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Nato il 25 dicembre

Dic 24, 2016
Nato il 25 dicembre

Periodo di Festività e motori spenti quello attuale, per la F1 come per molte altre discipline del motorismo sportivo internazionale che gravitano su Europa, America o Asia. Contrariamente alle altre date di cui vi parliamo durante la stagione, elencando risultati sportivi o aneddoti particolari, quella del 25 dicembre viene utile oggi per ricordare piloti nati in questo giorno. Tra di loro, qualcuno capace di vincere alla sua prima comparsa in un GP della massima formula: parliamo di un italiano, Giancarlo Baghetti.

Milanese, classe 1934, di buona famiglia, il che al tempo come anche oggi non guastava per approcciare le corse, Baghetti vanta un record non da poco, considerando che fu allora e verosimilmente rimarrà a lungo tra i pochissimi ad aver vinto la propria prima gara in F1. Accadde nel luglio 1961 in Francia, a Reims, quando oltre lui solo Nino Farina, vincitore della gara inaugurale nel 1950 e Johnnie Parsons, alla Indianapolis 500, potevano vantare una simile “tacca”. Quella di Baghetti è però diversa poiché gli altri due non erano definibili giovani debuttanti in senso stretto, rispetto al genere di monoposto in gara e alla portata della manifestazione che nel 1950 nasceva con loro quali primi attori.

La carriera di Baghetti aveva seguito un percorso tutto tricolore, con la F.Junior agli inizi insieme a esperienze sulle ruote coperte, anche stradali, come in voga al tempo. Soprattutto il supporto della FISA, a suon di risultati, per debuttare in F1 con la Ferrari 156. Storie belle di altri tempi, dove l’Italia aveva ben altro peso nel motorismo sportivo iridato. Tecnicamente, a livello umano e anche politico, visto che esisteva davvero lo sbocco nella massima formula per un astro nascente italiano supportato da “mezzi” italiani.

Una mitica Alfa Romeo T 33 per la mitica Targa Florio degli anni Sessanta, guidata anche da Baghetti

La gara francese del 1961 vedeva al via le velocissime Ferrari dei piloti ufficiali Phil Hill, Von Trips e Ginther, schierate contro o meglio davanti a temibili rivali come Moss, Graham Hill, Surtees, Mclaren e un certo Jim Clark: nomi cui un giovane appassionato avrebbe potuto anche inchinarsi, sapendo di cosa erano capaci al volante di ogni tipo di automobile da corsa, su ogni genere di rischiosissimo percorso. Un po’ grazie ai ritiri, ma anche a velocità e scaltrezza, il giovane italiano sulla rossa batte in volata la Porsche di Gurney, divenendo incarnazione di un sogno ancor oggi bello e impossibile per tutti, italiani e non, i giovani piloti. La sua carriera in F1 non poi ha avuto una scia di risultati analoghi, nelle oltre venti gare corse in sette stagioni, pur con prestazioni velocistiche brillanti e apprezzamento da parte di grandi manager come Colin Chapman, chiudendosi in fretta durante un periodo dove si emergeva molto duramente ma soprattutto si rischiava costantemente e si vedevano spesso colleghi perire, causa incidenti gravi, come quello del suo rivale – amico Bandini.

Tra le attività di Baghetti dopo la carriera sportiva il giornalismo, automobilistico ma non solo, proseguito fino alla morte nel 1995. Il video che vi riportiamo lo vede impegnato a portare fino alla velocità massima di 180 Km/h una Fiat Ritmo 105TC affiancato da Renato Pozzetto quale special-guest: vedendoli insieme molti nuovi “competenti” commentatori da social network potranno sorridere, mentre i professionisti e gli amatori possono apprezzare come nascevano 35 anni orsono le prime video-prove automobilistiche.

Wilson jr Fittipaldi su una rarissima Copersucar, monoposto brasiliana

Sempre il 25 dicembre, del 1943, è nato un altro pilota della F1 di un tempo: Wilson Jr. Fittipaldi, brasiliano fratello del due volte iridato Emerson e padre di Christian, anch’egli pilota arrivato alla massima formula, negli anni Novanta. Il papà Wilson Sr. aveva origini italiane e la passione per i motori toccò anche lui, noto radiocronista dell’automobilismo in Brasile. Sebbene la breve carriera di tre sole stagioni negli anni Settanta non portò a Wilson jr grandi successi in F1, il suo impegno lo inserisce comunque tra i detentori di primati non banali come quello di coppia padre e figlio in F1 e ovviamente di fratelli, al via nelle medesime gare: primi nella storia ad arrivare a punti nello stesso GP durante la stagione 1973, raggiunti solo qualche decennio dopo da Michael e Ralf Schumacher.

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