Era lì, Giovanni Soldini, sbarcato dal suo trimarano Maserati, in Francia nella inusuale veste di spettatore, su un gommone con le onde di tre, quattro metri, pioggia e freddo, per complimentarsi con gli amici velisti al traguardo. Sull’esito rivoluzionato della classifica per meriti d’onore, l’aver cambiato rotta per aiutare un concorrente in difficoltà non ha dubbi: «È successo anche a me, in mare conta salvare le vite se sono in pericolo, su tutto il resto poi si ragiona dopo».
Soldini, che ci faceva a Les Sables d’Olonne?
«Sono andato per complimentarmi con Giancarlo Pedote e anche perché arrivava Boris (Herrmann, il tedesco che corre con lo Yacht club Monaco, ndr), siamo amicissimi, abbiamo navigato insieme per cinque anni su Maserati monoscafo. Anche lui si era fermato per andare a salvare il concorrente naufragato e aveva sei ore di bonus. Fino alle ultime ore si giocava le primissime posizioni, poi si è inchiodato su un peschereccio ed è arrivato dietro. Comunque una regata pazzesca e spero che nella prossima edizione corra anche un altro italiano bravissimo, Ambrogio Beccaria».
Giro del mondo, fotofinish della lealtà: primo il velista che ha aiutato l’amico
di Maurizio Crosetti 28 Gennaio 2021
Ha vinto un concorrente arrivato terzo. Giusto così?
«Certo che sì. In mare la solidarietà è un principio fondamentale, se uno è in pericolo, lo devi andare a salvare. Vale nel Pacifico e vale anche nel Mediterraneo. Quindi, non è successo niente di strano, c’era un concorrente che stava rischiando, la sua barca era colata a picco e tre o quattro altri concorrenti si sono dirottati verso di lui. È la legge del mare, è successo anche a me. E comunque alla fine Bestaven era quello che aveva fatto la fuga più lunga, insomma, la vittoria se l’è meritata tutta».
Lei nel 1999 salvò una velista, Isabelle Autissier. Le diedero la Legion d’Onore. Cosa si prova in quei momenti?
«Grande felicità, nessuna paura, nessun dubbio. Si va a dare una mano e basta. Correvamo il Boc, il giro del mondo in solitario con scalo, Isabelle aveva naufragato nel Pacifico del sud, tempaccio, acqua a tre gradi, io stavo a 200 miglia a nord. L’ho trovata ed è salita con me in barca fino a Punta dell’Este. Anche io allora ottenni un bonus di tempo che però non mi servì, vinsi la regata lo stesso».