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USA, Stellantis subito in pole alla “grande gara” degli spot: il Boss porta in alto Jeep per il Super Bowl [video]

Feb 7, 2021

In queste settimane negli USA si è preparato l’appuntamento del Super Bowl 2021. La tradizionale “sfida massima” per il football NFL vede in campo Buccaneers contro Chiefs e poi la solita parallela sfida promozionale, sui media. Ovvero chi, tra le aziende coinvolte commercialmente sul fronte pubblicitario, mette in mostra lo spot migliore per la succosa occasione.

Tutta l’America e non solo vede in questo periodo fiorire spot eccezionali, creati per l’occasione con protagonisti VIP e, ovviamente, automobili. Da sempre l’automotive è industria riferimento, nonostante la crisi tagli qualche budget e tolga nomi storici. Chi avrà il miglior riconoscimento nel 2021? Chi avrà preparato lo spot più bello, inatteso e capace di farsi ricordare nel tempo?

Stellantis parte subito alla grande, grazie anche alla volontà di investire sul mercato USA. Si vociferano infatti oltre 5 milioni di dollari come costo, per accaparrarsi i 30 secondi top (TV e Streaming) davanti a oltre 100 milioni di utenti. Poi ci sono i costi molto variabili della produzione. Al momento i teaser più apprezzati sono quelli della General Motors, con “No Way Norway” dove Will Ferrell promuove le auto elettriche americane e di Stellantis. Il gruppo capitanato da Tavares conferma tutto quanto di buono si dice e sfodera addirittura Bruce Springsteen.

Stelle convincenti e Stati riUniti

Come avranno fatto a convincere il Boss, mai apparso prima in una pubblicità, a promuovere le auto Jeep? Di certo il marketing Stellantis ha trovato una stella, della musica, per esercitare la propria leva promozionale negli USA facendosi subito notare. In passato la stessa Chrysler provò senza successo ad accostare Springsteen e le sue canzoni alle proprie auto, ora con il managment FCA + PSA si è riusciti.

Intitolata “The Middle”, la promozione video enfatizza l’unità nazionale (“Stati riUniti d’America”) e i valori positivi, della libertà, dello stare uniti. Soprattutto, con quella chiesetta nel Kansas e una vecchia Jeep CJ-5 del 1980, Stellantis cerca di usare un taglio diverso da quello comune per rimanere negli annali toccando indistintamente tutti gli americani.

A margine dell’evento, più che segnalare le assenze di molte Case auto dalla costosa sfida mediatica americana, come le tedesche rimaste all’ombra di GM, Stellantis e anche Toyota, pur se presenti nelle concessionarie USA, è da mettere in evidenza la scelta di Budweiser.

L’azienda sempre molto presente in passato non promuove le proprie birre questa volta, ma dona quanto avrebbe speso per iniziative sociali, campagne pro-vaccinazione e lotta contro la disinformazione, vero fenomeno esplosivo del 2020 insieme al coronavirus.

Non grave come quella sanitaria e politica, ma ne vediamo qualche esempio anche noi nel mondo auto, di disinformazione.

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