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Centro-Sud nella morsa del gelo: 8 vittime in 48 ore, ancora neve oggi e domani. E il Papa dà le auto ai clochard – News Italiane

Gen 8, 2017

Colonnine di mercurio in picchiata, vento e tanta neve: la morsa del gelo, prevista dagli esperti, è arrivata puntuale sulla Penisola e, dopo che ieri il freddo ha causato cinque vittime, oggi il maltempo attanaglia le regioni del Centro-Sud, non risparmiando neanche le zone colpite dal sisma. Ancora morti tra i senzatetto: un clochard è stato trovato morto oggi a Firenze, mentre un altro è stato ucciso dal freddo a Milano il 5 gennaio, ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Il cadavere era in un palazzo abbandonato della zona sud della città.

A Roma, dove è stata decisa l’apertura di alcune stazioni della metro per aiutare i senzatetto ad affrontare l’emergenza meteo, solo pochi clochard hanno cercato riparo. Sempre nel Lazio potrebbe essere stato ucciso dal freddo, ma sarà l’autopsia a verificarlo lunedì, un senzatetto di Latina trovato ieri pomeriggio davanti alla parrocchia dell’Immacolata, a due passi dal centro della città. Il clochard, 50 anni, era in compagnia di altri due connazionali senza fissa dimora. A quanto riferito, circa un’ora prima della scoperta del corpo sarebbero passati i servizi sociali che hanno invitato i tre senzatetto ad andare al dormitorio per ripararsi dal freddo, ma avrebbero rifiutato.

Un pensionato di 81 anni, di Capriano, in provincia di Monza è stato trovato morto di freddo a ridosso del fiume Bevera a Briosco, non lontano da casa sua, in Brianza. L’uomo, da tempo malato di Alzheimer, era scomparso nel tardo pomeriggio di ieri da casa sua. Si era allontanato con indosso solo un maglione e le ciabatte, senza avvisare nessuno. Ha probabilmente perso l’orientamento e, col sopraggiungere del buio, non è riuscito a rientrare.

Dormitori aperti 24 ore, per poter stare al caldo anche di giorno, e, per i senza dimora che non vogliono muoversi da dove stazionano di solito, in dono sacchi a pelo speciali, resistenti fino a 20 gradi sotto zero. Sono le iniziative dell’Elemosineria apostolica per i clochard a Roma, per volontà di Papa Francesco, in questi giorni e notti di grande freddo. “Abbiamo messo a disposizione anche le nostre auto dell’Elemosineria – spiega all’Ansa monsignor Konrad Krajewski – perché chi non vuole spostarsi possa dormirci dentro la notte”.

Per oggi, spiega Antonio Sanò, direttore di iLMeteo.it, la situazione non cambia: “Si prevedono ancora nevicate intense su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, alto versante ionico della Calabria, e nella provincia di Benevento. Neve anche in Sicilia, dove il manto bianco ha ricoperto le zone del Palermitano. Fatto eccezionale, la neve è caduta anche a Catania. In Abruzzo le precipitazioni nevose hanno raggiunto anche un metro di altezza e sono interessate anche le coste. I fenomeni proseguiranno per l’intera giornata, ma andranno verso un’attenuazione”.

Per domenica, quindi un leggero miglioramento, anche se le temperature rimarranno molto basse: “Domani a essere ancora toccati dal maltempo saranno Abruzzo, Molise e Irpinia – prosegue Sanò -, mentre nelle altre zone i fenomeni nevosi si esauriranno. L’inizio della prossima settimana vedrà ancora aria gelida dal Polo Nord, ma non si segnalano fenomeni di rilievo”.

Per quest’uomo di strada, il romeno Pietro Mitrica appassionato di scrittori (Tolstoj e Hugo) e cantanti (Adele), la differenza la fanno le scarpe. Non la tipologia e non la misura, ma la gestione delle calzature. «Quando dormi all’aperto come capita a me, scegli intanto per bene il quartiere, e deve essere un quartiere di ricchi: c’è più polizia e stai al sicuro. Se non trovi un portico libero, cerchi le grate del metrò: qualche spiffero d’aria calda sale anche a tarda notte. Niente coperte, o meglio fondamentale è avere un bel sacco a pelo. Metti tre, quattro, insomma tutte le calze che puoi, e togli le scarpe che comunque con i piedi fasciati non riesci a indossare, stando attento a tirartele dentro e sistemarle in fondo. Mai lasciarle fuori, altrimenti le fregano: è la regola. Mai dimenticarsi di nascondere le scarpe, neanche se sei completamente ubriaco».

