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Wimbledon, Berrettini soffre ma vince primo set contro Djokovic

Lug 11, 2021

AGI – È stato un inizio difficile (ma vincente) quello di Matteo Berrettini nella finale di Wimbledon contro Novak Djokovic. L’Italiano, dopo aver perso il servizio durante il quarto game, sembrava destinato a perdere velocemente il primo set a causa dei molti errori gratuiti commessi e l’incapacità di scrollarsi di dosso la pressione dell’esordiente.

Ma, dopo lo scoccare dei primi 30 minuti di gioco, è riuscito a ritrovare ritmo e sensibilità, aiutato anche da un Djokovic a corrente alternata. Così si è arrivati al tie-break vinto, ai dettagli. Sofferenza, rimonta e sorpasso.

Il primo set

Il primo game è stato carico di tensione per entrambi. Djokovic, autore di due doppi falli, è stato costretto ad annullare la prima palla break del match ma, allo stesso tempo, Berrettini ha commesso un paio di errori gratuiti scaraventando alcune risposte in mezzo alla rete.

L’equilibrio si è spezzato nel quarto game quando il giocatore romano ha perso il proprio servizio, alla seconda palla break concessa, subendo l’iniziativa dell’avversario. Dopo una prima parentesi di studio, infatti, Djokovic è riuscito a entrare prima, e con maggiore efficacia, all’interno del match rispondendo ai servizi di Berrettini con colpi più profondi, lavorati e mai troppo distanti dalla riga di fondo.

Il numero uno d’Italia, invece, non è riuscito a scrollarsi il fatto di star giocando la partita più importante della carriera, all’interno di uno dei teatri simboli del tennis e contro un atleta che è tra i più forti della storia del gioco. Alcuni errori elementari del romano hanno spinto il serbo avanti 4-1, primo allungo importante del set. 

Al sesto game è arrivato il primo ‘ace’ per Berrettini. È un primo segnale di ritorno alla “normalità”: l’affidabilità in battuta, e la percentuale di prime palle, saranno infatti fondamentali per l’italiano in tutto il proseguo della finale. Soprattutto di fronte al fatto che, ogni volta che lo scambio si allunga, il favorito d’obbligo diventa sempre Djokovic, ‘difensore’ e ‘ribattitore’ di primissimo livello.

Durante le fasi centrali del set, inoltre, Matteo Berrettini si è toccato più volte la gamba sinistra, la cui coscia è stata fasciata prima del match. Finora, però, l’italiano non ha manifestato apertamente alcun fastidio o qualche problema di una certa entità.

Il settimo e l’ottavo game del primo set hanno segnato il definitivo ingresso nel match da parte di Berrettini che, dopo aver mantenuto il servizio sul 5-2 (game più lungo del set e con un set-point annullato), è riuscito a strappare il servizio a Djokovic riportando il match in equilibrio. Si è arrivati così al tie-break con i giocatori più sciolti e con un livello di gioco nettamente più consono alla nomea dei due tennisti.

Nel tie-break Berrettini è partito meglio con un 3-0 rapido che ha acceso i tanti tifosi presenti nel campo centrale di Wimbledon. Djokovic però è stato rapido nel rispondere al tentativo di fuga e a cambiare campo sul punteggio di 3-3. Ma è solo una piccola parentesi prima dell’apoteosi tricolore: Berrettini si procura due set point e con un ace chiude al meglio il primo set al tie-break, 7 punti contro 4. Un ottimo inizio anche se la vetta da scalare è ancora altissima.

AGI – È stato un inizio difficile (ma vincente) quello di Matteo Berrettini nella finale di Wimbledon contro Novak Djokovic. L’Italiano, dopo aver perso il servizio durante il quarto game, sembrava destinato a perdere velocemente il primo set a causa dei molti errori gratuiti commessi e l’incapacità di scrollarsi di dosso la pressione dell’esordiente.
Ma, dopo lo scoccare dei primi 30 minuti di gioco, è riuscito a ritrovare ritmo e sensibilità, aiutato anche da un Djokovic a corrente alternata. Così si è arrivati al tie-break vinto, ai dettagli. Sofferenza, rimonta e sorpasso.
Il primo set
Il primo game è stato carico di tensione per entrambi. Djokovic, autore di due doppi falli, è stato costretto ad annullare la prima palla break del match ma, allo stesso tempo, Berrettini ha commesso un paio di errori gratuiti scaraventando alcune risposte in mezzo alla rete.
L’equilibrio si è spezzato nel quarto game quando il giocatore romano ha perso il proprio servizio, alla seconda palla break concessa, subendo l’iniziativa dell’avversario. Dopo una prima parentesi di studio, infatti, Djokovic è riuscito a entrare prima, e con maggiore efficacia, all’interno del match rispondendo ai servizi di Berrettini con colpi più profondi, lavorati e mai troppo distanti dalla riga di fondo.
Il numero uno d’Italia, invece, non è riuscito a scrollarsi il fatto di star giocando la partita più importante della carriera, all’interno di uno dei teatri simboli del tennis e contro un atleta che è tra i più forti della storia del gioco. Alcuni errori elementari del romano hanno spinto il serbo avanti 4-1, primo allungo importante del set. 
Al sesto game è arrivato il primo ‘ace’ per Berrettini. È un primo segnale di ritorno alla “normalità”: l’affidabilità in battuta, e la percentuale di prime palle, saranno infatti fondamentali per l’italiano in tutto il proseguo della finale. Soprattutto di fronte al fatto che, ogni volta che lo scambio si allunga, il favorito d’obbligo diventa sempre Djokovic, ‘difensore’ e ‘ribattitore’ di primissimo livello.
Durante le fasi centrali del set, inoltre, Matteo Berrettini si è toccato più volte la gamba sinistra, la cui coscia è stata fasciata prima del match. Finora, però, l’italiano non ha manifestato apertamente alcun fastidio o qualche problema di una certa entità.
Il settimo e l’ottavo game del primo set hanno segnato il definitivo ingresso nel match da parte di Berrettini che, dopo aver mantenuto il servizio sul 5-2 (game più lungo del set e con un set-point annullato), è riuscito a strappare il servizio a Djokovic riportando il match in equilibrio. Si è arrivati così al tie-break con i giocatori più sciolti e con un livello di gioco nettamente più consono alla nomea dei due tennisti.
Nel tie-break Berrettini è partito meglio con un 3-0 rapido che ha acceso i tanti tifosi presenti nel campo centrale di Wimbledon. Djokovic però è stato rapido nel rispondere al tentativo di fuga e a cambiare campo sul punteggio di 3-3. Ma è solo una piccola parentesi prima dell’apoteosi tricolore: Berrettini si procura due set point e con un ace chiude al meglio il primo set al tie-break, 7 punti contro 4. Un ottimo inizio anche se la vetta da scalare è ancora altissima.

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