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Tapia, il peruviano vuole regalare al Feyenoord un titolo che manca dal 1999

Gen 7, 2017

Stefano Chioffi

domenica 8 gennaio 2017 00:17

ROMA – Il Feyenoord ha scelto la spiaggia e il mare di Marbella per prepararsi in vista dell’inizio del girone di ritorno dell’Eredivisie, che ricomincerà venerdì prossimo (alle ore 20) con l’anticipo tra il Go Ahead Eagles l’Az Alkmaar. Primo in classifica con cinque punti di vantaggio sull’Ajax e otto sui campioni in carica del Psv Eindhoven, tredici vittorie in diciassette partite, migliore attacco del torneo (47 gol) e seconda difesa meno battuta (12 reti, mentre il Psv ne ha subite 8): la squadra allenata da Giovanni Van Bronckhorst riprenderà l’assalto al titolo (che il club di Rotterdam insegue da diciotto anni, dal 1999, quando il tecnico era Leo Beenhakker e gli attaccanti erano Julio Cruz e Jon Dahl Tomasson) domenica 13 gennaio all’ora di pranzo giocando sul campo del Roda, penultimo e in grado di vincere solo una partita (contro l’Excelsion) durante l’andata.

I NUMERI – Quarantadue punti, una media di 2,47 a partita, soltanto un ko (contro il Go Ahead Eagles), nove vittorie nelle prime nove giornate, un capitano come Dirk Kuyt (36 anni, ex punta del Liverpool), sei gol e quattro assist in Eredivisie: il Feyenoord, in ritiro in Spagna, in Costa del Sol, ha capito che questa può trasformarsi davvero nella stagione del grande riscatto. Lo scorso 24 aprile ha conquistato la Coppa d’Olanda, dopo un’attesa lunga otto anni, e adesso vuole riprendersi il titolo di campione in Eredivisie anche con l’aiuto di un centravanti danese, Nicolai Jørgensen, classe 1991, autore di dodici gol in campionato e arrivato in estate dal Copenaghen per tre milioni e mezzo di euro.

IL NODO – La preoccupazione di Van Bronckhorst è legata alla Coppa d’Africa, che scatterà il 14 gennaio e si svolgerà in Gabon: appuntamento che toglierà per quasi un mese al Feyenoord uno dei centrocampisti dal rendimento più elevato nell’andata. L’assenza del marocchino Karim El Ahmadi, classe 1985, ex Aston Villa, rischia di pesare, ma può aprire la strada a un giovane che Van Bronckhorst considera ormai in rampa di lancio. E’ peruviano, si chiama Renato Tapia, ha ventuno anni e il Feyenoord lo ha acquistato durante il mercato di gennaio del 2016 dal Twente per due milioni e mezzo di euro.

LE CARATTERISTICHE – Regista oppure mezzala, quattro presenze e un gol al Willem II nella prima parte della stagione. Tapia è partito da Lima, ha iniziato a giocare nell’Academia Cesar Sussoni, poi ha proseguito la sua crescita nel settore giovanile dello Sporting Cristal e dell’Esther Grande. Nel 2013, diventato maggiorenne, è sbarcato in Olanda, al Twente. Trentuno gare e sei reti: questo il suo biglietto da visita quando si era legato al Feyenoord. E’ nato a Lima il 28 luglio del 1995, ha giocato quattordici partite nel Perù, è titolare nella nazionale del ct Ricardo Gareca e ha partecipato alla Coppa America negli Stati Uniti. Forte nei contrasti, bravo nei colpi di testa, ordinato nella distribuzione del pallone: è alto un metro e 85, è un destro naturale e Van Bronckhorst gli ha dato spazio in questa stagione anche in Europa League (tre presenze). E’ considerato il talento più promettente del calcio peruviano, piaceva anche all’Ajax, al Benfica e al Porto. In caso di emergenza può essere utilizzato al centro della difesa.

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