• 23 Gennaio 2025 17:51

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Al via il cashback in autostrada: come funziona

Ago 3, 2021

Autostrade per l’Italia ha subito un procedimento da parte dell’Antitrust, che accusa la società che gestisce la rete autostradale del nostro Paese di avere dei seri problemi di viabilità in alcune tratte, a causa dei lavori in corso, e di non avere abbassato le tariffe per gli automobilisti che subiscono continui rallentamenti.

Questo è il motivo per cui, visto che molti conducenti sono rimasti ore imbottigliati nel traffico senza beneficiare di alcuno sconto sui prezzi del pedaggio, il gruppo ha deciso di dare il via al cashback per risarcire gli automobilisti. Il fondo disponibile per questo rimborso è di 250 milioni di euro e sarà dato a tutti coloro che hanno passato o dovranno passare diverse ore incolonnati nel traffico in autostrada a causa dei cantieri aperti per la manutenzione della rete.

Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, ha spiegato la novità. L’annuncio arriva pochi giorni dopo il ‘procedimento di inottemperanza’ aperto dall’Antitrust contro Aspi. Il costo del pedaggio infatti, come abbiamo detto in apertura, non è stato ridotto nelle tratte che presentano problemi di viabilità gravi e per questo motivo bisogna prendere provvedimenti (dopo la sanzione di 5 milioni di euro dello scorso mese di marzo, che però non è servita a far cambiare le cose).

Il Codacons e le altre associazioni dei consumatori hanno così parlato di cashback dei pedaggi (oltre alle altre opportunità di cui abbiamo già parlato) per chi ha subito forti rallentamenti e disagi a causa dei lavori in corso in autostrada. L’A1 Milano Napoli, la A10, la A7 e la A23 Udine Tarvisio sono le tratte oggi maggiormente interessate dai disservizi.

Come funziona il cashback per gli automobilisti?

Per beneficiarne è necessario che il ritardo sia da attribuire ai lavori di un cantiere autostradale e che sia ritenuto significativo. È importante quindi stabilire l’entità del disagio e per farlo basta calcolare la durata del viaggio. È prevista una soglia minima di ritardo di 15 minuti, necessaria per poter chiedere il cashback. Il tempo deve comunque essere proporzionato alla lunghezza del percorso totale fatto dall’automobilista.

Cosa significa? Facciamo un esempio. È chiaro che se il viaggio dovrebbe durare 20 minuti in tutto e il ritardo è di 15 minuti, allora scatta il cashback e si ha diritto al risarcimento. Ma se la tratta si percorre normalmente in 4 ore e il ritardo è lo stesso, allora il rimborso non avviene.

La società prenderà come riferimento una serie di dati da incrociare, prima di stabilire l’eventuale entità del risarcimento. Verranno analizzate le informazioni inerenti l’effettiva presenza di cantieri autostradali, quelle fornite dagli utenti sull’orario di ingresso e uscita dal cantiere e quelle fornite dai satelliti. In questo modo sarà possibile verificare la durata effettiva del viaggio.

Chi ha diritto al rimborso, lo riceverà in un’unica soluzione alla fine del 2021, attraverso l’app Free to X di Aspi l’utente riceverà prima la conferma del cashback. Nei prossimi giorni inizieranno le prove, che dureranno fino a metà del mese prossimo. La sperimentazione durerà poi fino a fine anno e i rimborsi diventeranno strutturali dal 2022.

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