AGI – In appena 48 ore la #SuperLega è stata annunciata e poi abortita per l’abbandono di alcune delle squadre aderenti, dopo le fortissime e immediate resistenze dei tifosi, delle istituzioni del calcio internazionale e dei politici.
La competizione privata a numero chiuso alternativa alla Champions League che riunisce le 20 migliori squadre europee, fortemente voluta da Juventus e Real Madrid per aumentare gli introiti economici destinati ai club, si è arenata di fronte alla fortissima ostilità dei tifosi che l’hanno ritenuta inaccettabile, giudicata elitaria, penalizzante per le squadre medie e piccole, e soprattutto contraria ai valori dello sport.
Un progetto al quale stavano lavorando da mesi alcuni dei più importanti presidenti del calcio europeo guidati da Andrea Agnelli (Juventus) e Florentino Perez (Real Madrid).
Severissima la reazione della Uefa e del suo Presidente Aleksander Čeferin, che ha minacciato cause milionarie contro i club che vorranno traslocare dalla Champions ed Europa League; si è paventata persino l’esclusione dei loro calciatori dalle Nazionali e da tutte le competizioni Uefa e Fifa.
I tifosi, soprattutto quelli dei club inglesi aderenti alla SuperLega (Liverpool, Chelsea, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Tottenham) sono scesi in piazza per protestare, e poche ore dopo le squadre della Premier League hanno annunciato il ritiro dal progetto, scusandosi ufficialmente.
La SuperLega non è ancora completamente spenta, alcuni club come Juventus, Milan e Real Madrid non ne sono ancora ufficialmente usciti, ma sostanzialmente non avrà nessuna attuazione concreta, almeno per ora.
Sui social e sul web l’iniziativa ha scatenato polemiche e migliaia di conversazioni in poche ore; in Italia su Twitter si contano oltre 130mila tweet con tassi di interazioni altissimi, al 2,3% ben al di sopra rispetto ai temi di politica interna solitamente dibattuti.
Quando si parla di calcio sul web il coinvolgimento è altissimo, in grado di stimolare un flusso di conversazioni e thread soprattutto concentrate su Juventus, Milan e Inter, le uniche tre squadre italiane aderenti alla nuova competizione sportiva.
In Italia il mondo della politica si è schierato contro la nascita della SuperLega, e in rete le posizioni sono nettamente polarizzate: i tifosi di tutti i club sono contrari all’80% per motivi inerenti i valori dello sport, il rischio di compromettere la competitività dei campionati, rendendo il calcio uno sport sempre più diviso tra club ricchi destinati a competizioni chiuse, e club con meno risorse impegnati in match di minor attrattività. La fine del sogno e della narrazione secondo cui anche una piccola squadra possa vincere contro un top team, la penalizzazione del merito sportivo e manageriale di chi è stato in grado di mantenere bilanci in ordine, contenendo i debiti.
I sostenitori della SuperLega, invece, ne condividono la sostenibilità economica, il considerevole aumento dei ricavi, e l’impostazione piramidale in grado di generare effetti positivi, a cascata, anche per i club meno ricchi.
Mi sveglio e trovo la #SUPERLEGA. Ma sono pazzi? Una competizione elitaria a posti quasi fissi. Già ora tendono a vincere sempre gli stessi. Invece di risolvere il problema, lo si istituzionalizza. L’avessero fatto anni fa avremmo avuto un secolo di Pro Vercelli. No grazie!!!
— Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI)
April 19, 2021
Vedere come la politica giudica il mercato dello sport, mischiando paternalismo e crassa ignoranza economica, è un test perfetto per valutarne le infime capacità di analisi e discernimento. Affidare il Paese a gente non migliore dei suoi commenti da bar è suicidio annunciato.
— C.A. Carnevale-Maffè (@carloalberto)
April 20, 2021
L’idea di una #SuperLega per i più ricchi club europei di ⚽️? Sbagliata e decisamente intempestiva. In Europa il modello NBAnon può funzionare. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle belle storie tipo Atalanta, Ajax, Leicester.
