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Un gruppo di italiani progetta in 3D le “super case” dei ricchi

Nov 11, 2021

AGI – Una “casa” con oltre 400 persone al suo servizio e un corridoio di due chilometri utilizzato come pista da jogging. Un’altra con uno scivolo che partendo dalla camera da letto finisce al piano sottostante dove è alloggiata una piscina interna. Le abitazioni extralusso degli uomini più ricchi del mondo sono realizzate e arredate per soddisfare le esigenze o i capricci di chi non ha limiti di spesa. Che si parli di una vasca da bagno da un milione di euro, un divano da 200 mila dollari o una hall da mille metri quadrati, tutto diventa possibile.

Ma soprattutto, le magioni dei multi milionari, principi, emiri, capi di Stato e regine sparsi nel nostro pianeta hanno spesso un denominatore comune: sono progettate e disegnate dagli italiani, anche grazie alla tecnologia del Rendering 3D. Che siano castelli, mega ville e super attici che svettano sugli skyline delle metropoli come New York, Londra o Dubai, l’eccellenza del Made in Italy è riconosciuta come sinonimo di lusso, bellezza, eleganza e raffinatezza. Una eredità che ci è stata tramandata da artisti geniali e che ancora oggi ci viene riconosciuta a livello internazionale.

Un successo, però, conquistato non solo per il nostro bagaglio culturale, ma anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie digitali come il Rendering 3D, una soluzione che dà la possibilità di progettare, arredare e vedere la propria abitazione con una spettacolare grafica a tre dimensioni, come fosse un film.

Un corridoio lungo 2 chilometri

“La vuole sapere la cosa più incredibile che mi è capitata? – dice Cristian Aiselli, amministratore unico di Inside Group Technology S.r.l. – un giorno, venne da me un emiro arabo e mi chiese di realizzare un progetto d’interiors per un suo palazzo e questo comprendeva la realizzazione di un corridoio che univa due palazzi di sua proprietà. Guardo la piantina e mi rendo conto che quella struttura aveva una lunghezza di due chilometri e penso subito a un errore. Mi confermano invece che errore non è ed in effetti, guardando meglio, comprendo la maestosità degli edifici al cui servizio vi erano addirittura 400 persone. Non era un’inesattezza e oggi quel corridoio, che abbiamo realizzato, è usato dall’emiro e dai suoi amici come pista da jogging”.

Tutto questo grazie a una tecnologia sempre più raffinata.

“Prima del Rendering e fino al 2008 -spiega ancora Aiselli – gli architetti o gli interior designers mostravano ai propri clienti i lavori attraverso dei disegni realizzati a mano con la tecnica dell’acquarello o del carboncino che però lasciavano ampi spazi all’immaginazione, non essendo perfettamente realistici. Il Rendering 3D, invece, negli ultimi venti anni ha fatto passi da gigante e la simulazione dei progetti si è evoluta al punto da essere così reale da sembrare vera“.

Siamo quindi passati dal fotorealismo all’iperrealismo, dalla staticità di un bozzetto al coinvolgimento esperienziale di un’immagine. Il Rendering 3D deve rispettare delle regole fondamentali, come la precisione e la morbidezza delle geometrie per dare autenticità, i chiaroscuri per determinare la profondità, il riverbero della luce sulle superfici per trasmettere le percezioni tattili. “Un Rendering – prosegue Aiselli- non deve soltanto rappresentare una scenografia in tre dimensioni ma deve trasmettere al cliente le stesse emozioni che proverebbe se l’oggetto in questione esistesse realmente”.

Nelle stanze dei super ricchi

Ma come sono le case dei ricchi al loro interno? Innanzitutto il loro gusto è cambiato molto in questi ultimi quindici anni e se prima il mobile classico del 600/700 rappresentava la vera opulenza senza tempo, oggi le nuove generazioni hanno assimilato un gusto cosmopolita e internazionale, ricco sì nei materiali ma pulito nelle forme, andando oltre le tradizioni e il gusto del proprio paese di origine.

In Cina, ad esempio, il colore bianco era bandito negli arredamenti d’interni perchè rappresentava il simbolo del lutto mentre adesso, sull’onda del vivere all’occidentale, gli ambienti total white sono i più amati dai giovani milionari dagli occhi a mandorla.

“Nel mondo del vero lusso – afferma Aiselli – è evidente che i materiali debbano essere sempre di assoluto pregio ma quello che conta più di ogni altra cosa è l’esclusività e l’unicità di ogni singolo oggetto. Parliamo di abitazioni che vengono realizzate senza limiti di spesa e il prezzo è relativo, direi ininfluente. Quello che dobbiamo presentare e trasmettere loro è l’eccellenza del prodotto che sia una vasca da bagno da un milione di euro, realizzata in cristallo di rocca, oppure dei divani custom intagliati, del valore di 200.000 ciascuno”.

I progetti trash

I ricchi poi, oltre ad amare lo stile classico anche rivisitato in chiave moderna oppure le case con un altissimo livello di tecnologia, sono anche particolarmente “capricciosi” o bizzarri. Un magnate americano ha voluto che gli venisse realizzato uno scivolo che partendo dalla camera da letto, finisse al piano sottostante dove si era fatto realizzare una piscina interna.

“Una ricchissima signora del Kazakistan – racconta l’interior designer- amava così tanto i gatti che nella sua camera da letto di ben 120 metri quadrati, mi chiese che le finiture del suo letto fossero identiche a quelle della cuccia del suo amato quadrupede. Ma non solo, volle che le realizzassi tutta l’oggettistica della stanza, compresi i quadri appesi alle pareti, con dei temi che fossero ricondotti ai felini perchè la loro visione la rendeva serena.

A quel punto, all’interno della cuccia del suo gatto, inserii la raffigurazione di un piccolo micetto. Qualche giorno dopo la signora mi chiese la razza di quel gatto e mi disse: ‘non voglio nessuno sconto su tutto il progetto che mi sta realizzando ma dovrà regalarmi un animale identico e quello che mi ha realizzato in 3D’. Cosa che abbiamo fatto”. Piccoli, grandi vezzi che dimostrano come noi italiani riusciamo a soddisfare, con gusto e professionalità, ogni desiderio. Anche il più curioso.

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