• 29 Settembre 2024 21:34

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Europei, l’autogol del razzismo scuote il calcio inglese

Lug 13, 2021

AGI – Dopo l’onorevole sconfitta in finale ai rigori, per l’Inghilterra è arrivato nuovamente il vergognoso autogol del razzismo: appena terminata la partita sui social è partita un’ondata di insulti contro i tre giocatori di colore che hanno sbagliato dal dischetto, il 23enne Marcus Rashford, il 21enne Jadon Sancho e il 19enne Bukayo Saka

Proprio quest’ultimo, attaccante dell’Arsenal, è stato il più bersagliato: “Mangiabanane” e “Ti odio scimmia, torna in Nigeria”, alcune delle offese apparse in rete corredate da emoticon di scimmie. Rashford, che era già stato beccato da alcuni suoi pseudotifosi dopo la sconfitta del Manchester United nella finale di Europa League con il Villarreal, è finito nel mirino e non solo sui social. Un murale che gli era stato dedicato per il suo impegno a favore dei bambini è stato sfigurato nella notte.

“Ho riparato quello che ho potuto e ho coperto le scritte”, ha raccontato Ed Wellard dell’Ong Withington Walls, intervenuto nella notte appena lo hanno avvertito. “Con la sconfitta si è infranto un sogno ma vedere queste cose è molto piu’ deprimente”, ha osservato, “il razzismo sembra essere sempre più dilagante”.

La condanna di BoJo

Tra i primi a condannare “gli insulti razzisti” è stato il premier britannico, Boris Johnson: i giocatori della nazionale inglese “meritano di essere trattati da eroi”, non coperti da “insulti razzisti sui social media”, ha twittato il leader conservatore sottolineando che i “responsabili di questi spaventosi abusi dovrebbero vergognarsi di se stessi”. Il principe William si è detto “nauseato”: “E’ totalmente inaccettabile che alcuni giocatori debbano questi simili comportamenti abominevoli, questi episodi devono finire ora e tutti coloro che ne sono responsabili devono risponderne”.

Linea dura della Football Association

La Federcalcio inglese si è detta “sconvolta dal razzismo online” che ancora una volta ha dimostrato l’opportunità di gesti come l’inchino contro le discriminazioni prima delle partite della nazionale: “Non potremmo essere più chiari sul fatto che chiunque abbia un comportamento così disgustoso non sia il benvenuto nel seguire la squadra. Faremo tutto il possibile per supportare i giocatori colpiti e sollecitare le punizioni più dure possibili per chiunque sia responsabile”. Anche l‘Uefa ha condannato “con forza i disgustanti insulti razzisti rivolti a diversi calciatori dell’Inghilterra sui social media dopo la finale dell’Europeo, per i quali non c’è spazio nel calcio, né nella società”. 

Duro il ct inglese, Gareth Southgate: “Mi è stato detto che alcuni di questi insulti arrivano dall’estero, ma altri vengono dal nostro Paese, che deve essere solo orgoglioso di questi ragazzi”, ha aggiunto Southgate in una conferenza stampa. “Sono davvero imperdonabili”, “i miei primi pensieri questa mattina sono stati per i ragazzi che hanno fatto così bene per noi e con il loro spirito hanno rappresentato il nostro Paese unito”.

AGI – Dopo l’onorevole sconfitta in finale ai rigori, per l’Inghilterra è arrivato nuovamente il vergognoso autogol del razzismo: appena terminata la partita sui social è partita un’ondata di insulti contro i tre giocatori di colore che hanno sbagliato dal dischetto, il 23enne Marcus Rashford, il 21enne Jadon Sancho e il 19enne Bukayo Saka. 
Proprio quest’ultimo, attaccante dell’Arsenal, è stato il più bersagliato: “Mangiabanane” e “Ti odio scimmia, torna in Nigeria”, alcune delle offese apparse in rete corredate da emoticon di scimmie. Rashford, che era già stato beccato da alcuni suoi pseudotifosi dopo la sconfitta del Manchester United nella finale di Europa League con il Villarreal, è finito nel mirino e non solo sui social. Un murale che gli era stato dedicato per il suo impegno a favore dei bambini è stato sfigurato nella notte.
“Ho riparato quello che ho potuto e ho coperto le scritte”, ha raccontato Ed Wellard dell’Ong Withington Walls, intervenuto nella notte appena lo hanno avvertito. “Con la sconfitta si è infranto un sogno ma vedere queste cose è molto piu’ deprimente”, ha osservato, “il razzismo sembra essere sempre più dilagante”.
La condanna di BoJo
Tra i primi a condannare “gli insulti razzisti” è stato il premier britannico, Boris Johnson: i giocatori della nazionale inglese “meritano di essere trattati da eroi”, non coperti da “insulti razzisti sui social media”, ha twittato il leader conservatore sottolineando che i “responsabili di questi spaventosi abusi dovrebbero vergognarsi di se stessi”. Il principe William si è detto “nauseato”: “E’ totalmente inaccettabile che alcuni giocatori debbano questi simili comportamenti abominevoli, questi episodi devono finire ora e tutti coloro che ne sono responsabili devono risponderne”.
Linea dura della Football Association
La Federcalcio inglese si è detta “sconvolta dal razzismo online” che ancora una volta ha dimostrato l’opportunità di gesti come l’inchino contro le discriminazioni prima delle partite della nazionale: “Non potremmo essere più chiari sul fatto che chiunque abbia un comportamento così disgustoso non sia il benvenuto nel seguire la squadra. Faremo tutto il possibile per supportare i giocatori colpiti e sollecitare le punizioni più dure possibili per chiunque sia responsabile”. Anche l’Uefa ha condannato “con forza i disgustanti insulti razzisti rivolti a diversi calciatori dell’Inghilterra sui social media dopo la finale dell’Europeo, per i quali non c’è spazio nel calcio, né nella società”. 
Duro il ct inglese, Gareth Southgate: “Mi è stato detto che alcuni di questi insulti arrivano dall’estero, ma altri vengono dal nostro Paese, che deve essere solo orgoglioso di questi ragazzi”, ha aggiunto Southgate in una conferenza stampa. “Sono davvero imperdonabili”, “i miei primi pensieri questa mattina sono stati per i ragazzi che hanno fatto così bene per noi e con il loro spirito hanno rappresentato il nostro Paese unito”.

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