In coda per un piatto

Arrivano prima e si mettono in coda con largo anticipo. Come quelli che si piantano lì al gate in assenza dell’aereo, pur sapendo che il sedile a bordo ci sarà. Anche alla mensa dei poveri dei cappuccini, in corso Concordia, un pasto c’è, ce n’è in abbondanza insieme alla professionalità dei frati che gestiscono la struttura, alla generosità dei volontari milanesi e alla necessità d’avere i documenti in regola, registrarsi e ritirare la tessera identificati- va. Eppure alle cinque, dodici minuti e due gradi son già incolonnati in ventidue: l’anticipo d’un attimo all’interno può evitare congelamenti. Il 55enne Mitrica e gli amici romeni, esaurite le bottiglie di birra Moretti, le sigarette condivise e le sfide a dama con la scacchiera in bilico su un cestino dell’immondizia, prendono posto soffiando sulle

Sulle mani nonostante siano sotto i guanti. La resistenza dei barboni. Si resiste al gelo e all’opportunità d’un posto letto nei dormitori, e uno dei motivi ce lo spiegherà Pietro, ex autista e separato. Quanto a barboni, è convinzione dei più esperti fra loro che girarci intorno è perfino offensivo; non bisogna ricorrere al francese (clochard) oppure al politicamente corretto (senzatetto), tanto il finale uno rimane: a terra e per terra. Senza lavoro e famiglia Mitrica ha grandi occhi azzurri umidi per l’alcol, il gelo oppure la tristezza non celata dai continui sorrisi; porta due canottiere, una camicia, un maglione, una giacca di pelle e pantaloni grigi che sembrano di un’altra epoca. «Vengo da Iasi, nell’alto della Romania, al confine con la Moldavia, e proprio per questo motivo mi considero fortunato. Nel senso che d’inverno da quelle parti ci sono anche meno trenta gradi. Sono in Italia da sedici anni. Avevo un lavoro e una moglie, stavamo insieme pagando l’affitto in un monolocale. Guidavo i camion. Poi l’azienda ha chiuso, mi hanno licenziato, l’affitto non riuscivamo a pagarlo, lei se n’è andata e io ho iniziato con i problemi. Con l’età che ho, chi mi assume? Recupero lavoretti a settimane alterne, una volta muratore, una volta imbianchino, ma mai niente di serio e duraturo, mai». Non c’è per forza un’origine da una storia misteriosa o di avventure, per un barbone, non c’è la coda di una parabola di ricchezze e di sperperi d’improvviso esauritasi. Si cade, semplicemente.

Alle cinque, cinquantuno minuti e un grado, in attesa ci sono quarantasei poveri. Altri europei e tanti, tantissimi nordafricani e africani, con un ragazzo senegalese avvolto in una giacca da sci che saluta Mitrica col pollice alzato. «Ogni tanto mi fermo in un dormitorio e sono l’unico bianco. È questo il problema: coi neri non ci vogliamo stare. Sputano, non rispettano le regole… Allora li mandi a quel paese e scappi! Di palazzi abbandonati ce ne sono. E di marciapiedi ne abbiamo a volontà, anche se la polizia e i carabinieri ti svegliano e insistono per riportarti al dormitorio. Oh, hanno ragione: si rischia di morire, e vedrai quanti ne moriranno con questo tempo. Preparati». Intorno agli uomini di strada, ci sono un hotel illuminato dalle decorazioni di Natale, un ristorante asiatico (camerieri con cuffiette alle orecchie per coordinarsi con lo staff), il cantiere degli scavi per il nuovo metrò e un ampio cielo dai colori contrastanti. Ti piace questa città? «No. Sono stato a Cremona un anno. Intorno c’erano i canali e il Po per pescare le carpe, mangiare e non chiedere la carità alle mense dei poveri… E poi c’erano le donne nere. Una colonna di donne nere, nelle strade… Se insistevi, con appena cinque euro avevi l’amore».

Drammatica e dimenticata, l’emergenza dei poverissimi di fronte al freddo ha mosso anche il Vaticano e Papa Francesco. Il programma fa così: dormitori aperti 24 ore per poter stare al caldo anche di giorno e, per chi non vuole muoversi da dove staziona di solito, in dono sacchi a pelo termici, resistenti fino a 20 gradi sotto zero. Le iniziative sono firmate dall’Elemosineria apostolica per i clochard a Roma, per volontà del pontefice.

