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Il dl Sostegni bis approda in Cdm, tra le ipotesi gli incentivi per le auto 

Mag 19, 2021

AGI – Decreto Sostegni bis in dirittura d’arrivo. Salvo ulteriori slittamenti, il nuovo pacchetto di aiuti all’economia finanziato con i 40 miliardi di extra deficit dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri. L’impianto del provvedimento è ancora aperto ma il governo, dopo vari rinvii, intende stringere per liberare 18 miliardi di nuovi indennizzi alle imprese e alle partite Iva colpite dalla pandemia e sostenere comuni e famiglie in difficoltà.

Nel dl potrebbe rientrare il rifinanziamento degli incentivi per l’acquisto di auto poco inquinanti fino alla fine dell’anno, un intervento atteso che imprimerebbe un’ulteriore spinta al settore che prova a rialzare la testa. Fonti di governo spiegano che il tema è oggetto di discussione e che sono in corso in queste ore le valutazioni ma non c’è ancora nulla di definito.    

Gli incentivi auto

“Da alcune fonti si apprende che il decreto Ristori di imminente approvazione dovrebbe prevedere un congruo rifinanziamento proprio per gli incentivi per l’acquisto di auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 gr/km. E ciò sia per la parte restante del primo semestre che per la seconda parte dell’anno”, ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, commentando i dati Acea sulle immatricolazioni di aprile in Europa che hanno segnato un forte balzo nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno, condizionato però dai lockdown in quasi tutti i paesi europei per la pandemia. Le immatricolazioni in Europa (Eurozona, più Paesi Efta e Gran Bretagna) hanno superato il mese scorso 1,03 milioni di unità con un incremento del 255% rispetto all’aprile 2020.     

Nei tre mesi da gennaio a marzo si sono già quasi esauriti gli incentivi previsti per il 2021 per sostituire le vecchie auto con nuovi modelli. A sorpresa il 13 maggio scorso il ministero dello Sviluppo economico ha attivato nuovi incentivi auto destinati alle vetture con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 135 g/km, ma i cinque milioni sono andati a ruba nel giro di poche ore. Il mercato e i produttori chiedono pertanto il rinnovo per rilanciare il settore. 

Come cambiano gli indennizzi

Nel Sostegni bis cambia la macchina degli indennizzi con uno schema in due tempi che prevede subito la replica dei contributi automatici a fondo perduto sulla base della perdita di almeno il 30% del fatturato tra 2020 e 2019, e un’integrazione per le chiusure dei primi tre mesi dell’anno (in totale circa 14 miliardi) e poi un fondo di perequazione per garantire un conguaglio di fine anno sulla base dei risultati di esercizio, al quale saranno destinati altri 4 miliardi aggiuntivi. Parte di questo fondo, ancora non quantificata, o un altro fondo ad hoc gestito dal Mef e dal Mise, servirà per risarcire le attività che resteranno chiuse e che non fatturano da mesi, come sale gioco e discoteche, per le quali si ragiona su una sorta di forfait, come annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.      

Prevista anche la proroga di un altro mese, al 30 giugno, del termine di sospensione delle cartelle fiscali e dei pignoramenti, che un comunicato del Mef fissava al 31 maggio. Mentre non dovrebbe rientrare la possibilità di rateizzazioni ultra-diluite fino a 10 anni per le imprese che hanno perso almeno il 30% del fatturato a causa del Covid.

Allo studio un potenziamento del bonus vacanze introdotto nel 2020 e prolungato dal decreto Milleproroghe fino al 31 dicembre 2021 che potrebbe essere rifinanziato e utilizzato per più strutture.     

Il pacchetto lavoro da 5-6 miliardi che il governo si appresta a definire prevede una serie di interventi volti a scongiurare le conseguenze della fine del blocco dei licenziamenti, a partire dal contratto a tempo indeterminato di rioccupazione incentivato con l’esonero contributivo al 100%, fino a 6mila euro su base annua, per la durata di sei mesi per reinserire i disoccupati nel mercato del lavoro.

Le novità su commercio e turismo

Per il comparto commercio e turismo viene reintrodotto lo sgravio contributivo per le imprese che non richiedono la cassa integrazione pur avendone usufruito in precedenza. Tra le proposte del ministro Orlando anche quella di prevedere per le aziende che a giugno vedranno sbloccati i licenziamenti, e che hanno registrato un calo del 50% del fatturato, la possibilità di stipulare un contratto di solidarietà che porterebbe la retribuzione al 70%. Si valuta anche di abbassare la soglia a 100 dipendenti, sia per lo scivolo che per la riduzione dell’orario, nel contratto di espansione. Ci saranno anche altri 2 mesi di indennità per stagionali e lavoratori del turismo e dello spettacolo.

In arrivo anche la proroga delle misure introdotte nel decreto Liquidità lo scorso anno, in piena pandemia. I prestiti agevolati con garanzia Sace o Fondo pmi dovrebbero essere estesi fino al 31 dicembre dall’attuale scadenza del 30 giugno. Per i prestiti fino a 30mila euro con garanzia del Fondo pmi il rimborso verrebbe esteso dagli attuali 6 anni a dieci, ma l’attuale garanzia al 100% scenderebbe al 90%.    

Il reddito di emergenza sarà rifinanziato per quattro mensilità e saranno stanziati circa 600 milioni per i Comuni da destinare agli sconti Tari per le attività che non fatturano da mesi. Ai sindaci saranno destinati anche 500 milioni per i buoni per la spesa, gli affitti e i pagamenti delle utenze domestiche delle famiglie in difficoltà.

Confermato anche il rinvio della plastic tax a gennaio 2022, ci sarà un nuovo fondo da 100 milioni per il wedding e lo sport, e un rifinanziamento del fondo montagna di circa 100 milioni.

Per la scuola 500 milioni

Attesi anche altri 500 milioni per la scuola.  Resta in sospeso il tema degli incentivi fiscali alle fusioni bancarie, ovvero la possibilità di trasformare in credito d’imposta le imposte differite attive, le cosiddette Dta.

Altro tema aperto Alitalia: il governo dovrebbe inserire nel dl un finanziamento di 100 milioni di euro per garantire l’operatività della compagnia e il pagamento degli stipendi in attesa che si sblocchi la trattativa con l’Ue per l’avvio di Ita, che potrebbe alla fine contare su un finanziamento di circa 800 milioni di euro. 

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