— Enrico Letta (@EnricoLetta)
April 18, 2021
Indipendentemente dai razionali economici del progetto e dalla discussione sulla sostenibilità economica dell’attuale modello e della “industry calcio”, il sentiment dei tifosi italiani sulla #SuperLega e sulle tre squadre partecipanti, Juventus, Milan e Inter, analizzato con l’intelligenza artificiale di *Kpi6, è nettamente peggiorato dopo l’annuncio. Ostilità trasversale proveniente anche dagli stessi tifosi di questi club. Disappunto, rabbia e tristezza sono le emozioni presenti all’83% in tutti i contenuti pubblicati, a fronte di un modesto 14% di ammirazione e gioia.
Stringendo il focus sui club osserviamo come Milan, Juventus e Inter peggiorino i rispettivi sentiment fino a 20 punti percentuali in pochi giorni, un valore altissimo.
L’inter è la squadra che ne ha risentito maggiormente, l’analisi prende in rassegna un campione rappresentativo ampio di tutte le tifoserie e appassionati e nelle conversazioni dove si menziona l’Inter emergono le maggiori contrarietà alla partecipazione all’iniziativa, fortemente voluta da Agnelli e Perez.
Stanno crescendo nelle ultime ore anche le conversazioni inerenti le possibili sanzioni per i club che continuano a restare ufficialmente iscritte alla SuperLega (l’Inter ha preso le distanze ufficialmente). All’interno della UEFA si sta valutando la possibilità di una squalifica dalla prossima Champions per Juventus e Real Madrid. Attualmente la prevalenza dei commenti però non sembra favorevole alle sanzioni o penalizzazioni in classifica, proprio per non favorire un eventuale ricompattamento del gruppo dei club ancora favorevoli alla nuova competizione sportiva.
* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte
Giornalista, content editor: Massimo Fellini
AGI – In appena 48 ore la #SuperLega è stata annunciata e poi abortita per l’abbandono di alcune delle squadre aderenti, dopo le fortissime e immediate resistenze dei tifosi, delle istituzioni del calcio internazionale e dei politici.
La competizione privata a numero chiuso alternativa alla Champions League che riunisce le 20 migliori squadre europee, fortemente voluta da Juventus e Real Madrid per aumentare gli introiti economici destinati ai club, si è arenata di fronte alla fortissima ostilità dei tifosi che l’hanno ritenuta inaccettabile, giudicata elitaria, penalizzante per le squadre medie e piccole, e soprattutto contraria ai valori dello sport.
Un progetto al quale stavano lavorando da mesi alcuni dei più importanti presidenti del calcio europeo guidati da Andrea Agnelli (Juventus) e Florentino Perez (Real Madrid).
Severissima la reazione della Uefa e del suo Presidente Aleksander Čeferin, che ha minacciato cause milionarie contro i club che vorranno traslocare dalla Champions ed Europa League; si è paventata persino l’esclusione dei loro calciatori dalle Nazionali e da tutte le competizioni Uefa e Fifa.
I tifosi, soprattutto quelli dei club inglesi aderenti alla SuperLega (Liverpool, Chelsea, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Tottenham) sono scesi in piazza per protestare, e poche ore dopo le squadre della Premier League hanno annunciato il ritiro dal progetto, scusandosi ufficialmente.
La SuperLega non è ancora completamente spenta, alcuni club come Juventus, Milan e Real Madrid non ne sono ancora ufficialmente usciti, ma sostanzialmente non avrà nessuna attuazione concreta, almeno per ora.
Sui social e sul web l’iniziativa ha scatenato polemiche e migliaia di conversazioni in poche ore; in Italia su Twitter si contano oltre 130mila tweet con tassi di interazioni altissimi, al 2,3% ben al di sopra rispetto ai temi di politica interna solitamente dibattuti.