«Abbiamo messo a disposizione anche altri mezzi e sdraie dell’Elemosineria – spiega monsignor Konrad Krajewski – per chi non vuole spostarsi oppure non trova più letti liberi. E abbiamo aperto i nostri dormitori per tutti lungo le 24 ore – riferisce l’elemosiniere del Papa, suo braccio caritativo per tutte le situazione di difficoltà nella Capitale e non solo – e anche se non ci sono più i posti letto per dormire, chiunque bussa viene accolto e può restare al caldo, ricevendo tè, caffè e da mangiare. Per i senzatetto che non si vogliono muovere e venire nei dormitori, sono a disposizione le nostre automobili dell’Elemosineria: le lasciamo lì la sera, in modo che possano passarci la notte dentro, e andiamo a riprenderle la mattina. La macchina naturalmente non si può lasciare accesa la notte, perché è pericoloso, ma come rifugio è già qualcosa».

L’IMPEGNO DEL GOVERNOAgli uomini e alle donne, pensano il Vaticano e le Caritas d’Italia, mentre alle strutture, il Governo. «Stiamo lavorando – spiega nel pomeriggio il premier Paolo Gentiloni dopo un vertice nella sede della Protezione Civile a Roma – per ridurre e far fronte ai disagi». Perché anche oggi il maltempo siberiano si farà sentire. In molti comuni dell’Abruzzo, della Basilicata, della Puglia e del Molise i sindaci hanno disposto la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì, mentre a Isernia, Lecce, Chieti, Foggia e Pescara sono state rinviate le elezioni provinciali, previste per oggi. Rinviata anche Pescara-Fiorentina, con lo stadio Adriatico completamente invaso dalla neve. Particolarmente colpite le zone interne dell’Abruzzo, dove si sono registrati diversi blackout, del Molise, della Campania e buona parte della Puglia, dove la neve è caduta anche sul capo di Santa Maria di Leuca e si sono registrati pesanti danni all’agricoltura. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco, che hanno soccorso una sessantina di malati che dovevano raggiungere i centri di dialisi. «Diffido chiunque non ne abbia necessità e chi non è assolutamente attrezzato, ad uscire», scrive su Facebook il sindaco di Chieti Umberto di Primo, seguendo l’esempio del sindaco di Campobasso Antonio Battista: «C’è un metro di neve in città, evitate di uscire».

LA MORSA NON CEDECome le perturbazioni che scendono dal Canada e mettono in ginocchio l’America delle Montagne Rocciose, così quella in caduta libera dai Balcani stringerà nel freddo il centro-sud italiano anche nelle prossime ore. «L’evento non è ancora finito – dice il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio – ci sarà un’attenuazione in serata, ma domani sono previsti nuovi fenomeni sulle zone terremotate, sull’Abruzzo e sul Molise. Dunque occorre la massima attenzione e limitare gli spostamenti».

Il Centro non ride, ma il Sud piange di più: problemi maggiori, ha aggiunto Curcio, si registrano soprattutto in Puglia, in Sicilia e nelle zone del sisma. «Siamo in costante contatto con i sindaci di quelle aree e abbiamo sospeso tutta una serie di attività, tra cui lo spostamento delle macerie, per evitare rischi inutili». Popolazioni del terremoto, che dopo l’anarchia della terra speravano almeno nella clemenza del cielo. Per ora inutilmente.

«Il mio sogno? Una casa». Poi sorride: «E chi me la darà mai, sono malato di epilessia, prendo dieci pasticche e le crisi mi vengono di notte, con questo freddo devo stare attento». Rabah, 59 anni, franco algerino, vive e dorme – anche con meno 5 – fuori dalla stazione Termini di Roma. Sono le 19, si sta preparando: due sacchi a pelo, uno dentro l’altro, e un maglione bianco e nero sopra i vestiti. La sua storia è fatta di mille occupazioni. «Ho fatto le pulizie, coltivato fiori, poi il muratore, quando ho perso il lavoro sono finito in strada, ormai sono 28 anni che vivo così».

