• 30 Ottobre 2024 4:31

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“Abbiamo valutato male l’impatto del progetto Super League”

Apr 23, 2021

AGI – Mea culpa della banca Usa JP Morgan sul progetto Super Lega, di cui era il principale promotore finanziario. Abbiamo “chiaramente valutato male” l’impatto del progetto. “Abbiamo chiaramente valutato male come questo accordo sarebbe stato visto dalla comunità calcistica in generale e come avrebbe impattato in futuro. Impareremo da questo”, ha scritto la banca in una breve dichiarazione.

JP Morgan era pronta a mettere suo piatto 3,5 miliardi di dollari per finanziare l’avvio di una Super Lega calcistica europea. La banca avrebbe prestato questi soldi a lungo termine (23 anni) con tasso del 2-3% a una dozzina di club fondatori, che avrebbero ricevuto tra 200 e 300 milioni a testa, sfidarsi tra loro, in quello che di fatto si sarebbe trasformato in una sorta di super-torneo alternativo ai campionati nazionali ed europei di Lega.

Nel giro di 48 ore questa settimana, l’organo di governo del calcio europeo Uefa, aiutato da tifosi e politici, ha costretto gran parte dei 12 club inglesi, spagnoli e italiani che presumevano di mettersi in proprio a fare marcia indietro. Nove club, tra cui tutti e sei quelli inglesi si sono man mano ritirati dal progetto e, anche se Juventus, Barcellona e Real Madrid, il cui presidente Florentino Perez ha guidato il tentativo di secessione, si rifiutano ancora formalmente di capitolare, la loro proposta non appare più credibile.

AGI – Mea culpa della banca Usa JP Morgan sul progetto Super Lega, di cui era il principale promotore finanziario. Abbiamo “chiaramente valutato male” l’impatto del progetto. “Abbiamo chiaramente valutato male come questo accordo sarebbe stato visto dalla comunità calcistica in generale e come avrebbe impattato in futuro. Impareremo da questo”, ha scritto la banca in una breve dichiarazione.
JP Morgan era pronta a mettere suo piatto 3,5 miliardi di dollari per finanziare l’avvio di una Super Lega calcistica europea. La banca avrebbe prestato questi soldi a lungo termine (23 anni) con tasso del 2-3% a una dozzina di club fondatori, che avrebbero ricevuto tra 200 e 300 milioni a testa, sfidarsi tra loro, in quello che di fatto si sarebbe trasformato in una sorta di super-torneo alternativo ai campionati nazionali ed europei di Lega.
Nel giro di 48 ore questa settimana, l’organo di governo del calcio europeo Uefa, aiutato da tifosi e politici, ha costretto gran parte dei 12 club inglesi, spagnoli e italiani che presumevano di mettersi in proprio a fare marcia indietro. Nove club, tra cui tutti e sei quelli inglesi si sono man mano ritirati dal progetto e, anche se Juventus, Barcellona e Real Madrid, il cui presidente Florentino Perez ha guidato il tentativo di secessione, si rifiutano ancora formalmente di capitolare, la loro proposta non appare più credibile.

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