Dal governo, nella riunione con le Regioni di ieri, è stato confermato il coprifuoco alle 22 a meno che non ci sia un cambiamento nel Consiglio dei ministri di oggi. L’orario nel quale bisogna rientrare a casa, per ridurre i contatti e i dunque i possibili contagi da Sars-Cov-2, fa ancora discutere. “Non vedo personalmente una grossa differenza fra le 22 e le 23”, ha detto a Sky TG24 Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. “Ma qui – ha spiegato – esce fuori la maia parte di medico più che del politico. Direi di aspettare per un paio di settimane quando controlleremo i dati che inevitabilmente porteranno, con le riaperture, un aumento del numero dei contagi, come si è verificato in altri paesi. Contagi che però saranno verosimilmente più frequenti nei soggetti più giovani che non andranno ad interferire più di tanto con i ricoveri”.
Anche per Stefano Bonaccini, sentito sempre da Sky TG24, tutto sommato “stiamo parlando di dettagli”. Il presidente dell’Emilia Romagna dice che avrebbe preferito “una flessibilità arrivando al coprifuoco alle 23 piuttosto che alle 22 perché nelle città ci si trasferisce tra Comuni per andare a cenare, il rischio è che alle 21 uno debba aver già terminato per andare a casa perché le regole devono comunque sempre essere rispettate”, ma sostiene che “se le cose nelle prossime settimane, monitorandole quotidianamente, potranno migliorare, si potrà arrivare anche a un anticipo di aperture che riguardano il mese di giugno e addirittura, come nel caso dei parchi, il primo di luglio”. Bonaccini ha aggiunto: “Al di là di cosa si deciderà nel Consiglio dei ministri, credo che si sia trovato un buon compromesso che potrebbe essere migliorato nello stesso Cdm oggi, o quantomeno nelle prossime settimane”.