E’ uno dei tremila clochard buttati tra piazze, panchine e marciapiedi romani. Uno dei tanti che dorme al gelo, che non sa dell’apertura delle stazioni metro o che trova «restrittivo» l’orario, dall’una alle 5. «Quando fa più freddo, al mattino presto, ce ne dobbiamo andare, allora resto qui fuori» dice un altro senzatetto.

LA DONNA SULLE GRATEPoco più in là, all’aperto, sopra alle grate che emanano aria calda, vive Vincenza, siciliana di 63 anni, avvolta in un piumino grigio con cappuccio che lascia intravedere solo gli occhi. «Ho freddo dice – molto freddo. Dormo qui perché non so dove andare. Sono 5 anni che sto qui» dice. Accanto ha un piatto di pasta che non ha mangiato, una mela, un pacchetto di biscotti e il fodero di una chitarra. «E’ di mio figlio» dice. Poi racconta che la mattina un’auto l’ha investita: «Mi ha preso in pieno mentre attraversavo sulle strisce, non so come sono viva, mi fa male tutto».

Qualcuno trova riparo dentro la stazione, dorme accovacciato, mimetizzato tra le pareti e il via vai di passeggeri. Più che visibile è Costantino, 62 anni, che fin da bambino, racconta, vive su una sedia a rotelle «per la polio». «Sono originario di Parigi – continua – e quando ho perso il lavoro di portiere d’albergo sono finito così». Di solito dorme all’esterno, su piazza dei Cinquecento, «ma con questo freddo atroce non ci riesco», dice. E’ un po’ arrabbiato. «La gente non mi aiuta» aggiunge. Le offerte sono sempre di meno e lui è solo. «Ho un nipote a Catania».

Le donne clochard, di solito, si riparano sugli autobus, salgono a mezzanotte e scendono alle 5. Fa eccezione Marleni, che da mesi vive in via dei Cappuccini, che incrocia via Veneto, nascosta sotto un telo nero. Parla poco italiano. «Sono nel Kenya, ho tanti anni, lavoravo come te – e mima il gesto della penna – ora sto qui». Si ricopre la testa col velo nero e chiude ogni contatto col mondo, in una sorta di ribellione immobile, come tanti senzatetto che non chiedono e non vogliono nulla.

LO CHEF TEDESCOIn piazza Venezia, buttati in un angolo, Sebastian, 33 anni, tedesco di Amburgo, da tre settimane è sulla strada. «Ero chef, ho perso il lavoro e sono finito così, sono stato a Venezia e Bologna». Passerà la notte lì. Accanto c’è Vincenzo Della Medaglia, 51 anni di Caserta, ex emigrato a NY. «Sono stato 20 anni in carcere negli Usa per aver sparato a uno che voleva derubarmi», racconta. Dopo la detenzione è stato rimandato in Italia ed è finito sulla strada. «Dormo qui, al freddo, e dove posso andare? – domanda – non mangio da tutto il giorno».

I VOLONTARIMassimiliano Signifredi della Comunità di Sant’Egidio, con altri 200 volontari, si appresta a distribuire tè caldo, coperte, guanti, sciarpe e «calore umano» dice. Dalla periferia al centro, tante storie si incrociano, vecchie e nuove povertà. «Marito e moglie romeni, morta la persona che assistevano come badanti, si sono ritrovati improvvisamente senza casa e lavoro» racconta Signifredi. Da due settimane la coppia vive per strada: «Ma noi non siamo clochard» ripetono ai volontari.

