AGI – Si moltiplicano i segnali che l’economia italiana stia andando meglio del previsto, con una ripresa più forte di quanto non si sia finora immaginato. A parlare di un’economia italiana in ripresa è stato il premier, Mario Draghi, al termine dell’incontro con il leader della Lega, Matteo Salvini.
Parole molto nette sono state pronunciate dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: “Credo ci siano le condizioni per un piccolo miracolo economico, ma neanche troppo piccolo”, ha detto il leader degli industriali intervenendo a “Forum in masseria”. Il numero uno di viale dell’Astronomia si è detto “molto ottimista” e ha aggiunto che “la svolta ci sarà se sapremo fare quelle riforme che il Paese aspetta da 25 anni. Oggi ci sono le risorse e un’ampia maggioranza in Parlamento per farle”.
Al presidente di Confindustria fa eco il ministro dell’Economia, Daniele Franco: “E’ probabile che, se tutto continua sotto il profilo sanitario ed economico con il ritmo delle ultime settimane, la previsione annua del Pil al 4,5% possa essere rivista al rialzo”, ha detto nel corso dell’audizione sul dl Sostegni bis in commissione Bilancio della Camera.
Prosegue il titolare del Tesoro: “La flessione dell’attività economia si è arrestata all’inizio dell’anno, i risultati del primo trimestre sono migliori delle attese nostre ma anche di tutti i previsori, ci attendiamo un secondo trimestre in crescita e che la crescita si consolidi nel terzo e quarto trimestre”.
Tornando a Bonomi, il leader degli industriali ha parlato dello sblocco dei licenziamenti: “I lavoratori coinvolti dal possibile sblocco sono 4,5 milioni, di cui 4 milioni nella manifattura e mezzo milione nel settore dell’edilizia. Ho sentito sindacalisti minacciare licenziamenti fino a due milioni, vorrebbe dire che il 50% del personale dei collaboratori verrebbe licenziato”.
Continua Bonomi: “Da gennaio ad aprile la manifattura ha assunto 123.000 persone, siamo in fase di ripresa ed espansiva. Nella manifattura non abbiamo problemi di licenziamenti e continuare a dire che ‘se non si fa il blocco dei licenziamenti ci sarà macelleria sociale e scateneremo le piazze’, non credo che sia il modo di approcciare il discorso”.
Con lo stop al blocco dei licenziamenti i sindacati lanciano l’allarme di possibili 2 milioni di perdite di posti di lavoro ma, “se vogliamo dare un numero, parliamo di 100.000 persone al massimo ma c’è anche uno strumento per accompagnarle, è il contratto di espansione che abbiamo proposto su cui sono stati fatti passi avanti”, ha aggiunto Bonomi. Il quale ha aggiunto che “la mediazione del presidente Draghi è stata saggia ed equilibrata”.