo quanto dichiarato dall’ANSA, il caso è scoppiato a seguito della multa presa a Massa Carrara da una coppia che viaggiava su un veicolo immatricolato in Slovacchia. Auto della donna (residente in quel Paese) e guidata dal marito, che invece è residente in Italia. Secondo il Codice, avrebbero dovuto immatricolare la macchina nel Bel Paese, dal momento che ci vivono da oltre 60 giorni.

Per la Corte di Giustizia UE “il prestito d’uso transfrontaliero a titolo gratuito di un autoveicolo può essere qualificato come movimento di capitali”. Detto ciò, in pratica la legge italiana limita la libera circolazione di capitali, una restrizione inammissibile secondo il Giudice. Per questo motivo la Corte rimette al Giudice del rinvio la valutazione su natura e durata dell’uso del mezzo (nel caso specifico).

Afferma comunque quanto la norma nazionale sia contraria al diritto dell’Unione, vietando infatti a chi risiede in uno Stato membro da più di 60 giorni di circolare sul territorio con un’auto che è stata precedentemente immatricolata in un altro Stato membro. In particolare l’articolo 93 del CdS è stato modificato in seguito all’emanazione del cd. Decreto sicurezza 2018, e prevede oggi il divieto, per chi risiede in Italia da più di 60 giorni, di circolare con auto immatricolata all’estero. Sono previste anche delle eccezioni, nello stesso articolo: il divieto di circolazione a vetture con targa estera non su comodato, noleggio, leasing.

Chiaramente la legge che vieta la circolazione di auto con targa estera ha una motivazione valida, introdotta infatti per evitare la serie di immatricolazioni di veicoli all’estero, pratica molto diffusa in Italia, come escamotage per riuscire ad evadere il superbollo (tassa tanto ‘odiata’) oppure per stipulare dei contratti assicurativi più convenienti e meno costosi. Il conducente che non rispetta la norma rischia una multa che va da un minimo di 711 a un massimo di 2.842 euro.

Oggi è quindi il Giudice di Pace di Massa e Carrara a dove decidere e valutare l’effettivo utilizzo del veicolo in oggetto. In ogni caso, non si passa ad alcun cambiamento, almeno fino al momento in cui il Parlamento italiano deciderà di modificare la norma.

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