Il freddo che ha travolto l’Italia continua a creare fortissimi disagi e soprattutto ad uccidere. Ieri è stato trovato senza vita un clochard a Firenze e si è diffusa la notizia di un altro morto a Milano tre giorni fa. Non ce l’ha fatta anche un pensionato di 81 anni, Nando Molteni: era malato di Alzheimer, venerdì a Capriano (Monza) è uscito in maglione e ciabatte e si è a perso. Lo hanno trovato ieri a ridosso del fiume Bevera a Briosco, non lontano da casa, morto a causa dell’ipotermia. Da quando la perturbazione è arrivata sul nostro paese le vittime sono otto, sei delle quali senzatetto. Una situazione drammatica che ha spinto i Comuni di tutta Italia a fare appelli ai cittadini, chiedendo almeno di segnalare le persone che ritengono più a rischio. Anche Papa Francesco si sta dando da fare: i dormitori adesso resteranno aperti 24 ore e offriranno bevande e pasti caldi, i clochard avranno poi a disposizione le auto dell’Elemosineria per passare la notte e a chi non volesse lasciare la strada verranno donati sacchi a pelo termici, capaci di scaldare anche con 20 gradi sotto zero. Il presidente del consiglio Gentiloni ieri è andato a far visita ai poveri della comunità di Sant’Egi- dio, dopo aver incontrato la Protezione Civile per definire un piano contro il maltempo: «Si sta lavorando con il massimo impegno per ridurre e far fronte ai disagi che si stanno vivendo in buona parte d’Italia». E il capo della Protezione Civile Curcio ha invitato tutti a «evitare gli spostamenti», sottolineando poi la criticità nelle zone devastate dal sisma, dove il termometro è sceso a -10°. L’EMERGENZA Tra le zone più colpite c’è senza dubbio la Puglia. Il governatore Emiliano ha pubblicato il suo cellulare su Facebook invitando i cittadini a chiamare per segnalare problemi: «Lo stanno usando con attenzione e educazione — ha detto —. Purtroppo negli ultimi cento anni non si era mai visto nulla del genere, la neve è arrivata anche a due metri e non smette». Qui sono stati chiusi aeroporti, cancellati o dirottati voli, i treni hanno subito pesanti ritardi e alcuni casolari sono rimasti isolati e elettricità. Disagi fortissimi anche in Sicilia (una ventina di turisti sono rimasti per ore bloccati sull’Etna), nel Beneventano, a Campobasso: ovunque la neve a bassa quota ha messo in ginocchio i servizi. Tanti comuni, da Matera a Pescara, hanno già deciso di tenere chiuse le scuole domani. E oggi la situazione sarà ancora problematica. La Protezione Civile ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse per Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Colonnine di mercurio in picchiata, vento e tanta neve: la morsa del gelo, prevista dagli esperti, è arrivata puntuale sulla Penisola e, dopo che ieri il freddo ha causato cinque vittime, oggi il maltempo attanaglia le regioni del Centro-Sud, non risparmiando neanche le zone colpite dal sisma. Ancora morti tra i senzatetto: un clochard è stato trovato morto oggi a Firenze, mentre un altro è stato ucciso dal freddo a Milano il 5 gennaio, ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Il cadavere era in un palazzo abbandonato della zona sud della città.

A Roma, dove è stata decisa l’apertura di alcune stazioni della metro per aiutare i senzatetto ad affrontare l’emergenza meteo, solo pochi clochard hanno cercato riparo. Sempre nel Lazio potrebbe essere stato ucciso dal freddo, ma sarà l’autopsia a verificarlo lunedì, un senzatetto di Latina trovato ieri pomeriggio davanti alla parrocchia dell’Immacolata, a due passi dal centro della città. Il clochard, 50 anni, era in compagnia di altri due connazionali senza fissa dimora. A quanto riferito, circa un’ora prima della scoperta del corpo sarebbero passati i servizi sociali che hanno invitato i tre senzatetto ad andare al dormitorio per ripararsi dal freddo, ma avrebbero rifiutato.

Un pensionato di 81 anni, di Capriano, in provincia di Monza è stato trovato morto di freddo a ridosso del fiume Bevera a Briosco, non lontano da casa sua, in Brianza. L’uomo, da tempo malato di Alzheimer, era scomparso nel tardo pomeriggio di ieri da casa sua. Si era allontanato con indosso solo un maglione e le ciabatte, senza avvisare nessuno. Ha probabilmente perso l’orientamento e, col sopraggiungere del buio, non è riuscito a rientrare.

Per oggi, spiega Antonio Sanò, direttore di iLMeteo.it, la situazione non cambia: “Si prevedono ancora nevicate intense su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, alto versante ionico della Calabria, e nella provincia di Benevento (dove la neve ha raggiunto 4 metri di altezza nelle zone del Fortore e dell’Alto Sannio, ndr). Neve anche in Sicilia, dove il manto bianco ha ricoperto le zone del Palermitano. Fatto eccezionale, la neve è caduta anche a Catania. In Abruzzo le precipitazioni nevose hanno raggiunto anche un metro di altezza e sono interessate anche le coste. I fenomeni proseguiranno per l’intera giornata, ma andranno verso un’attenuazione”.

