di Alessandro Vai
mercoledì 31 agosto 2016 16:41
ROMA – Acqua nel motore? Si, ma non per esigenze di raffreddamento e tantomeno per un cedimento strutturale, bensì per aumentare efficienza e prestazioni. È l’iniezione ad acqua sviluppata da Bosch che può ridurre anche del 13% il consumo di carburante, soprattutto nelle situazioni in cui si accelera rapidamente o quando si guida in autostrada. Questo perché l’afflusso dell’acqua aiuta il motore a non surriscaldarsi e quindi a rimanere nella gamma di temperature di esercizio ottimale. Parte del calore in camera di scoppio, infatti, viene smaltito aumentando l’afflusso di benzina, che evapora raffreddando le pareti del cilindro e la testa. Secondo Bosch, ne potrebbero beneficiare maggiormente i motori a 3 e 4 cilindri di medio-piccole dimesioni.
Con l’iniezione ad acqua, invece, prima che il carburante si accenda, nel condotto di aspirazione viene iniettata una nebbia fine d’acqua, che grazie all’elevato calore di vaporizzazione assicura un raffreddamento efficace. Anche per questo motivo è sufficiente poca acqua: ne servono soltanto alcune centinaia di millilitri ogni cento chilometri percorsi. Di conseguenza, il compatto serbatoio d’acqua che rifornisce il sistema d’iniezione con acqua distillata deve essere riempito solo dopo alcune migliaia di chilometri. E se il serbatoio rimane vuoto, non ci sono controindicazioni: il motore continua a girare regolarmente, ma deve fare a meno della coppia più alta e dei consumi inferiori offerti dall’iniezione ad acqua.
Ma una migliore gestione del calore in camera di scoppio vuol dire anche più potenza, soprattutto nei motori sovralimentati come quello della BMW M4 GTS, su cui il sistema ha debuttato alcuni mesi fa. L’utilizzo di un turbocompressore, infatti, porta con sé un grande innalzamento delle temperature in camera di scoppio, oltre che della pressione, creando anche il rischio di fenomeni di detonazione spontanea. Il raffreddamento della camera di combustione, dunque, assume ancora più importanza.