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Ancora scontri in Val di Susa, i No Tav occupano la ferrovia   

Apr 13, 2021

AGI – Proseguono gli scontri in Val di Susa. In serata qualche centinaio di No Tav ha occupato la linea ferroviaria a Bruzolo, nei pressi del cantiere dell’autoporto di San Didero.

Poco prima avevano cercato di forzare il cordone di polizia, con gli agenti in tenuta antisommossa che hanno caricato. I manifestanti hanno ancora una volta lanciato degli oggetti verso le forze dell’ordine che hanno risposto con i lacrimogeni. La polizia ha poi sgomberato i binari ferroviari e la strada statale.

Un vicequestore é stato ferito al petto da una pietra lanciata dai manifestanti ed é stato trasportato in ospedale.

I manifestanti, circa 500, hanno prima cercato di forzare l’ingresso del cantiere dell’autoporto a San Didero, quindi si sono dispersi nell’area che circonda il sito, mettendo in atto azioni di disturbo. La polizia ha effettuato alcune cariche di alleggerimento, rispondendo al lancio di oggetti con i lacrimogeni. Un centinaio di manifestanti ha provato ad accedere al cantiere Tav di Chiomonte, alcuni dei quali percorrendo i sentieri.

Durante i disordini della notte scorsa sono rimasti feriti tre agenti di polizia e un operaio di Telt.

Forte preoccupazione è stata espressa dalla sindaca di Almese Ombretta Bertolo: “Continuando con questi metodi ho paura che prima o poi in Val di Susa ci scappi il morto”.

I primi cittadini della valle contrari al Tav hanno organizzato una conferenza stampa:  “Come sindaci non siamo mai stati considerati, non è tollerabile che un sindaco non venga informato su ciò che sta avvenendo sul suo territorio”.  “Nessuno – dicono i sindaci – ci ha avvisato che all’1.30 di notte, centinaia tra mezzi e forze dell’ordine sarebbero arrivati nel nostro territorio, lanciando lacrimogeni contro i ragazzi che sono contrari all’opera. È stato bloccato tutto, strade, alcune attività commerciali, senza che nessuno ci dicesse nulla. Un episodio grave e intollerabile. Le opere pubbliche non si possono fare in questo modo, in una democrazia queste cose non funzionano”.

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