Domenica, quindi un leggero miglioramento, anche se le temperature rimarranno molto basse: “Domani a essere ancora toccati dal maltempo saranno Abruzzo, Molise e Irpinia – prosegue Sanò -, mentre nelle altre zone i fenomeni nevosi si esauriranno. Aria gelida dal Polo Nord anche all’inizio della prossima settimana, ma non si segnalano fenomeni di rilievo”.

Si tratta, però, solo di una pausa: “Tra il 13 e il 14 gennaio – avverte l’esperto – sull’Italia è attesa una nuova perturbazione, con aria fredda, ma più mite, che arriva da Ovest. In questo caso le temperature non saranno rigide come adesso, ma dobbiamo aspettarci precipitazioni molto più intense, soprattutto a Nord”.

Ma quello che stiamo vivendo è un freddo eccezionale? “Che i giorni vicini alla Befana siano quelli più freddi, fa parte della norma – spiega ancora Sanò-. Ma c’è freddo e freddo e questo clima, soprattutto per alcune zone, non si verificava da trent’anni. Se, infatti, ondate di gelo si registrano anche a distanza di 10 anni l’una dall’altra, non si può parlare di eccezione, ma per alcune parti della Puglia e della Sicilia quello che si sta verificando in queste ore non accadeva dal 1985, quando ci fu il grande freddo”.

Abruzzo, codice rosso in autostrada e niente scuola a Chieti e Pescara. In Abruzzo permane il codice rosso su tutto il tratto dell’autostrada A14, con bufere di neve e della A25 nel tratto Pescara-Sulmona. La S.S. 17 rimane chiusa al traffico dal km 118 al km149. In codice rosso anche: la Tiburtina km.186 – km.216; la S.S. 81 Piceno-Aprutina km 172 – km 186; la S.S. 80 Frentana dal km. 50 Al km. 57; La S.S. 652 dal km. 56 al km. 60. L’Enel segnala utenze isolate nelle frazioni dei comuni di Gessopalena, Montazzoli, Atessa, Casoli. Le bufere di neve rendono difficoltoso il ripristino dell’elettricità. Scuole chiuse il 9 gennaio a Pescara, dove oggi i mezzi pubblici sono gratuiti per l’emergenza ghiaccio. Niente scuola fino all’11 gennaio a Chieti, dove il sindaco Umberto Di Primio ha deciso di adottare un’ordinanza di sospensione delle attività didattiche di tutti gli istituti di ogni ordine e grado, comprese quelle dell’infanzia e l’Università. Il primo cittadino ha anche diffidato le persone ad uscire, se non per reali necessità: “Diffido chiunque non ne abbia necessità e chi non è assolutamente attrezzato ad uscire. Troppi problemi stiamo trovando a causa delle auto abbandonate o mal parcheggiate”. Rinviate al 15 gennaio le elezioni alla Provincia.

Rinviata la partita Pescara-Fiorentina. Pescara-Fiorentina è stata rinviata. La partita in programma domani alle 15 non si giocherà causa neve. Questa la decisione presa dal Gos (Gruppo operativo sicurezza) della Questura di Pescara. La neve e il ghiaccio presenti sia sul campo dello stadio Adriatico, ma soprattutto sugli spalti e nelle strade hanno portato alla decisione del rinvio della partita. Problemi di ordine pubblico e sicurezza degli spettatori alla base della decisione, già comunicata al Pescara Calcio.

Situazione difficile in Puglia. Anche Bari oggi si è svegliata coperta di bianco e a causa del maltempo e del ghiaccio che si sta formando sulle strade, il sindaco, Antonio Decaro, ha disposto la chiusura dei sette cimiteri cittadini per evitare incidenti o danni alle persone, fino alle ore 13. Chiuso l’aeroporto della città. Due aerei partiti rispettivamente da Malpensa e da Praga e diretti a Bari sono stati fatti atterrare in mattinata all’aeroporto di Napoli-Capodichino a cause delle avverse condizioni meteo nel capoluogo pugliese. I viaggiatori hanno proseguito il viaggio a bordo di autobus. Sempre in mattinata il volo Napoli-Istanbul è stato cancellato sempre per le cattive condizioni del tempo.

