Sono arrivati da tutta Italia alla manifestazione di oggi a Roma indetta dai sindacati conto “ogni forma di fascismo e violenza”, per rispondere all’aggressione squadrista che sabato scorso ha vandalizzato la sede della Cgil. I sindacati parlano di 60 mila persone, arrivate a Roma con circa 800 pullman e 10 treni speciali. In piazza ci sono anche Nicola Zingaretti, che si è unito al corteo della Cgil partito alle 12,30 dall’Esquilino, il segretario del Pd Enrico Letta, il ministro del Lavoro Andrea Orlando, Pierluigi Bersani e Paola De Micheli. Non parteciperanno invece Lega e Fratelli d’Italia, e neppure Carlo Calenda, che al Foglio ha spiegato ieri la sua contrarierà alla piattaforma della manifestazione pubblicata dalla Fiom.
Quella di oggi, ha spiegato Landini ai cronisti durante il corteo, “è una manifestazione che difende la democrazia di tutti”. “L’attacco alla Cgil è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno ma per difendere la democrazia e per estendere la democrazia nel nostro paese e in Europa”, ha detto il segretario a chi gli chiedeva se non fosse una manifestazione escludente. Nell’appello della Fiom, l’invito è scendere in piazza contro “le disuguaglianze” e “l’individualismo”, per “estendere il welfare” e “redistribuire l’occupazione”, per una maggiore “progressività del prelievo fiscale” allo scopo di “finanziare la spesa sociale” e, infine, “per ridurre l’età pensionabile”. Non solo antifascismo, insomma.