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Apple, in arrivo sanzione dalla Commissione Ue

Ago 29, 2016

MILANO – E’ attesa per domani, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, la decisione della Commissione Ue sul recupero delle tasse inevase per Apple. E’ quanto apprende l’ANSA da fonti di Bruxelles. I servizi della commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager avevano aperto un’indagine sull’accordo fiscale stretto dalla società americana con l’Irlanda, ritenendolo illegale e valutando la decisione di imporre all’azienda, come già fatto con Fiat in Lussemburgo e Starbucks in Olanda, di restituire il dovuto.

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Secondo indiscrezioni, la maxi-multa che Bruxelles si prepara a comminare ad Apple potrebbe essere di “miliardi di euro”. La questione verte intorno ai favoritismi che l’Irlanda avrebbe assicurato alla casa dell’Iphone, indicati da Bruxelles come aiuti di stato illegali sottoforma di sconti fiscali in cambio della creazione di posti di lavoro nel Paese. Stando al Financial Times il verdetto della commissione, che arriva dopo un’inchiesta durata tre anni, è di 130 pagine: l’inchiesta avrebbe appurato che la Apple avrebbe pagato un’aliquota fiscale di meno dell’1% sulle vendite europee, contro il 12,5% in vigore in Irlanda. Nei giorni scorsi era circolata una stima di JpMorgan, secondo cui, nel peggiore dei casi, Apple sarebbe chiamata a sborsare 19 miliardi di dollari.

La settimana scorsa, in una mossa piuttosto rara, gli Stati Uniti avevano avvertito Bruxelles: “State diventando una autorità sovranazionale in tema di tasse e così facendo minacciate gli accordi internazionali sul piano fiscale”. In un documento, il dipartimento del Tesoro ha voluto dissuadere la commissione Ue dal punire Apple. Il caso riguardante Apple è visto come molto più importante rispetto a quelli che hanno toccato Starbucks e Fiat: il commissario Vestager ha ordinato all’Olanda di recuperare tra i 20 e i 30 milioni di euro di arretrati dalla catena di caffetterie e il Lussemburgo deve fare qualcosa di simile con il produttore di auto, mentre le indagini su Amazon continuano. Nel mirino ci sono le pratiche fiscali del colosso americano dell’e-commerce in Lussemburgo.

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