A causa della neve è ancora bloccato dalla serata di ieri sulla statale Appia, tra Laterza e Matera, un pullman con alcune decine di turisti di Taiwan che dopo aver visitato Matera rientravano in Puglia. I soccorsi non sono riusciti a raggiungere il pullman. Nella zona la coltre bianca ha infatti raggiunto anche i due metri di altezza: la polizia stradale e i vigili del fuoco sono riusciti a dare ristoro a undici automobilisti in difficoltà. Neve anche a Lecce, dove le elezioni del nuovo Consiglio provinciale di Lecce, programmate per domani, domenica 8 gennaio, sono state rinviate al 15 gennaio, e in numerosi comuni del Salento, dove era dal 2001 che non si vedevano scenari simili con le spiagge innevate. La precipitazione ha invaso strade statali e provinciali provocando in alcuni casi interruzioni della circolazione delle automobili. Nel Barese particolarmente difficile la situazione ad Altamura: il comune, a causa della neve, non è raggiungibile in alcun modo.

Blackout in Irpinia. Nevica incessantemente da ieri pomeriggio e in molte zone dell’Irpinia la neve ha già superato il mezzo metro di altezza. Difficoltà nei collegamenti lungo le strade provinciali e statali, dove i mezzi spazzaneve e spargisale avevano sgomberato i primi cumuli, ma la nevicata abbondante della notte ha vanificato ogni sforzo. L’autostrada è aperta, ma si circola solo con catene o pneumatici termici. Resta il divieto per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate. Ad Avellino mancano scorte di sale e le segnalazioni ai numeri di emergenza arrivano incessantemente. I disagi maggiori a Sorbo Serpico, piccolo comune dell’hinterland avellinese dove una ventina di famiglie non ricevono energie elettrica a causa di un guasto precedente alla forte nevicata di questi giorni. Da 24 ore ormai sono al buio e senza riscaldamenti. Black out anche in altri centri, come Parolise e Aiello del Sabato, dove gli interventi dell’Enel sono stati più celeri.

Scuole chiuse in Basilicata. Notte al gelo anche per la Basilicata: in molte zone della regione, in particolare nel Potentino, la temperatura è scesa ben oltre i -10 gradi. Stamani le criticità maggiori sono causate dal ghiaccio e dal forte vento che ha creato cumuli di neve alti anche più di un metro. Difficoltà sono segnalate alla circolazione in alcune aree di Matera e della provincia, soprattutto nel comprensorio murgiano, al confine con la Puglia. Oggi, in quasi tutta la Basilicata, le nevicate sono comunque meno intense rispetto agli ultimi due giorni, ma la presenza di ghiaccio ha già indotto molti sindaci lucani a disporre la chiusura delle scuole per lunedì (giorno previsto per la riapertura dopo le festività natalizie): la decisione riguarda anche Potenza.

Circolazione difficile nel Palermitano, voli cancellati. Neve e ghiaccio su molte strade statali e provinciali nel palermitano. Caltavuturo è isolata e la strada da Termini Imerese è bloccata. Notevoli i disagi sulla strasa provinciale 8 di Lercara Friddi così come la statale 120 di Petralia ricoperta di neve. Nel Corleonese la statale 118 e 188 sono ricoperte di ghiaccio. Decine gli interventi dei carabinieri in soccorso di automobilisti e camionisti rimasti bloccati o di residenti che dovevano raggiungere gli ospedali. Anche i vigili del fuoco hanno soccorso diverse auto bloccate nella neve nella zona delle Petralie. Disagi nella circolazione nelle autostrade Palermo-Catania e Palermo-Mazara del Vallo. Tratti ricoperti di neve a Tremonzelli ed Enna e a Segesta.

Molti i problemi negli aeroporti. Dirottato a Palermo il volo Venezia-Catania. Cancellato, invece, il Lampedusa-Palermo delle 8. Ritardi sulle rotte Roma-Palermo e dalla capitale al capoluogo siciliano, nonchè su quella Pantelleria-Palermo.

Venti persone bloccate sull’Etna. Una ventina di persone sono rimaste bloccate a Piano Vetore, a 1.600 metri di quota sull’Etna, a causa della neve caduta copiosa e il ghiaccio presente sulla strada che rende impossibile il rientro a casa.

Freddo polare in Sardegna. Niente neve, ma temperature polari in Sardegna. Per fortuna non si registrano particolari disagi sulle strade, ma oggi le stazioni meteo della Protezione civile hanno registrato temperature minime da record nel Nuorese: -9,5 gradi a Villanova Strisaili, – 9,2 a Giave, -8,7 a Gavoi, -6,8 a Ozieri, e meno 6 a Nuoro città. Freddo anche nella più ‘mite’ Cagliari, con la minima a 1 grado.

