AGI – Caos per il primo open day vaccinale in Emilia Romagna alla fiera di Bologna. Alle otto è saltata la fila, fino a quell’ora ordinata, si è sfiorata quasi la rissa di fronte al portone di ingresso del palazzo dei congressi. Urla, spintoni tra le persone ammassate che hanno fatto a gara per entrare nella struttura. Il tutto è avvenuto in assenza non solo delle forze dell’ordine, ma anche di un referente organizzativo. E così, nella confusione generale, non è stata più rispettata la lista preparata, in autogestione e secondo l’ordine di arrivo, dai primi arrivati.
I disordini sono scoppiati nonostante l’invito dell’Ausl di Bologna, che ha raddoppiato le dosi disponibili portandole da 1200 a 2400, a “rispettare l’ordine della fila in base all’orario di arrivo” e la preghiera “di evitare ogni assembramento una volta conclusa l’assegnazione degli accessi per i primi 2400 arrivati”.
Prima delle otto tutto era filato liscio. Il lunghissimo serpentone di persone, la maggior parte giovani tra i 20 ed i 30 anni, si snodava tranquillo dal palazzo dei congressi fino a via Stalingrado. Era l’immagine di una giornata che si annunciava tranquilla. I più determinati aspiranti al vaccino erano attivati di notte e avevano dormito in auto. Poi la massa ha riempito il piazzale davanti al palazzo dei Congressi già dopo le cinque di mattina.
Via via l’affluenza è aumentata tanto che la fila di persone arrivava in strada. A quel punto si era capito che le 1.200 dosi del vaccino Janssen (Johnson & Johnson), messe a disposizione dall’Ausl bolognese non sarebbero bastate e per prevenire possibili disordini alcuni ragazzi avevano predisposto una lista con i nomi. Poi qualcosa non ha funzionato e l’organizzazione autogestita non ha più retto alla pressione della folla.