Quando si parla di calcio sul web il coinvolgimento è altissimo, in grado di stimolare un flusso di conversazioni e thread soprattutto concentrate su Juventus, Milan e Inter, le uniche tre squadre italiane aderenti alla nuova competizione sportiva.
In Italia il mondo della politica si è schierato contro la nascita della SuperLega, e in rete le posizioni sono nettamente polarizzate: i tifosi di tutti i club sono contrari all’80% per motivi inerenti i valori dello sport, il rischio di compromettere la competitività dei campionati, rendendo il calcio uno sport sempre più diviso tra club ricchi destinati a competizioni chiuse, e club con meno risorse impegnati in match di minor attrattività. La fine del sogno e della narrazione secondo cui anche una piccola squadra possa vincere contro un top team, la penalizzazione del merito sportivo e manageriale di chi è stato in grado di mantenere bilanci in ordine, contenendo i debiti.
I sostenitori della SuperLega, invece, ne condividono la sostenibilità economica, il considerevole aumento dei ricavi, e l’impostazione piramidale in grado di generare effetti positivi, a cascata, anche per i club meno ricchi.
Mi sveglio e trovo la #SUPERLEGA. Ma sono pazzi? Una competizione elitaria a posti quasi fissi. Già ora tendono a vincere sempre gli stessi. Invece di risolvere il problema, lo si istituzionalizza. L’avessero fatto anni fa avremmo avuto un secolo di Pro Vercelli. No grazie!!! — Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI)
April 19, 2021
Vedere come la politica giudica il mercato dello sport, mischiando paternalismo e crassa ignoranza economica, è un test perfetto per valutarne le infime capacità di analisi e discernimento. Affidare il Paese a gente non migliore dei suoi commenti da bar è suicidio annunciato. — C.A. Carnevale-Maffè (@carloalberto)
April 20, 2021
L’idea di una #SuperLega per i più ricchi club europei di ⚽️? Sbagliata e decisamente intempestiva. In Europa il modello NBAnon può funzionare. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle belle storie tipo Atalanta, Ajax, Leicester. — Enrico Letta (@EnricoLetta)
April 18, 2021
Indipendentemente dai razionali economici del progetto e dalla discussione sulla sostenibilità economica dell’attuale modello e della “industry calcio”, il sentiment dei tifosi italiani sulla #SuperLega e sulle tre squadre partecipanti, Juventus, Milan e Inter, analizzato con l’intelligenza artificiale di *Kpi6, è nettamente peggiorato dopo l’annuncio. Ostilità trasversale proveniente anche dagli stessi tifosi di questi club. Disappunto, rabbia e tristezza sono le emozioni presenti all’83% in tutti i contenuti pubblicati, a fronte di un modesto 14% di ammirazione e gioia.
Stringendo il focus sui club osserviamo come Milan, Juventus e Inter peggiorino i rispettivi sentiment fino a 20 punti percentuali in pochi giorni, un valore altissimo.
L’inter è la squadra che ne ha risentito maggiormente, l’analisi prende in rassegna un campione rappresentativo ampio di tutte le tifoserie e appassionati e nelle conversazioni dove si menziona l’Inter emergono le maggiori contrarietà alla partecipazione all’iniziativa, fortemente voluta da Agnelli e Perez.
Stanno crescendo nelle ultime ore anche le conversazioni inerenti le possibili sanzioni per i club che continuano a restare ufficialmente iscritte alla SuperLega (l’Inter ha preso le distanze ufficialmente). All’interno della UEFA si sta valutando la possibilità di una squalifica dalla prossima Champions per Juventus e Real Madrid. Attualmente la prevalenza dei commenti però non sembra favorevole alle sanzioni o penalizzazioni in classifica, proprio per non favorire un eventuale ricompattamento del gruppo dei club ancora favorevoli alla nuova competizione sportiva.
* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte Giornalista, content editor: Massimo Fellini