Nelle ultime 72 ore è una vera e propria «strage» di clochard in Italia a causa del freddo intenso provocato dalla sciabolata artica che, da giorni, non dà tregua a gran parte dell’Italia. Gli ultimi due senzatetto morti, in ordine di tempo, si sono registrati in Lombardia e Toscana. Il bilancio delle vittime del freddo sale, quindi, a sette se si aggiungono quelle dei giorni scorsi a Latina, Altamura, Avellino, Aversa e Messina.

Tornando a ieri, nella periferia di Milano, è stato trovato il cadavere di un polacco di 66 anni dentro un palazzo abbandonato. Stessa sorte a Firenze per un suo connazionale di 49 anni, anche lui senza fissa dimora. Alcuni passanti hanno dato l’allarme vedendolo riverso in un giardino del centro, ma per lui non c’era più niente da fare.

Per affrontare l’emergenza, a Roma, si è

mobilitato papa Francesco. «Abbiamo donato sacchi a pelo resistenti fino a -20 gradi, aperto dormitori per tutte le 24 ore — ha detto l’elemosiniere papale, monsignor Konrad Krajewski — e messo a disposizione auto per chi non vuole spostarsi e di notte vuole ripararsi dentro».

Giornata «nera» per i viaggiatori fra strade, autostrade e linee ferroviarie chiuse, voli cancellati in diversi scali del Sud e collegamenti marittimi sospesi con le isole minori in Puglia e Sicilia. Non sono mancate le polemiche sui soccorsi da parte di quanti sono rimasti bloccati. «Stiamo lavorando — dice il premier Paolo Gentiloni, dopo un vertice nella sede della Protezione Civile — per ridurre e far fronte ai disagi».

Per oggi, l’Anas sconsiglia di mettersi in viaggio in Puglia, Marche, Abruzzo, Molise,

Lo scatto La foto inviata da un lettore al sito del «Quotidiano del Molise», sembra mostrare dei lupi che attraversano la tangenziale di Campobasso

Basilicata e nel Nordest della Sicilia che sono le Regioni colpite più duramente dalla sciabolata artica che ieri ha fatto segnare temperature polari: -16 a Castelluccio di Norcia, -14 a Cascia, -10 gradi a Udine, -9 a Treviso, -6 a Torino, -3 a Milano, -2 a Roma.

Oggi a Isernia, Lecce, Chieti, Foggia e Pescara sono state rinviate le elezioni provinciali mentre domani scuole chiuse in molti centri dell’Abruzzo, Basilicata, Puglia e Molise. L’allerta meteo è destinata a durare.

«Sono previsti nuovi fenomeni — ha detto il Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile — sulle zone terremotate, Abruzzo e Molise». In più si sommerà il problema del vento forte pure in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Feroce e silenzioso, il gelo li sorprende nei sottoscala luridi, avvolti sotto le loro speranze di cartone e di stracci, all’ombra nera dei capannoni abbandonati, poveri e senza scampo quando la temperatura sotto lo zero scende di dieci gradi e il sangue si gela come acqua. Nel pallottoliere del lungo sussulto siberiano accovacciato sull’Italia, salgono a otto i morti dal freddo della solitudine. Nell’imbarazzo di contare le innumerevoli fotografie dei trulli imbiancati di neve contro la loro vocazione di resistere al caldo, le cascate bloccate dal ghiaccio e le spiagge chiuse per il gelo, l’emergenza degli uomini di fronte alla perturbazione è la morte dei senzatetto.

Se l’Italia si prepara all’ultima coda cattiva del blizzard che ieri ha bloccato le strade in Abruzzo, gli aeroporti di mezza Italia, spaccato le tubature dell’acqua in Umbria e costretto l’Anas a consigliare agli automobilisti di sei regioni del centro-sud di restare a casa se possibile, sempre ieri a morire di freddo sono stati altri due clochard. All’aperto steso sul Lungarno, uno è stato trovato assiderato a Firenze, mentre l’altro era in un sottoscala di Milano stretto solo dalla sua giacca di cotone. Altri cinque come loro erano crepati due giorni fa. La terza vittima di ieri è un malato di Alzheimer, 81 anni, della provincia di Monza: scomparso da casa è stato trovato a ridosso del fiume Bavera. Indosso, solo un maglione e delle ciabatte. Meno povertà, ma identica disperazione.

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Updated: Gen 8, 2017 at 08:20

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